Capitolo 13

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GIULIA POV

Di giorno cerchiamo di passare il tempo giocando a carte, leggendo libri e guardando film. Ogni tanto Val si perde a fissare il cellulare, aspettando la chiamata della madre.

Nonostante tutto, sono contenta che finalmente Kate sia tornata a parlare alla figlia. Anche se cercava di nasconderlo la morte del padre l'aveva scossa molto e perdere Kate voleva dire perdere l'ultimo membro della sua famiglia.

A volte mi sento in colpa per quello che ho fatto, ma poi ripenso che quel mostro l'aveva uccisa, me l'aveva quasi portata via per sempre, e la rabbia spazza via ogni altro sentimento.

Nessuno me la porterà via, vampiri o cacciatori che siano.

La notte usciamo per passeggiare e sgranchirci le gambe, ci avventuriamo anche nel paesino per aiutare Val a imparare a sopportare il sangue umano. Per fortuna sta imparando velocemente, forse la natura particolare della sua trasformazione la sta aiutando, o è la resistenza sviluppata dal suo allenamento da cacciatrice. Il paese è anche più piccolo di quello del mio paesino in Calabria, è leggermente più popolato ora che è estate ma in inverno ci vivono appena un centinaio di abitanti. Degli estranei in città darebbero subito nell'occhio, ma per fortuna la nostra presenza è passata inosservata, e non hanno avuto altre visite particolari, oltre ai soliti turisti.

La noia mi fa tornare di nuovo in mente il discorso sul futuro e il suo desiderio di cacciare di nuovo. Forse dovrei lasciare stare, ma non avere nulla da fare rende il tormento incessante, così un giorno glielo chiedo di nuovo.

"Hai pensato... vuoi ancora tornare a cacciare?"

Alza la testa dal libro che sta rileggendo per la terza volta "Io- non voglio farlo ora. E neanche fra un anno, ma... è solo che vedendo davanti a me così tanti anni da vivere all'improvviso non riesco a pensare di passarli solo divertendomi"

"Lo capisco. Deve essere strano avere così tanto da vivere quando prima eri abituata ad una vita mortale, e alle tappe che si pongono gli umani" sventolo la mano "Lavorare a 20 anni o studiare, a 30 sposarsi e fare figli..." all'improvviso mi ricordo dell'altro argomento che non abbiamo mai toccato.

Ovviamente, Valentina ha solo 20 anni e aveva una vita particolare fino a poco fa.

Ma ora che l'ho trasformata quella possibilità è svanita per sempre.

"Um, non te l'ho mai chiesto" mi gratto il collo "Ma volevi avere dei figli?"

"Figli?" sbatte gli occhi "Onestamente, non ci ho mai pensato. Prima ero troppo impegnata a cacciare e poi... non ho avuto neanche il tempo di abituarmi a una vita normale che è successo quello che è successo"

"Giá, e ora che pensi?"

"Non lo so, non ho mai avuto il forte desiderio di diventare madre, ma era anche per il tipo di vita che conducevo. Ma non importa, quel treno è passato ormai" lo dice senza tristezza e mi tranquillizzo "E tu? Hai avuto molto più tempo di me per pensarci"

"Bè, mi piace prendermi cura degli umani del mio paesino e sono un po' come dei nipoti per me, soprattutto i parenti di Anna" sorrido ripensando alla mia amica "Li ho cresciuti insieme a lei in pratica, sanno che li aiuterò sempre. Ma non è mai stato l'amore... l'amore forte di una madre per il figlio. Non perché non gli voglia bene ma perché vivono così poco..." abbasso lo sguardo "Sarebbe troppo doloroso" mi stringe la mano. "Invece... devo dire che ero sorpresa quando mi hai detto che volevi diventare una vampira. Insomma, visto che fino a poco fa ci uccidevi ed eri convinta fossimo malvagi mi aspettavo più resistenza"

Diciamo che mi aspettavo un sonoro rifiuto, insomma è stato molto più difficile convincerla a bere da lei!

"Bè, è solo che..." si scosta una ciocca di capelli e si morde il labbro imbarazzata "Avevo visto quanto ci tenevi a me e io... non potevo pensare di ferirti in quel modo. Non ero entusiasta ma sapevo anche che non potevo rifiutare questa tua richiesta."

Immortal Love - SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora