Warrior

219 16 2
                                    

Suonai al campanello accanto alla porta, aspettando che Giorgia venisse ad aprire.

Ryan apparve sull'uscio, sorridendomi come a sottintendere una sorpresa scomoda.

Aggrottai le sopracciglia, sorridendogli prima di aprire bocca: «Non sapevo fossi qui. Giorgia mi aveva detto che saremmo andate a fare shopping.»

Entrai nel salotto, facendo appena in tempo a voltarmi verso il disordine che regnava nella casa della rossa che Justin apparve nella stanza con solo un asciugamano attorno alla vita e un altro sulla testa mentre lo strofinava energicamente sui capelli ancora visibilmente umidi.

Aprii la bocca, e la socchiusi appena mi accorsi che era davanti agli occhi degli altri.

I tatuaggi di Justin visti senza maglietta lo rendevano ancora più sexy di quanto lui già non fosse.

«Ehi, sammy.» ghignò il biondo, vedendomi evidentemente imbarazzata ed imitando il modo in cui Ben mi chiamava. Gli rivolsi un'occhiata truce prima di ascoltare Ryan che mi rispondeva.

«Sì, be', io e Justin abbiamo lasciato l'appartamento e Giorgia ci sta ospitando momentaneamente qui.» sorrise, sedendosi comodamente sul divano e portando una bottiglia di birra alle sue labbra.

«Oh, okay.» annuii, evitando lo sguardo incessante di Justin mentre si avvicinava.

Ryan spostò l'attenzione su di noi. «Io vado a chiamare la tua amica, di là.»

Poggiò la bottiglia sul tavolino basso in vetro e percorse il corridoio fino al bagno, dal quale proveniva un rumore di phon.

Strinsi le labbra in una fessura, continuando a guardare avanti a me finché non sentii una risata riecheggiarmi nell'orecchio. Scattai verso Justin. «Cosa c'è da ridere?»

«Tu. Sembra che non hai mai visto un ragazzo mezzo nudo.»

Risi sommessamente. «Oh, infatti. Ho visto di peggio.»

Lui ridacchiò, come se si aspettasse quella risposta da me. «Allora, shopping eh?» Inarcò le sopracciglia, chiaramente sorpreso.

Non ero mai stata una ragazza a cui piacesse lo shopping, e non mi piaceva tuttora.

«Sono stata costretta da Giorgia.» ammisi con una punta di disperazione.

Sentii la mia amica ridere mentre usciva dal bagno e ci raggiungeva.

«Allora, pronta per farti bella per il tuo cavaliere?» chiese Giorgia, chiaramente più eccitata di me.

«Devo proprio?» sospirai, sentendo lo sguardo di Justin puntarsi immediatamente su di me.

La rossa annuì e si voltò subito, diretta verso la sua stanza. «Aspettami qui, prendo la borsa e arrivo!»

«Cam?» domandò Justin, e la sua voce si fece subito più dura, l'aria tesa.

Cosa c'era di sbagliato in noi? Perché riuscivamo sempre a trasformare ogni cosa in un passo sbagliato?

Annuii, cercando di non lasciar trasparire il disagio.

Quando Giorgia tornò, uscii senza guardarmi indietro.


Durante viaggio per il centro commerciale –nella mia nuova macchina appena ripresa coi soldi dell'assicurazione– io e Giorgia cantammo praticamente ogni canzone che passava alla radio, alzando il volume al massimo e rischiando di mancare la nostra meta per la distrazione.

Quando arrivammo sul posto, Giorgia mi consigliò diversi negozi, aiutandomi a scegliere vestiti e consigliandomene alcuni da provare nonostante io fossi in disaccordo. Questi ultimi erano solitamente o troppo corti o troppo vistosi, e non ero di certo la ragazza che voleva attirare tutta l'attenzione su di sé. Certo, mi sarebbe piaciuto attirare l'attenzione dei ragazzi e magari essere desiderata, ma mai che questo mi portasse alle conseguenze che sapevo che poteva portare con i ragazzi di oggi.

Insanity. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora