ENEMY

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"Casa, dolce casa!" esclamò Oswald entrando nel Manor, Edward arrivò poco dopo alle sue spalle e appoggiò le valigie sul pavimento. 

"Sì…ascolta Oswald, io devo tornare a Narrows" 

Oswald si girò di colpo, scioccato da quelle parole, tanto da sentire le lacrime agli occhi. 

Edward si avvicinò a lui, provò a prenderlo per mano, ma Oswald lo respinse. 

"Era tutto un gioco allora…" mormorò il corvino, sentendosi tradito di nuovo dall'uomo che amava. 

Edward capì cosa stava pensando il compagno, sgranò gli occhi terrorizzato e scosse ripetutamente la testa. Prese Oswald tra le braccia e lo strinse a sé.

"No! Amore ma che hai capito?! Lee sa tutto, devo solo andare a prendere la mia roba!" esclamò Nygma coccolandolo, Cobblepot lo guardò con occhi lacrimanti.

"Non…non mi stai lasciando?" 

"Certo che no, Uccellino." lo rassicurò il più alto dandogli un bacio sulla fronte, poi gli baciò la guancia e infine le labbra.

Sapeva come calmarlo, sapeva come poteva fraintendere le cose e lui era lì per aiutarlo.

"Va tutto bene…sono qui." 

Si baciarono dolcemente per qualche minuto, per poi aumentare la passione, Edward accarezzò la schiena del compagno in modo da calmarlo, ma Oswald non riusciva a staccarsi da quelle morbide labbra. 

Sarebbero andati avanti ancora per molto se qualcuno non avesse tossito alle loro spalle, schiarendosi la gola. 

Oswald si staccò dal compagno,rosso in volto e pronto a riempire di urla il malcapitato, ma per sua sfortuna quello non era Penn, bensì Barbara Kean e Selina Kyle. 

"Però, Sofia ci aveva accennato che c'era qualcosa tra voi. Non pensavo che foste già alle scopate" commentò Barbara ridendo e swishando i suoi capelli biondi. 

I due criminali la guardarono esterrefatti e imbarazzati, si tenevano ancora per mano e Oswald sembrava sul punto di esplodere. 

"Babs lasciali stare, che sono innamorati lo sa tutta Gotham, ormai" commentò Selina 

"Sì gattina, come te e Bruce" fece Barbara ghignando, Selina arrossì leggermente

"Sta zitta e facciamo il nostro lavoro adesso" borbottò per poi guardare Oswald "Ascolta Pinguino, Sofia vuole il potere di Gotham, lo sai. "

"Ragazzina…cosa stai dicendo?! Se sei venuta qui per-" iniziò Oswald con tono irritato e una risatina nervosa, Edward lo trattenne per una mano per evitare di fare scoppiare un omicidio.

"FAMMI FINIRE!" sbottò Selina "Sappiamo che Sofia vuole il tuo potere sulla malavita, ma è un idiota se crede che tutta Gotham, compreso Jim Gordon, glielo permetterà" 

Oswald la guardò, scioccato e sorpreso da quelle parole, ma un sorriso spuntò sulle sue labbra e si rilassò leggermente. 

"Mi stai dicendo…che volete lavorare per me?" chiese Oswald accennando un ghigno

"Frena, frena pennuto!" fece Barbara prendendo parola "non stiamo assolutamente dicendo di voler lavorare per te. Voglio minimo il controllo delle mie armi e gestire i nostri affari separatamente." 

Oswald cercò di calmarsi, gli accordi con Barbara Kean non erano mai la tranquillità più assoluta. Edward lo abbracciò da dietro, e gli posò un bacio sul collo. 

"Calmo Amore" gli sussurrò Edward all'orecchio, Oswald prese un respiro profondo e lo prese per mano.

"D'accordo Barbara" sospirò Oswald forzando un sorriso "ma voglio tutte le informazioni possibili su Sofia. Deve pagare per quello che mi ha fatto. Nessuno che mi ha fatto ciò che lei sta facendo è sopravvissuto" 

Barbara scoppiò a ridere, sapendo benissimo che c'era un'eccezione a quella regola e quell'eccezione era lì con loro. 

"Davvero Oswald? Mi sembra che un'eccezione alla regola ci sia." rise Barbara, il corvino arrossì e si scambiò uno sguardo con che Edward, che gli stampò un veloce bacio sulle labbra. 

"Ogni regola ha le sue eccezioni, signorina Kean" disse Edward "e per quanto riguarda l'accordo, mi sembra più che equo. Anche se il mio Uccellino ha mostrato la sua accondiscendenza in modo un po' diverso." 

Oswald arrossì di nuovo, guardando male il compagno. Edward gli sorrise, accarezzandogli la guancia e posandogli un bacio sul naso.

"Vero, Uccellino?" chiese Edward, sorridendo ancora. 

"Sì…" mormorò Oswald abbassando lo sguardo, Edward rise e lo strinse a sé. 

"Però siete proprio carini" commentò la bionda "Butch lo sa?" 

I due la guardarono scioccati, non aspettandosi quella domanda. Barbara capì allora che Butch non ne sapeva nulla e sarebbe stato molto divertente nel caso ci fosse stata la dichiarazione.

"Lo…lo saprà quando sarà ufficiale" borbottò Oswald "non siamo ancora fidanzati…non in quel senso." 

Poche ore dopo quell'imbarazzante conversazione, Oswald decise di farsi un giro nel suo club, Iceberg Lounge, che a quell'ora era solitamente chiuso. 

Quando entrò però, sentì delle voci familiari ridacchiare e urlare come se giocassero a carte e le briscole andassero tutte all'avversario. 

Entrò nell'atrio, nascondendosi poi dietro il bancone e prendendo una bottiglia di vino pregiato. 

Mentre beveva sentì ancora quelle voci, provenivano dalla porta sul retro e solo il suo staff aveva accesso a quella parte. 

Appoggiò il bicchiere vuoto sul bancone e andò nella direzione delle voci, per dire a quegli idioti di smettere, chiunque fossero. 

Bussò alla porta, le voci si zittorno immediatamente e Oswald lo prese come un permesso di entrare. 

I suoi si posarono su Victor Zsasz, seduto a capo del tavolo con un milkshake e tre carte in mano. All'altro capo c'era una persona che non vedeva da anni, una persona che credeva morta e che non avrebbe assolutamente dovuto essere lì. 

Gli occhi celesti di Jerome Valeska incontrarono quelli smeraldini di Oswald, che lo stava fissando con terrore e disgusto.

Non gli era mai piaciuto Jerome, aveva reso il suo periodo ad Arkham ancora più infernale di quanto lo era già e per di più aveva la ferrea convinzione che fossero amici. 

Il rosso si alzò da tavola, facendo un cenno di saluto al corvino, che non ricambiò. 

Si guardarono per minuti, Jerome si avvicinò lentamente e sorrise all'altro.

"OSWALD!" esclamò sorridendo "da quanto tempo!"

"Già, da quando Crane e Tetch mi hanno rinchiuso nel tuo dannato dirigibile." commentò aspro Oswald, Jerome scoppiò a ridere e mosse la mano sinistra come se volesse scacciare una mosca.

"Le mie scuse per quello. Pensavo avessi chiamato Jimbo" disse il rosso accennando una risata.

"Assolutamente no. E se fosse stato per lui sarei ancora lì" 

"Quindi, chi ti ha fatto scendere?" domandò Jerome inclinando il capo, Oswald ghignò, era esattamente lì che voleva arrivare.

"Il mio ragazzo, ovviamente" rispose Cobblepot, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Gli occhi di Valeska si sgranarono dallo shock, il sorriso sparì dalle sue labbra e il volto si scurì leggermente. 

"Il tuo…ragazzo?" domandò insicuro e geloso allo stesso tempo, non aveva mai capito cosa provava per Oswald, ma sicuramente lo considerava più di un semplice amico.

"Esatto. Ora, se non ti dispiace, io tolgo il disturbo e vado da lui. " disse Oswald soddisfatto, si girò quasi come una ballerina e se ne andò tutto contento. 

Jerome guardò Victor, come se aspettasse una smentita di quello che aveva appena sentito, ma il sicario scosse la testa e il rosso tornò a sedersi con l'amaro in bocca. 

Si sarebbe aspettato di tutto, ma mai che Pinguino avesse un ragazzo.

"Sarai di nuovo mio Pengy. Aspetta e vedrai" 

WANNA BE YOURS (NYGMOBBLEPOT)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora