capitolo 8

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Usciti dal negozio abbiamo la mia bacchetta.
Super felice dico.
Tn: Bene, ora andiamo a fare shopping.
M: Si, andiamo.

Entriamo in un negozio e subito prendo molte cose.
Anche perché, dovevo rifarmi un guardaroba.
Prendo maglie, felpe, pantaloni di tutti i tipi e gonne e vestiti.

Mi avevano approvato praticamente tutte le felpe maglie e pantaloni.

Però ora era arrivata la parte difficile.
Vestiti e gonne.

Tn: Come mi sta questo?
Dico uscendo con un vestito a tubino rosso brillantinato.
Aveva la schiena tutta scoperta e ad aveva le bretelle brillantinare.
T: Troppo scollato.
M: Troppo corto.
Dicono contemporaneamente.

Ghignando gli rispondo.
Tn: Allora è perfetto.
Mi guardano entrambi male, però li ignoro e vado a provarmi l'ultimo.

Quando esco mi squadrano, per poi dire.
T: Non è male.
M: Certo un po' corto.
Sbuffo dicendo.
Tn: Se li prendo più lunghi di così mi prendono per suora.
T: Fidati bambina, chi ti conosce non ti scambierebbe mai per suora.

Lo guardo male e lui ridacchiando si gira a parlare con il fratello.
Mi vado a cambiare per poi portare tutto in cassa, con l'aiuto dei Riddle.

Appena la cassiera mi vede con tutta quella roba sbianca e mi guarda male, perciò dico.
Tn: Guarda che te la pago, cosa ti guardi male.
Imbarazzata comincia a fare il suo lavoro, lanciando sguardi hai Riddle.

Però per non fargli dare strane idee dico.
Tn: Tommy, Theo, cosa facciamo stasera?
M: Non lo so piccola, cosa vuoi fare?
Dice spostando lo sguardo su di me.

Ghignando mi avvicino e allacciando le braccia al suo collo dico, in modo che la cassiera potesse sentire.
Tn: Avrei un'idea.
Subito sposta le mani sulle mie natiche e mi sculaccia.
Prima volta che sono felice lo abbia fatto.

Mi giro guardando Tom e dico.
Tn: Hai da fare tu invece?
T: E cosa potrei fare di meglio se non scoparti?
Dice ghignando, per poi darmi uno schiaffo sulla natica anche lui.

Veniamo interrotti dalla cassiera che tossisce.
E quando ci giriamo dice.
X: Ho finito, sono 400 galeoni.
Ok, forse avevo comprato troppe cose.
Però vabbè, non avevo più nulla.

Tn: Oh scusaci, ci stavamo organizzando per cosa fare stasera.
Dico sorridendole falsamente.
Prendo la carta e quando sto per pagare, Mattheo abbassa la mia mano e Tom dice.
T: Tranquilla bambina, ci pensiamo noi.
Lo guardo e dico contrariata.
Tn: Cosa? Ma sono mie le cose ed è alto il prezzo.
M: Tranquilla piccola, consideralo un regalo.

Provo a ribattere, però Tom ha già pagato.
Guardo male entrambi, però quando dicono una frase tutto quello che avevo un testa si ferma.
T: Bimba, sai, non dovresti farci eccitare solo per fare ingelosire le altre.
M: È maleducazione.
Mi giro e facendo finta di nulla dico.
Tn: Non capisco di cosa state parlando.

Ridono entrambi, per poi dire.
T: E noi ci crediamo proprio guarda.
M: Però per il momento ti lasciamo salva.
Dai, torniamo a casa.

Annuisco e mi aggrappo al suo braccio, per smaterializzarmi.

Un secondo dopo ci ritroviamo a Villa Riddle, nella loro stanza.
E subito chiedo.
Tn: Dove metto le mie cose?
Si girano per guardarmi e poi dire.
T: Nella tua nuova stanza, bimba.

Subito il mio sguardo scatta su di loro, poggio le buste a terra e mi avvicino, per poi dire.
Tn: Vi da fastidio se rimango nella stanza con voi?
Sul loro viso si forma un ghigno compiaciuto.
M: Metti le cose nel nostro armadio e poi avvisiamo papà.

Annuisco felice per poi mettermi a sistemare i vestiti.
Una volta finito mi poggio sul letto per riposarmi un po'.
Stanca della giornata.

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