capitolo 7

456 7 1
                                    

Sento la macchina fermarsi.

C'è qualche secondo di silenzio, finché non provano a svegliarmi.
M: Siamo arrivati piccola.
Dice Mattheo, facendo continuare poi Tom.
T: Siamo arrivati a Villa Riddle.

Curiosa apro gli occhi immediatamente.
Davanti a me c'è una villa gigante, è buia e sembra una villa abbandonata come nei film horror.
È misteriosa, però mi piace, adoro queste cose.

Scendiamo dalla macchina e mi guardò intorno, per capire dove siamo.
Però oltre la villa, non c'è niente.
Siamo in mezzo al nulla.
M: Bene piccola, conoscerai nostro padre ora.
Tn: Cosa?
Chiedo confusa.
Ridacchiano vedendomi confusa, però non dicono nulla.
Probabilmente, scoprirò tutto a minuti.

Appena arriviamo davanti alla porta Tom bussa e viene ad aprirci un elfo, credo.

Varchiamo la soglia e mi guardo intorno.
È una casa abbastanza vecchia, con mobili di altri tempi.
Non è per niente moderna, però mi piace proprio per questo.

D: Vi stavamo aspettando, signori.
T: C'è stata una tempesta e non potevamo guidare.
M: Perciò ci siamo fermati di più.
Il piccolo elfo annuisce, per poi guardarmi.

Tn: Ciao piccoletto, sono Tn.
Però subito sparisce, mi alzo, visto che mi ero accovacciata e dico.
Tn: Maleducato.

T: Bimba, non può parlare con persone che non serve.
Lo guardo confusa, non capendo.
M: Ti spieghiamo dopo, ora dobbiamo andare in salotto.
Annuisco e ci incamminiamo verso il salotto.

Appena entriamo vedo un tavolo abbastanza lungo.
C'erano tre persone, di cui una a capotavola.
T: Ciao padre.
M: Ciao padre.
Dicono contemporaneamente.

V: Ciao ragazzi, come è andato il viaggio?
T: All'inizio bene, però poi ci siamo dovuti fermare.
M: Per una tempesta.
Annuisce, per poi guardare me.
X: Ciao cara.

Sorrido imbarazzata e dico.
Tn: Ciao.
X: Tn, giusto?
Non rispondo, insicura se sia un informazione da dargli.
Anche se, sono a casa sua, quindi poco potrei fare.

Istintivamente mi giro verso Tom e Mattheo, come per avere una conferma.
Loro mi sorridono rassicurandomi, quindi mi giro verso l'uomo e dico.
Tn: Si, Tn Tc.
X: Ti chiederai per quale motivo, i miei due figli ti sono venuti a prendere da Londra fino in Italia, per poi portarti qui.

Lo guardo e dico.
Tn: Effettivamente mi è proprio sfuggito il motivo, mi si è fatto solo il culo piatto a stare per tutti sto giorni in quella macchina.
T: Bimba.
M: Basta.
Li guardo e sbuffando dico.
Tn: Manco avessi insultato.

Vedo l'uomo, che solo ora, mi accorgo che è senza naso, fare una lieve risata.
X: Prima di tutto, mi presento cara, sono Voldemort.
Tn: Che carino come nome, però posso chiamarti Voldy?
T: Non ci posso credere.
M: Ci sarà da divertirsi con lei.

V: Ehm, si.
Senti, però prima parliamo di cose importanti, mettiti seduta e ascolta.
Tn: Hai ragione, scusa.
Dico per poi mettermi seduta e guardarlo, aspettando che iniziasse a continuare.

Intanto sento Tom e Mattheo mettersi hai miei lati.
V: Sai di essere stata abbandonata a 6 mesi?

Quando ha finito di dire questa frase, subito ho guardato l'uomo e la donna che sono stati in silenzio, per tutto questo tempo.
E collegando i puntini, mi si ferma il cuore.

Forse, davvero ho i miei genitori biologici davanti?
V: Stai pensando bene cara, sono i tuoi veri genitori.
Però lascia che ti spieghi.

I miei occhi tornano a guardarlo, incuriosita.
V: Sei stata abbandonata perché, quindici anni fa, eri in pericolo.
Per proteggerti quindi ti abbiamo mandato in un orfanotrofio.
Ci eravamo ripromessi che quando tutto si sarebbe sistemato saremmo divenuti a prenderti, però poi ci sono state delle complicazioni.

Brothers Riddle'sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora