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15 Settembre 2022, Tribunale di Ancona

Paola era nel suo ufficio, non riuscivo a non pensare a lui, voleva solo averlo lì con lei per stare bene.

Aveva capito di aver fatto un grande errore, ora Massimo si era rifatto una vita e lei era lì, sola. Voleva solo piangere ma non poteva, era circondata da persone che l'avrebbero presa per pazza.

Mentre era avvolta dai suoi pensieri il suo telefono squillò. Probabilmente era Marco che la chiamava per la 800esima volta in un giorno per dirle qualche smanceria.
Gli aveva dato l'ok da tipo 2 mesi e già lo voleva strozzare.
Prese in mano il dispositivo per rispondere quando si accorse che era Massimo.

Pietrificata, non sapeva cosa fare. Ok lo voleva avere lì con lei, ma non così all'improvviso. Decise lasciare il telefono sul  tavolo a squillare per un po', per riflettere. Non sapeva cosa dirgli, cosa avrebbe voluto dirgli o cosa le avrebbe detto lui.

Era bella confusione più totale.
Mentre ragionava, Marco entrò nel suo ufficio. La guardò e poi abbassò lo sguardo verso il telefono che nel mentre lei aveva preso in mano. "Perché ti sta chiamando?" Disse lui. Lei non fece in tempo a rispondere che lui rifiutò la chiamata. "Ma sei scemo?" Disse lei arrabbiata. "No, perché dovresti ancora parlargli? Non ti ha tradito? Deve accettare che ti sei rifatta una vita Paola." Disse lui serio. Paola era shockata.

"Prima di tutto tu non decidi con chi parlo o no, secondo, io non mi sono rifatta una vita, sto cercando di non pensare a lui, tutto qui." Disse lei, sottolineando il punto dove voleva arrivare.
"E io?" Disse lui, recependo il punto. "Scusa ma onestamente ho accettato di stare con te per auto convincermi che l'avevo superata, ma non è così."Disse lei. "Ora vai, non ti sopporto più dal primo giorno che 'stiamo insieme', sei cambiato Marco da quando eravamo solo amici. Hai rivelato il vero te stesso e sinceramente non mi piace per niente la persona che sei adesso. Quindi vattene."

Marco  la guardò con delusione."Io lo sapevo che eri solo una puttana, speravo di averla prima ma hai ancora il tuo fidanzatino napoletano che ti ha messo le corna, e tu lo vuoi ancora. Sei solo una sottona.". " Meglio di uno che non riesce ad averla manco da una zoppa." Disse lei ridacchiando. Lui uscì sbattendo la porta.

Paola riprese il telefono e richiamò Massimo, non aveva più dubbi sul da farsi.

"Pronto...Paola?" Disse lui. "Scusa ero con un cliente, cosa succede? Tutto apposto?" Disse lei. "Volevo solo sentirti, vedere come stavi...senti voglio parlare, mi dispiace ." "Si, dobbiamo parlare, io a ottobre sono in ferie per 3 settimane, scendo?"
"Si...anche Beppe e gli altri vogliono vederti, quindi ci vorrà un po' di tempo..."

Entrambi sorrisero dalla loro parte del telefono. "Massimo, dispiace anche a me, mi mancava sentire la tua voce." Disse lei in tutta onestà. "E a me il tuo profumo, e il rumore del tuo bastone ogni volta che ti avvicini.". "Ehiiii, giuro che uno di questi giorni te lo tirerò in testa." Entrambi risero.
"Senti, devo tornare in IPM, ci sentiamo dopo? Magari sta sera..." Disse lui. "Mi farebbe molto piacere, ma Sofia...?" Paola di ricordò di questo piccolo dettaglio appena senti nominare l'IPM. "Io e Sofia non stiamo più insieme, probabilmente mi sono messo con lei solo per provare a superarci, ma non ha funzionato evidentemente. Ora siamo solo amici, la rabbia e tutto il resto avevano confuso e i nostri sentimenti e pensavamo di amarci, ma era solo uno sfogo reciproco. Possiamo dire che è la mia migliore amica."

Paola era sollevata di sentirlo, ma non era ancora sicura di non dover essere gelosa. Probabilmente non avrebbe dovuto perché conosceva il retroscena, ma non si sa mai, l'ultimo ricordo che aveva di Sofia non era felice e magari lei qualcosa per lui lo provava, meglio essere prudenti.

I due stettero al telefono tutta la sera, e quella dopo, e quella dopo ancora. Fino al giorno del loro tanto atteso incontro nella città del loro cuore e dove tutto era nato, Napoli.

Mare fuori || Comandante e Direttrice || IllusioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora