Capitolo 12

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VALENTINA POV

Appena Stefano e i genitori escono dallo yacht, portando via quel profumo di sangue che mi stordiva, Giulia mi toglie le manette e mi abbraccia stretta.

Ricambio l'abbraccio affondando il viso nella sua spalla.

Mi è mancata, ho davvero pensato fosse finita.

"Non separiamoci più" dice.

"No, non succederà più"

Scioglie l'abbraccio e mi guarda con gli occhi ancora lucidi.

"Dobbiamo andare via, vero?"

"Sì, la prima cosa che faranno è riferire la nostra posizione. E lo yacht-" corrugo la fronte "Non possiamo più usarlo."

"Possiamo rubare una macchina, non sarà difficile" dice Giulia, annuisco.

L'idea non mi piace ma è l'unica possibilità che abbiamo.

"Ruberemo una macchina e viaggeremo verso le montagne, ci sono numerosi paesini quasi disabitati"

"Va bene"

Calata la notte inizia l'operazione.

Giulia non vuole lasciarmi sola nello yacht e mi convince a seguirla in città. Il profumo del sangue è travolgente e sono costretta ad aggrapparmi a lei.

"Sbrigati, prendi la prima che capita" digrigno i denti.

"Non ti preoccupare non ci vorrà nulla"

Proprio in quel momento sento il profumo di sangue farsi più forte, chiudo gli occhi e affondo il mio viso nel petto di Giulia.

"Signorina? La sua amica si sente bene?"

"Si sentirà meglio" Giulia mi avvolge protettiva con un braccio "Se ci regala le chiavi della sua macchina"

"Cos-" l'uomo non dice altro, il rumore delle chiavi mi fa capire che è stato convinto.

"Grazie, dove si trova?"
"E' la lancia musa grigia parcheggiata in fondo alla via"

"Perfetto, prenda questi e si dimentichi di noi"

L'uomo si allontana ma ancora non oso respirare.

"Andiamo in macchina" dico alzando la testa.

Appena salgo in macchina faccio un respiro profondo.

Meglio, non so come ho fatto a resistere.

"Dobbiamo andare via dalla città, verso l'interno" dico.

"Va bene"

"E non guidare in maniera spericolata, non possiamo attirare l'attenzione"

"Ok" si sforza di sorridere "Stai tranquilla, so guidare bene quando voglio. Riposati."

Effettivamente Giulia guida alla giusta velocità, appena sotto il limite consentito. Ma il profilo della città svanisce troppo lentamente, quando è già notte fonda.

Dopo qualche ora di guida decidiamo di fare una sosta, parcheggiamo la macchina appena fuori dai bordi della strada e ci stendiamo con una coperta a terra.

"È comodo non sentire più il freddo" dico, appoggio la testa sullo stomaco di Giulia, osservando il cielo stellato.

"È così naturale per me che non ci faccio neanche più caso" mi accarezza le ciocche di capelli.

Rimaniamo in silenzio qualche minuto, con solo i lenti battiti dei nostri cuori e la fresca aria notturna.

"Sono contenta di averti incontrata" dico rompendo il silenzio.

Immortal Love - SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora