19.Complotto

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Alcune ore dopo rientrammo a palazzo,ormai sfiniti.
Mi avvicinai all'enorme stanza dove di solito i miei genitori ricevevano i nobili o i parenti. Bussai al partone di legno e dopo alcuni secondi aprì mio padre-Andrea,cosa ci fai qui?- mi chiese -Padre...- -Da oggi in poi chiamami signor duca- disse sedendosi su una poltrona. Lo guardai negli occhi. Non erano piu gli stessi. Non erano gli occhi azzurri che conoscevo -Signor Duca...- dissi corregendomi -Potrebbe concedermi l'onore di diventare guardia personale della piccola duchessa?- continuai a dire,con un po' di timore -Si...in effetti ho proprio bisogno di una guardia per Giovanna- disse -Sorveglieró su di lei allora- dissi -Certo- rispose -Con permesso- dissi uscendo dalla stanza.
Più tardi io e Leone sorvegliammo l'interno del palazzo.
Quella sera ci sarebbe stata una riunione d'affari tra i nobili -Tu che ne pensi?- dissi a Leone -Di cosa?- -Di questa riunione- -Non penso sia una cosa buona...sono tutti angeli cattivi là dentro- disse preoccupato -Ho paura- dissi guardando tra le vetrate del palazzo -Ci sono io!- disse prendendomi tra le sue braccia. Mi strinse così forte che sentii il suo profumo...
-Leone,starai sempre con me?- -Per l'eternità- disse baciandomi la guancia -Ti voglio bene- gli sussurrai ad un orecchio -Anche io- mi sussurrò ad un orecchio anche lui.
Dopo poco tempo la curiosità mi spinse ad oregliare la conversazione tra quei nobili -Per portare a termine la nostra missione dobbiamo eliminare gli ultimi membri puri- disse una voce,probabilmente il conte -Rimangono soltanto Andrea e Giovanna- disse mio padre -Già abbiamo marchiato Andrea- disse Davide -No,lei non morirà con quel marchio!E troppo forte!- disse di nuovo mio padre -Di Giovanna se ne occuperà Beatrice- disse il re.
Volevano farci fuori!
Guardai negli occhi Leone che era rimasto vicino a me ad origliare.
Ad un certo punto la sua espressione preoccupata passò ad un espressione di terrore -Noooo!- urlò con tutte le sue forze.
Poi sentii qualcosa entrare nelle mie spalle e piano piano mi accasciai a terra dal dolore,ricoperta dal mio sangue.

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