Cinque

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"Non c'è mai stata così tanta gente qui dentro!"

Erano in sei dentro lo studio. Era uno studio minuscolo, nello scantinato del palazzo di un fioraio, senza finestre e che puzzava di erba da far venire la nausea. C'era un solo divano sgualcito, una piccola libreria a lato, qualche vinile appeso al muro e un tavolino con sopra cartine, briciole di fumo, grinder e bottiglie vuote di soju e birra. Quindi sì: sei persone erano più che tante.

"Koo, canta questo pezzo."

Il ragazzo alzò lo sguardo con un verso contrariato. Era pronto a farsi passare la canna da Taehyung, invece adesso si trovava costretto ad alzarsi in piedi e raggiungere Yoongi e Namjoon nel loro intimo covo di musica e registrazione.

"Per forza?" Jungkook si imbronciò sotto i sogghigni divertiti dei suoi due amici mentre si passavano avanti e indietro la canna.

"Non iniziare, Jungkook. Mi servi." Bastò questo, più lo sguardo dispiaciuto di Namjoon, a dirgli che Yoongi era inflessibile sulla questione. Se mettiamo insieme la testardaggine di Yoongi con la musica, per Jungkook, ma a dir la verità per chiunque, era una guerra persa in partenza.

La puzza d'erba aveva riempito ogni centimetro della piccola stanza, opprimendo ogni soffio di aria naturale che poteva entrare dagli spifferi o sotto la porta. In più, c'era così caldo che la stanza sembrava un forno. Il ventilatore era di vecchia generazione, girava lentamente e la massima velocità non era per niente forte. Hoseok sentiva il forte bruciore penetrare le narici e il gusto in gola, lui tossì mentre agli altri non dava il minimo fastidio.

"Cavolo, è uno stronzo." Hoseok si trovò a dire, tra una boccata d'aria e una risata.

"Questo è Yoongi in modalità producer." rispose Jimin, riprendendosi lo spinello dalle mani di Hoseok.

"Suga."

"Esatto. Questo è Suga."

"Come fate a sopportarlo? Nel senso, è già difficile di suo, ma così è uno stronzo a tutti gli effetti. Avete visto come ha trattato Jungkookie."

"Siamo abituati. Per noi è normale vederlo comportarsi così", stavolta fu Taehyung a rispondere con una scrollata di spalle, "Quando hai a che fare con un genio, devi accettare tutti i suoi alti e bassi."

Forse era colpa dell'erba, o semplicemente Hoseok non aveva mai avuto simpatia per i palloni gonfiati, però non aveva nessuna buona parola da spendere per Yoongi, né tantomeno lo avrebbe fatto. Oh cielo. Genio? Era in questo modo che lo vedevano i suoi amici? Ecco spiegato perché pensava di potersi permettere di trattarli come voleva. Hoseok non trattenne la risata irridente, quasi maligna, e levò dalle mani di Jimin la canna, dopo averlo fatto pensò di essere stato scortese, ma fortunatamente lui non ne sembrò arrabbiato.

"Per Yoongi tutto si basa sulle sensazioni." Taehyung cominciò, senza avere intenzione di continuare.

"E... quindi?" Hoseok sollecitò quando non disse nulla per qualche minuto.

"Quando ha un'intuizione che funziona e suona bene, allora riga dritto, non lo ferma nessuno; ma se non gli piace o non è soddisfatto, niente da fare. Per te magari è la cosa migliore del mondo, dici «Che roba pazzesca!», lui invece ti risponde «Cancellate 'sta merda» e tanti saluti." Taehyung parlava biascicando un po' le parole, gli occhi rossi e le pupille grandi e nere e le mani che giocherellavano con una cartina. "Non gliene frega un cazzo, è un pignolo del cazzo."

"È come il sangue che scorre nelle vene, Yoongi-hyung è un perfezionista." Aggiunse Jimin, inspirando un ultimo tiro prima di passare la canna all'amico.

Hoseok si voltò verso Yoongi. Si domandò il perché di avere un nome per quando rappava e uno per quando produceva. Era possibile che una singola persona potesse spezzarsi in due, o addirittura in tre? Avere due alter-ego tirava fuori diverse parti recondite di te di cui, in altre circostanze, ignoravi l'esistenza, o permetteva di poter esplorare e fare tuoi aspetti della vita che non ti appartenevano? Yoongi, Suga, Agust D... agli occhi di Hoseok sembravano tutti testardi, pieni di sé e perfezionisti, stava semplicemente dando diversi nomi alla sua arroganza. Ma allora come aveva fatto a ottenere il rispetto, questo tipo di devozione, da quelli che sembravano essere gli unici suoi amici, le persone più vicine che aveva? Cosa aveva portato Jimin a definirlo un genio, Namjoon a proteggerlo quando gli altri facevano il suo nome e Jungkook a obbedirgli senza riluttanza, Hoseok non ne aveva la più pallida idea.

𝐌𝐔𝐒𝐈𝐂 𝐌𝐀𝐑𝐀𝐔𝐃𝐄𝐑𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora