6 || Discussione

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Non metterò più data e luogo almeno che non sia necessario, perché? Perché si.
Massima era arrivato all'IPM, le lacrime si erano appena asciugate. Il pensiero che Paola l'avesse tradito lo faceva stare malissimo, come aveva potuto? Da lei non se lo aspettava. 

Lui era pronto a rinunciare a così tanto per lei e lei aveva già qualcun altro. Non era sicuro, magari poteva essere un amico, ma che amico ti dice che ti aspetta dopo essere stata trasferita via dall'amore della tua vita?  Poi il modo in cui si parlavano...e il fatto che non lo avesse mai menzionato. Onestamente non voleva approfondire in quel momento, non voleva soffrire ancora. L'importante era erano i ragazzi, gli erano rimasti solo loro. Non l'avrebbe neanche più chiamata, infondo lei aveva altro a cui pensare ora.

Arrivò alla sua postazione, vide Sofia nell'ufficio, pensava di trovarla felice o per lo meno soddisfatta della sua promozione, ma la vide seduta alla scrivania, mani incrociate a leggere dei fogli, con aria sconsolata. Era girata verso il mare e quando si rigirò lo vide e riprese una posizione seria e indifferente. Chiaramente c'era qualcosa che non andava anche in lei ma era troppo incazzato per preoccuparsene.

Si sedette alla sua scrivania e ri iniziò a pensare a lei, a quella telefonata. E se avesse frainteso? Forse doveva almeno parlarle,come minimo. I suoi dubbi lo stavano tormentando a da un po' quando una voce famigliare lo chiamò. "Massimo..." Era lei.


"Sofia, cosa vuoi?" Disse lui in modo sgarbato. "Scusa? Ero venuta qui per parlare, perché mi tratti così?" Disse lei, indispettita. "Perché ti tratto così? Mi hai mentito, mi hai fatto fidare di te per poi tradirmi e mi hai portato via l'amore della mia vita per tua qualche strana ambizione di potere. Di cosa vorrei mai parlare con te?" Disse lui, passando da calmo ad alterato. Entrambi erano in piedi, lui aveva battuto le mani sul tavolo e lei aveva indietreggiato. "S-stai parlando di Paola?" Disse lei confusa, l'aveva fatta più grossa di quella che si aspettava.

 Sofia rimase lì a pensare, i pezzi del puzzle avevano senso ora, ecco spiegata la loro vicinanza e il fatto che lui fosse uno dei pochi uomini che non ci avesse mai provato con lei in una conversazione...bene ora era definitivo, Massimo non le avrebbe mai più rivolto al parola e avrebbe avuto ragione.

"Si, Sofia, parlo di lei. Cacciata ingiustamente per colpa di una schifosa bugiarda. Volevi la poltrona? Adesso ce l'hai, brava. Ora, per favore, non rivolgermi la parola da qui fino al trasferimento di uno dei due." Disse lui, pieno di delusione negli occhi. 


Sofia non riuscì a contenersi, le lacrime cadevano dal viso. Si sentiva in colpa, aveva tradito e ferito qualcuno a cui voleva bene, l'unica persona che si era preoccupata di lei in tanto tempo. Non le rimase che girarsi in lacrime e andarsene, ma prima di farlo disse un'ultima frase. "Lo so che mi odi, ma sappi che mi dispiace, tanto, io non volevo farlo, non volevo essere qui, se solo sapessi la verità. Mi dispiace, credimi." Disse lei richiudendosi in ufficio e abbassando le tendine, per mettersi sul divano a guardare la collana e a piangere.
Massimo venne un po' trafitto da quelle parole, ma non era il momento di indagare.

Mare fuori || Comandante e Direttrice || IllusioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora