Adele contrastò pubblicamente le dicerie su Sofia, cercando di vincere la sua timidezza e il suo essere schiva. E se Davide non la affiancava, non era un problema, si sarebbe arrangiata. Ripensò alla sera prima: forse Sofia non aveva amiche, nonostante fosse simpatica e anche brillante, perché a nessuno risparmiava quelle battute così feroci. Il fatto che fosse tendenzialmente una ragazza diffidente dei rapporti, non le aveva fatto trovare nessuna persona disposta a tollerare le sue frecciate e, nello stesso tempo, supportarla nel combattere tutte quelle balle.
Alla prima occasione, quando venne fuori la vicenda di Alessio e Denise, prese un bel respiro e si intromise nel discorso con le amiche.
«Guardate che ve lo dico per certo, Alessio mandava messaggi a Sofy dicendo che non ci voleva più stare con Denise. Il bastardo è lui, ovviamente lui negherà, ma è andata così, fidatevi».
«E chi te lo ha detto?».
«Me l'ha detto Sofia».
«Ma quando ci parli?» chiese Costanza, sorpresa.
«Ci ho fatto un pomeriggio a pulire cessi, è normale parlarsi» replicò, un po' piccata.
«Ah, è vero, porta in faccia!» poi si fece sospettosa, non abbandonando una vena di ilarità, «Ma ci ha provato?».
«No, mica ci prova con tutte!» provò a controbattere.
«Ade, sei strana, è la prima volta che intervieni su questi discorsi. Poi beh, Sofia che discolpa sé stessa...» aggiunse Marghe.
«E Alessio che discolpa sé stesso è uguale» fece presente, «Perchè credi a lui e non a lei?».
«Ade, sei strana» ribadì Marghe, guardandola un po' di sottecchi.
Quel pomeriggio, via whatsapp, alcune ragazze le chiesero delucidazioni su Sofia, su quello che aveva detto riguardo la storia di Alessio e Denise, e tutte le avevano chiesto perché credeva a una che si infilava impunemente nel bagno dei maschi.
Lei provò a ribattere, ma l'impressione di essere davanti ad un muro di gomma salì e salì e salì finchè Adele iniziò a sentirsi male, quel malessere che la attanagliava quando sapeva che non poteva porre rimedio a qualcosa, quando la situazione le stava sfuggendo di mano.
Soffocata da una sorta di impotenza, tirò il cellulare sul letto e corse a chiudersi in bagno, con il rasoio da ceretta si avvicinò alla pelle del polso dove scorrevano le vene. Si appoggiò appena e mosse il rasoio lateralmente, avvertendo il lieve bruciore che anticipava il gocciolare lento del sangue, rosso brillante.
Si perse in quel lento fluire vermiglio, l'ansia si abbassò, e quando il polso smise di gocciolare, si riassettò e le torno fortissimo il desiderio di sistemare una vecchia questione lasciata a metà, che in quei momenti subito successivi ai tagli, le tornava subito in mente e la faceva sentire una bugiarda.
«Ti devo dire una cosa» esordì Adele quando Sofia si fece trovare per una videochiamata.
«Sono tutt'orecchi» le rispose l'altra che se ne stava in maglietta nella sua camera, in sottofondo si sentiva Come Say Hello dei Superhumanoids.
Adele si bloccò, incapace di far uscire quel groppo in gola, ci fu un silenzio troppo lungo perché anche Sofia non capisse che qualcosa non funzionava, eppure rimase in attesa.
«Bella questa playlist» disse alla fine Adele, «mi piacciono le tue playlist, ti va di condividerle?».
«Oh, ok, ok! Ti mando il link della playlist. Tipo questa, questa dei Superhumanoids mi fa impazzire» mettendosi poi a cantare «How long, Can nothing keep me here, Don't know you, Still no one can compare, How long, Can something stay unclear, Watch me, watch me disappear».
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Passi da me?
Teen FictionSofia vive la sua bisessualità con la battuta pronta e la testa alta. Adele vive il suo orientamento con ansia e paura. Un racconto che muove guerra ai luoghi comuni e agli stereotipi, dove ciò che sembra scontato non lo è. "Avrebbe voluto dirglielo...