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Quella sera, una volta che Melanie si fu sistemata nella sua stanza, si mise  un grazioso vestitino nero e cominciò a rinfrescarsi. Guardò nel grande specchio sulla parete di fronte al suo letto e sorrise al suo riflesso, era felice di essere qui e non vedeva l'ora di sperimentare la vita in questa nuova città. Diede un'ultima occhiata allo specchio, ammirando i suoi bei lineamenti, quando all'improvviso qualcuno bussò alla porta.

Melanie non risponde subito alla porta, ancora concentrata sullo specchio. Georg sapeva che era dentro. I colpi si fecero più forti, Georg alzò la mano e bussò alla porta, abbastanza forte che lei poteva sicuramente sentire. Melanie ne fu sorpresa, si avvicinò lentamente alla porta e aprì.

Georg poteva vedere Melanie attraverso il piccolo vetro opaco della porta, fece un cenno e disse con la sua voce profonda e roca: "Ciao, bella. Possiamo parlare un secondo?" "Eh, sì, certo!" rispose Melanie, aprendogli la porta. "Che cosa succede?"

"Sei così bella, lo sai?" disse Georg, entrando nella stanza e chiudendosi la porta alle spalle. Guardò verso il letto e vide il vestito che indossava Melanie, metteva in mostra molta pelle, soprattutto le sue gambe, il che rendeva uno spettacolo meraviglioso.

Georg si avvicinò a Melanie e si mise le mani sui fianchi, guardandola.

"Posso chiederle una cosa?" Dice, dando qualche rapida occhiata alle sue gambe. "Sì, certo. Di cosa hai bisogno?" Lei
rispose, sembrando perplesso sul perché l'avrebbe fatto
venire nella sua camera d'albergo così tardi.

"Così, di recente, ho perso il mio paraurti, per le mie corse tra bande. Mi chiedevo se ti piacerebbe essere il mio nuovo?" Ha messo l'accento sulla parola persa, come se le fosse successo qualcosa di veramente brutto.

"Oh, non mi piacciono molto le macchine, scusa. Magari la prossima volta? È un po' tardi." Georg non sembrò impressionato da questa risposta.

Georg era insistente, guardando Melanie negli occhi e sorridendo maliziosamente. Sapendo che stava per chiudere l'affare.

"Ascolta qui, non capisci. Non ti sto chiedendo, ti sto dicendo di essere il mio paraurti. Stasera ho una gara a cui non posso mancare, quindi ho bisogno di qualcuno carino come te al mio fianco."

Melanie era scioccata, non sapeva cosa dire "Ma... io non so niente di macchine, non mi piacciono neanche le macchine." rispose lei nervosamente.

Georg sospirò pesantemente, appoggiandosi al muro. "Senti, vieni con me, non abbiamo tempo per le stronzate. Se non lo fai chissà cosa succederà.” Disse dentro un tono severo e intimidatorio.

Melanie si bloccò. Georg stava cominciando a spaventarla ea intimidirla. Non voleva guai, quindi pensò di non dover dire altro.

"Va bene, va bene... vado io."

Georg sorrise, rivelando i suoi denti bianchi e scintillanti. Prese la mano di Melanie e uscì dalla stanza con lei. Melanie stava iniziando ad avere dei dubbi, ma ha preso una decisione e ora doveva mantenerla.

vision of the dead (versione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora