16.Guardie

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Mentre continuavamo a parlare sentii urlare alle mie spalle e sentii anche due spari -Fermatevi!- dicevano -Le guardie del re!- disse Leone -No,non sono le guardie del re.Sono le guardie di mio padre!- dissi alzandomi. Cercaii con lo sguardo i cavalli,ma di loro non c'era traccia. Probabilmente si erano impauriti per via del rumore -Corriamo- gli dissi iniziando a correre all'impazzata -Ci stanno alle calcagna!- urlò Leone -Corriamo più veloce- gli dissi accelerando. Arrivammo ad un piccolo ruscello e con un salto lo superammo senza problemi.
Poi sulla nostra strada apparve un sasso e io ovviamente caddi e mi slogai la caviglia. Avevo anche dei graffi sul viso e sulle mani -Corri Leo!- gli dissi mentre stavo per terra -Sei matta?- disse,poi mi prese in braccio e ci nascondemmo dietro ad un albero -Vola lontano Leo!- -Non posso!Se volerei poi non potrei più tornare da te!- disse mentre cercava di massaggiarmi la caviglia. Poi la avvolse con le sue mani e dopo qualche secondo guarì -Grazie- gli dissi rimettendomi lo stivale -Ssh...- disse tappandomi la bocca. Le guardie erano arrivate proprio dove ero caduta -Dove siete?Uscite immediatamente!- disse uno sparando verso l'alto -Che facciamo?- chiesi a Leone. Lui pensò per qualche minuto per poi dirmi -Usciamo...-
Quest'ultima cosa la disse con agonia e tristezza. Quasi come si andassimo incontro alla morte -Bene bene...signorina Andrea... non sa in quale guaio si è cacciata!- disse prendendomi per il braccio -Lasciatemi! Non tornerò mai a casa mia!- dissi. Poi guardaii le loro mani. Avevano la stella a sette punte -Allora se non tornerete a casa,lavorerete nelle guardie reali- disse -Chi è il tuo amichetto?- chiese l'altro -Non vi interessa!- dissi -Lavorerà anche lui con te- disse l'uomo facendoci salire sui cavalli.
Maledizione....quello che volevo era proprio questo...ma ormai sapevo che erano tutti angeli malvagi...e non avrei mai voluto che Leone fosse in pericolo.

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