4|| Serenità

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14 Giugno 2022, IPM di Napoli

La situazione sembrava molto più stabile. Paola e Massimo avevano fatto progressi, ma la loro pace era strana. Le cose erano tornate effettivamente come prima, ma c'era qualcosa che mancava. Erano molto più attivi, in tutti i sensi, sentimentalmente, passionalmente, a lavoro. 

Però era strano, tutto si era aggiustato troppo in fretta e troppo bene, non sembrava vero. Purtroppo le cose all'IPM non erano migliori, l'indagine era ancora in corso ma entrambi erano determinati a superarla. Massimo aveva anche notato dei comportamenti diversi nella compagna, era spesso distratta dal cellulare o poco attenta a qualsiasi situazione, ma non gli diede peso.


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Sofia era quasi al termine del suo incarico, non era riuscita a raccogliere nessuna prova contro il comandante e la direttrice, questo voleva dire che poteva tornare a casa senza troppe scartoffie da compilare, con la sua promozione e il suo aumento, anche se oltre a se stessa non aveva nessuno per cui spenderlo. 

Il rapporto con Massimo era migliorato ancora di più, erano persino andati a prendere un caffè dopo il lavoro, fu un incontro molto casuale ma si trasformò in una piacevole serata. Ormai potevano definirsi, anche se non stretti, amici. Forse c'era qualcosa per lui, non avrebbe dovuto farsi prendere dai sentimenti perché, insomma, lei era un'infiltrata che di lì a poco se ne sarebbe andata per sempre da Napoli; lui era il comandante di un IPM, stronzo ma molto dolce dentro, divorziato e con un figlio dall' altra parte del mondo. Ormai aveva già fatto metà delle valigie, non si sarebbe fermata per lui.

Anche Massimo aveva iniziato a guardare Sofia con occhi diversi, ma Paola era la sua luce e lo sarebbe rimasta, nonostante tutto e lui era quella di Paola, almeno così credeva.

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Paola e Massimo erano nel suo ufficio, stavo parlando di Futura quando Sofia e Maddalena fecero irruzione nell'ufficio con Rosa e Viola trattenute a forza. "Scusate ma qui al situazione sta diventando insostenibile, queste sue si stavano letteralmente ammazzando nella doccia." Disse Sofia. "Ma non andavano tenute separate, o vi siete già dimenticati?" Aggiunse. Massimo era visibilmente infastidito e Paola molto di più. "Sofia esci un secondo per favore" Disse lei, avviandosi verso la porta, Sofia andò con lei e Massimo le seguì.

 Arrivarono nel ballatoio, e Paola iniziò a parlare. "Se proprio lo vuoi sapere per tenere due detenute separate ci vuole un permesso del magistrato, le lotte accadono sempre e questa situazione non era prevedibile," Disse Paola arrabbiata. "Si ma non giustifica il fatto che non è stata prestata una minima attenzione alla loro situazione." Le due iniziarono a discutere in modo acceso e Massimo non sapeva che lato prendere. "Aspettate un secondo, evidentemente qua c'è stato un errore di valutazione da parte nostra, sopratutto mia, in quanto responsabile della sicurezza, decisamente la situazione non era prevedibile perché all'inizio non sembrava così grave, quindi...".

 "Quindi cosa, Massimo?" Non siamo dei bambini che litigano per capire chi ha bucato la palla, stiamo parlando di cose serie." Paola era un po' offesa per Massimo non aveva preso subito le sue difese, pensava odiasse Sofia e non sapeva nulla del loro rapporto. "Beh qua sembrate sempre scambiare tutto per gioco..." aggiunse Sofia, anche lei scontenta di non essere stata appoggiata dal suo amico, pensava fosse un appiglio sicuro, non sapendo della relazione con Paola. Massimo voleva ribattere ma venne interrotto da delle urla di Maddalena e Rosa.

Quando di nuovo riuscì a capirci qualcosa,  Viola era a terra, morta suicida. Paola era nel suo ufficio a disperasi, quando Massimo la raggiunse cominciò a rassicurarla. "Paola, non è stata colpa tua, non potevi saperlo.". "E invece sì Massimo, non avrei mai dovuto lasciare l'ufficio." 

... i due vennero interrotti da Sofia. "Ho appena contattato il ministero di grazia e giustizia, mi raggiungeranno due ispettori domani e si aprirà un indagine. Mi sa che ora di prendersi le proprio responsabilità, non è vero?" Paola e Massimo si imbronciarono. "E tu chi cazzo ti credi di essere per parlare così?" Disse lui avvicinandosi a lei. Massimo era pieno di delusione nella sua voce, non sia aspettava quello da Sofia. "Sono stata mandata dal ministero, sai è il mio lavoro parlare così. Stavate andando bene nel periodo di osservazione, però a quanto pare le vostre carenze hanno portato a conseguenze gravi.." Disse lei, mostrando nessuna emozione, non doveva lasciarsi condizionare dalle emozioni. Massimo si sentì tradito e confuso, si era fidato di una spia, la guardò con disgusto e le intimò di uscire.

Quando la rivide, il giorno dopo, era insieme a due uomini in giacca e cravatta, con dei fascicoli e pronti a fare domande. "L'indagine si baserà su prove testimoniali, così determineremo la responsabilità della cattiva gestione di questo posto." Disse andandosene con gli altri due. Paola e Massimo si guardarono, Massimo cercò consolazione nel volto di Paola ma trovò una donna incollata al telefono  in risposta, con chi era a sto telefono?

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Sofia era nella sala riunioni, colloquio dopo colloquio i suoi sospetti si fondavano sempre di più, il comandante aveva di certo una grande responsabilità in tutto quello, nonostante i suoi sentimenti per lui doveva fare il suo lavoro e tornare a casa il prima possibile. Era già molto infastidita dal fatto di doversi fermare di più a Napoli per l'indagine, non voleva anche fare una lotta interna tra cuore e cervello. Non voleva esserli lì e quello sguardo da parte di Massimo le fece una breccia nel petto...si sentiva in colpa...una sensazione che non provava spesso e che le faceva male, ma era tardi per tornare indietro, doveva accettare che Massimo la odiasse.

Dopo due lunghe giornate di discussione con gli altri due commissari il verdetto era sancito, il comandante sarebbe stato trasferito, probabilmente a Roma o in un carcere nei dintorni, magari staccarlo da casa gli avrebbe fatto bene. Sofia era un po' contenta della cosa, lo aveva apportata di mano anche una volta tornata a casa, anche se non aspirava così ferocemente a una relazione. Poi non credeva che lui fosse così propenso a parlarle ancora, ma un tentativo non guastava.

Mare fuori || Comandante e Direttrice || IllusioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora