Capitolo 9 - Naga, ma stavolta sott'acqua

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Kadom terminò il suo rituale, accesero magicamente quanti più sassi potevano tenere in mano, e i cinque furono liberi di cominciare la loro ispezione subacquea. Impiegarono pochi minuti a capire di aver fatto molto bene ad immergersi, o estremamente male. Più scendevano verso il basso, infatti, e più gallerie si aprivano lungo le pareti rocciose di quella immensa pozza d'acqua, che ancora non sembrava avere un fondo.

Se per caso erano caduti in un dungeon, era chiaro che almeno il novanta percento di quel luogo si trovava sott'acqua. Erano stati molto fortunati ad avere con loro un warlock, anche se da quando avevano cominciato a nuotare era continuamente distratto ed un paio di volte qualcuno era stato costretto a tirarselo dietro per evitare che si perdesse nelle acque oscure.
Presto, incontrarono anche chiari segnali che il posto che stavano esplorando fosse più di un semplice buco nel terreno spuntato fuori per caso.

Le pareti rocciose erano diventate lisce, e vicino alle entrate delle gallerie erano stati incisi dei caratteri cuneiformi che probabilmente avevano funzione di indicazioni stradali. I loro sassi luminosi diventarono inutili, poiché alghe bioluminescenti erano state posizionate a dovere in modo da illuminare l'intera voragine senza lasciare zone buie.
Sott'acqua il senso dell'udito era costretto all'inutilità, ma erano sicuri che se le loro orecchie avessero funzionato, avrebbero sentito rumori provenire da ogni parte.

Chiaramente si erano inabissati in un'impresa più grande di loro, e i due mercenari decisero che sarebbe stato meglio riunirsi col resto del gruppo prima di decidere se proseguire o meno. Cercarono quindi di condividere il loro punto di vista col warlock, col bardo e con la maga con i gesti più semplici ed inequivocabili che conoscevano.

Exelio, che aveva capito esattamente il volere dei due ma non riteneva soddisfacente dover tornare indietro a mani vuote, si voltò verso Nuril e la guardò con un sopracciglio alzato per farle intendere che non aveva compreso quello che avevano cercato di comunicargli.
La maga che aveva capito solo quanto poco gliene fregasse dell'opinione altrui, si infilò nella galleria più luminosa nei paraggi per vedere cosaci fosse dentro.

Exelio si girò a quel punto verso Sacrificabile#1 e Sacrificabile#2, fece loro spallucce e nuotò dietro alla compagna tirandosi dietro Kadom, che per tutto quello scambio di gesti era rimasto imbambolato con la faccia da pesce morto. Ai due mercenari, che non avevano voglia di scoprire se il rituale del warlock funzionasse anche a distanza dall'incantatore, non restò altra scelta che fare i fanalini di coda della comitiva.

Una volta entrati nella fessura nella parete, uno strano gioco di gravità aveva reso loro impossibile continuare anuotare a mezz'aria, permettendogli allo stesso tempo di camminare sul terreno come se non si trovassero parecchie decide di metri sotto il livello dell'acqua. Il che fu una manna dal cielo, perché rese loro molto più facile combattere cotro i piccoli gruppi di Naga che incontrarono proseguendo la loro esplorazione.
A quanto pare erano finiti in una specie di quartiere residenziale, dove gli abitanti del posto non erano certo pronti a difendersi da un attacco nemico. Nessuno indossava armi o armature, in un paio di occasioni avevano persino sorpreso quegli enormi serpenti di mare senza vestiti addosso in atti poco decorosi. La resistenza fu dunque minima, e presto il numero dei cadaveri superò quello dei rettili in vita.

L'ostacolo più grande da superare lo incontrò Nuril, che dovette scendere a patti col fatto che i suoi incantesimi di fuoco fossero alquanto inefficaci in un ambiente subacqueo. Con rassegnazione passò al lancio di magie negromantiche, aumentando il coefficiente di distruzione da lei provocato e dimostrando a chi non lo ricordava (o addirittura nons apeva) che era quello il ramo in cui era specializzata.
Una svista di una ragazzina che al momento di scegliere la scuola in cui avrebbe studiato ancora non aveva avuto l'occasione di innamorarsi delle fiamme.

Dal canto suo, Kadom continuava a procedere in stato vegetativo. Era un bene dunque che ci fosse qualcuno che lavorasse per due al posto suo.
Arrivati alla fine della galleria in cui erano entrati, si trovarono di fronte ad una casa decisamente più grande di tutte quelle che avevano passato fino a quel momento. Probabilmente vi risiedeva il sindaco di quel piccolo comune, anche a giudicare dai due naga armati di lancia che avevano provato a difenderne i cancelli.

Stavano per entrare a controllare quanto ricco fosse l'individuo più abbiente di quel villaggio quando Kadom improvvisamente tornò in sé e, facendo apparire tra le sue mani due pergamene arrotolate senza l'apparente uso di una magia da parte sua, ne consegnò una a Exelio ed una a Nuril.

!!!Kadom vuole condividere una missione di fruppo con te !!!

Missione: l'Antico #@§!$£ è stato convinto da Kadom a non polverizzarvi all'istante, a patto che fermiate la strage dei suoi servitori naga. Non sarà tollerato altro sangue versato se non quello degli assassini che si sono intrufolati in uno dei suoi possedimenti.
Dimostra il tuo valore all'Antico, così da sperare di essere ucciso.
Condizioni di Successo: smetteredi uccidere i naga. Mettere fuori combattimento chiunque non accetti questa missione di gruppo.
Ricompense: Essere uccisi istantaneamente. Le ricompense possono variare in base al contributo effettuato per il completamento della missione.
Sanzioni in caso di fallimento: Essere usati come materiali.

In basso c'erano due caselle quasi in rilievo, con scritto ACCETTA e RIFIUTA.

"Prego" disse loro Kadom con voce metallica. "Premete col pollice sulla casella che desiderate così che l'Antico possa prendere atto della vostra decisione."

Poi, con la voce che era tornata normale, aggiunse "Vi prego accettate e poi teletrasportiamoci fuori di qui. Vi devo spiegare molte cose, ma adesso dobbiamo correre."

Nuril, che non aveva voglia di leggere ma aveva voglia di tornare in un posto dove poter lanciare palle di fuoco, alla parola teletrasporto premette su ACCETTA senza aspettare che l'amico finisse di parlare e la pergamena le si sgretolò sulle mani.

Ad Exelio invece piaceva leggere, ma non gli piaceva quello che aveva letto. Stava per far notare al warlock un paio di clausole, scritte anche piuttosto in grande, abbastanza preoccupanti, ma l'espressione di Kadom faceva trasparire urgenza e paura di qualcosa peggiore della morte. Per quella volta decise di fidarsi, e anche lui finì per acconsentire a partecipare alla missione.

Il piano era così semplice che non c'era bisogno di rivederlo insieme a voce alta. Kadom afferrò per un braccio Nuril ed usò un suo incantesimo per aprire una porta dimensionale che li avrebbe portati alle coordinate che aveva condiviso telepaticamente con Exelio. Quest'ultimo avrebbe usato il suo incantesimo per raggiungere i compagni, in quanto il magic teleport express vendeva biglietti al massimo per coppiette felici e non prendeva neanche lontanamente in considerazione l'idea di una famiglia da tre o più persone.

Il warlock sparì portandosi dietro la maga. Il bardo, tuttavia, restò immobile dove era. Fidarsi era bene, ma fidarsi di sé stessi era ancora meglio.

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