La spada

2.La spada negata

Il mattino dopo mi sveglió un raggio di sole piuttosto fioco. Mi alzai dal mio letto e avvicinai l'orecchio alla porta per sentire se qualcuno fosse sveglio. Sentii però solo alcuni passi deboli,così dedussi che erano le domestiche che spolveravano,come ogni mattina.
Decisi di leggere in attesa che gli altri si svegliassero. Poco tempo e fui completamente immersa nelle parole di quel libro,che mi affascinavano ogni volta che leggevo.
Dopo,quando il sole si fece più caloroso e anche mia sorella fu pronta,decisi di vestirmi.Misi una camicia bianca e un pantalone marroncino,che a parere dei miei genitori erano troppo "grezzi",ma i vestiti che indossava mia sorella non li avrei indossati mai e poi mai.
-Buongiorno- dissi sedendomi sulla sedia riservata a me nell enorme tavolo -Buongiorno cara- rispose mia madre.
Alla fine della colazione mi feci coraggio e timidamente dissi -Padre,madre...volevo chiedervi se potevate concedermi il permesso di domandarvi il regalo che vorrei per i miei sedici anni- -Che tipo di regalo?- domandò mio padre,che aveva ancoragli occhi incollati sul cibo -Una spada- dissi titubante -Una spada?- chiesero mio padre,mia madre e persino la domestica che stava portando via i piatti -Si,una spada- risposi decisa -No,non posso accontentarti- disse mio padre scuotendo il capo -Ma perché?Mi servirà quando avrò compiuto diciotto anni!- -Ti ho detto di no!Fino a quel momento tu resterai qui a palazzo e deciderò io cosa dovrai fare in questo arco di tempo.  una delle cose che dovrai fare è obbedirmi,signorina- disse severo.
Un paio di anni fa,quando mio nonno era in fin di vita,aveva chiesto a mio padre di lasciarmi libera una volta compiuti i diciotto anni e di lasciare il titolo di duchessa a mia sorella Giovanna.Mio padre acconsentì,suo malgrado.
-D'accordo- sussurrai seccata -E poi una spada a cosa potrà mai servirti?- chiese mia madre preoccupata -A niente...a niente- mi alzai dalla sedia,lasciando l'aria terribile che si respirava in sala.