capitolo 6

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Mi risveglio un paio di ore dopo, non ho dormito molto bene, però mi sono ripresa un po' almeno, apro gli occhi e vedo che siamo fermi, e Tom non c'è.
Alzo la testa, ancora addormentata e dico.
Tn: Buongiorno.
Mattheo mi guarda e ridendo dice.
M: Buona sera semmai.
Sorrido e chiedo.
Tn: Dove sta Tommy?

In quel momento la portiera si apre e dice.
T: Eccomi tesoro, ti mancavo?
Dice ghignando, già gli stavo per rispondere male, però quando vedo che in mano ha il Mc il mio umore cambia.
Tn: Io vi sposo.
Ridacchiano e poi dico.
Tn: Ragazzi, mi fa male il culo a stare così tanto seduta, vi va di fare una passeggiata dopo aver mangiato?
Dico facendo il labbruccio per convincerli.
Però sento Mattheo avvicinarsi al mio orecchio per poi sussurrare.
M: Secondo me non è perché stai troppo seduta ma per altro.
Gli tiro uno schiaffetto leggero sulla spalla e ride.
T: Va bene, appena finiamo di mangiare andiamo.

Sorrido, però Mattheo dice.
M: Comunque saremmo già arrivati se non fosse per i tuoi capricci.
Alzo gli occhi al cielo e dico.
Tn: I miei capricci? Siete voi che vi fermate solo per scoparmi.
Mi tirano una pacca sul culo e tiro un urletto, gli mostro i due diti medi e loro ghignano, finiamo di mangiare e cerchiamo i miei pantaloni.

Dopo averli trovati li metto subito e scendiamo finalmenre dalla macchina.

Le gambe ancora mi fanno un po' male, quindi cammino lenta e Tom e Mattheo non accorgendosene vanno avanti senza di me.
Tn: Scusate? Prima mi rapite, mi scopate senza ritegno fino a non farmi camminare e poi mi abbandonate?
Dico scherzosamente, loro ritornano indietro ridendo e dicono.
M: Scusaci piccola, andremo più lenti.
Ridiamo tutti e tre per poi continuare a camminare.

Non so perché, però stando con loro non ho paura di nulla.
Come se loro fossero i re del mondo e non mi potesse accadere nulla.

Purtroppo però la passeggiata dura poco, dovevamo già essere arrivati a destinazione, non possiamo perdere altro tempo.
Almeno così mi dicono Tom e Mattheo.

Una volta in macchina mi metto sopra Mattheo e ormai curiosa dico.
Tn: Quindi? Posso sapere dove stiamo andando? E soprattutto perché mi avete rapita.
Non che mi dispiaccia eh, stare con mia madre era un inferno.
M: Noi non ti possiamo dire nulla Tn, lo scoprirai quando arriveremo.
Sbuffo e dico.
Tn: Almeno posso sapere in che città stiamo andando?
M: Londra, piccola.
Mi si illuminano gli occhi e dico.
Tn: Davvero?? Oh mio dio è un sogno.
Ridacchiano entrambi.

Però improvvisamente Tom diventa serio e mi domanda.
T: Quando all'inizio ho letto la tua mente, hai detto una cosa che mi è rimasta impressa.
Lo guardo e annuisco per farlo continuare.
T: Vabbè dai, almeno scappo da mia madre, che rapporto hai con lei?
Spalanco gli occhi, non aspettandomi quella domanda.
Tn: Preferirei non parlare di quella stronza.
Si gira verso di me e Mattheo si intromise mettendomi la mano sulla coscia e stringendolo un po', per poi dire.
M: Siamo qui se vuoi parlare.

Dopo minuti di silenzio, rifletto a come posso cominciare, mi fido di loro quindi decido di partire dall'inizio.
Tn: Sono stata abbandonata dai miei genitori quando avevo circa sei mesi e mi hanno messa in uno schifoso orfanotrofio.
Fino hai miei cinque anni, poi mi hanno adottata. Però mio padre era violento con mia madre, si lasciarono quando avevo 8 anni, mandò mia madre all'ospedale e partì immediatamente la denuncia, mi misero fino a 10 anni sotto gli assistenti sociali, mia madre riuscì ad avere la custodia e l'hanno tolta a mio padre, soltanto che mia madre ha iniziato a bere, molto, e le botte che non ho preso da mio padre me le ha date mia madre.
A 11 anni appunto ho incontrato il mio ex migliore amico, lui mi ha tolto la verginità senza il mio consenso a 12 anni, poi appunto l'ho tolto dalla mia vita, anche se non completamente perché mi cercava di tanto in tanto.
Mia madre ha cominciato a peggiorare sempre di più e tutt'ora è violenta nei miei confronti, quando l'altra sera mi siete venuti a prendere, il pomeriggio presto, avevo appena litigato con lei.
Penso proprio che mi avete salvato la vita.
Era diventata molto violenta, mi sono chiusa in camera a posta.

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