Capitolo 1

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Amalia's POV 

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Amalia's POV 

Murcia

Varcata la soglia: un'altra giornata di inferno mi sta attendendo. Una delle tante che in questi ormai 4 anni di ESO ( Educación Secundaria Obligatoria) e poi 2 di Bachillerato avevano perseguitato la mia vita quotidiana [ = Superiori italiane].

La mia amica Mila mi aveva aspettata proprio all'ingresso: come di consueto ci saremmo recate ai nostri armadietti vicini, posti in corridoio.

« Non si è più saputo nulla del furto? » mi chiede lei, sistemandosi gli occhiali tondi sul naso.

Scuoto la testa: « No, non abbiamo alcuna idea »

Qualche giorno fa io e la prof di chimica ci siamo accorte che dall'inventario del laboratorio mancavano un cilindro graduato e delle piccole quantità di ioduro di potassio.

Non che fosse una cosa gravissima, ma rimaneva pur sempre un furto di beni scolastici e soprattutto, la quantità di ioduro di potassio rubato non era letale, ma avrebbe comportato diversi disturbi, se inalata o ingerita.

E sarebbe stata una responsabilità della scuola.

Per quello mi sento responsabile io stessa: quest'anno sono diventata assistente della prof di chimica e l'aiuto nella gestione del laboratorio durante il mio tempo libero. Un modo per ottenere crediti in più per la maturità e avere un'esperienza in più in previsione dell'iscrizione in università.

« Chi mai ruberebbe dalla scuola dello ioduro di potassio e un cilindro graduato? » chiede confusa Mila, aprendo il suo armadietto « E perché? »

« Con lo ioduro puoi farci tante cose e per il cilindro graduato...boh » le rispondo, prendendo pure io alcuni libri dal mio.

Oggi la marmaglia di gente sembra più elettrizzata e chiassosa rispetto al solito.

« Come mai tutti son così iperattivi oggi? » domando « C'è una partita? »

Mila richiude l'anta blu in ferro, guardandomi stupita: « Ma come, non hai sentito? »

Le rivolgo uno sguardo interrogativo: « ...no? »

« Fermín Aldeguer ritorna a scuola »

Aggrotto le sopracciglia, continuando a non capire: « ...Chi? »

« Fermín Aldeguer » ripete lei con tono ovvio, rimarcando il nome sperando di farmi capire. Cosa che non succede.

Al mio ennesimo silenzio confuso, Mila decide di darmi informazioni aggiuntive.

« Il pilota, di moto » suggerisce lei « quello che due anni fa ha lasciato la scuola per correre nei campionati Mondiali »

Scuoto la testa, non avendo ancora capito di chi stia parlando.

« Uff, tieni, questo è il suo profilo IG » dice lei, parandomi sotto al naso il suo telefono con la schermata del profilo Instagram del ragazzo.

Aggrotto le sopracciglia perplessa, mentre controllo le prime foto del suo feed: « Ma sei sicura sia lui? Questo sembra che abbia 21, 22 anni, non sembra uno dell'ultimo anno di Bachillerato » (All'ultimo anno di Bachillerato si ha 18 anni)

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Aggrotto le sopracciglia perplessa, mentre controllo le prime foto del suo feed: « Ma sei sicura sia lui? Questo sembra che abbia 21, 22 anni, non sembra uno dell'ultimo anno di Bachillerato » (All'ultimo anno di Bachillerato si ha 18 anni)

« Si, ti assicuro che è lui! » ribatte invece lei con sicurezza.

Scuoto la testa, ridandole il telefono: « Comunque no, non mi ricordo di una persona del genere »

Mi sarebbe stato difficile scordarmi di un ragazzo come quello che avevo appena visto in quelle foto: quell'aria da fighetto spaccone, così tipica tra i palestrati e gli sportivi della nostra scuola. Insomma, aria da gente popolare nell'istituto, che difficilmente ti dimentichi quando sei costretto ogni giorno a vederli passare tra i corridoi in gruppo, atteggiandosi come se fossero padroni dell'intera scuola.

« Perché in tre anni, con il lavoro che fa, è cambiato completamente » asserisce Mila, facendo scorrere qualcosa sullo schermo del suo telefono « ecco! Questa è una foto di quando ancora frequentava le lezioni qui, appena prima che decidesse di lasciare la scuola »

« Perché in tre anni, con il lavoro che fa, è cambiato completamente » asserisce Mila, facendo scorrere qualcosa sullo schermo del suo telefono « ecco! Questa è una foto di quando ancora frequentava le lezioni qui, appena prima che decidesse di la...

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Una lampadina sì accende nella mia testa, riconoscendo il volto: « Oddio si! Mi ricordo di uno come lui, l'ho visto qualche volta nei cambi d'ora! »

Non ho mai avuto a che fare personalmente con lui e nemmeno lo conoscevo, ma ero abbastanza sicura di averlo già visto girare per la scuola. Come lo ero altrettanto del fatto che quando gironzolava per i corridoi, non dimostrava 22 anni fisicamente come ora. E di certo non era così...tirato insieme

« Si! » esclama Mila « L'ho visto parlare qualche volta con Vega e la sua compagnia »

Quell'appunto mi fa sparire quel minimo di sorpresa e curiosità che avevo. Vega e la sua compagnia. La compagnia di Vega Reyes, la mia persecuzione.

« Mmmh, bene » mormoro ironicamente, facendo conto di dirigermi subito in classe e troncare quella conversazione che si era riversata di nuovo sull'argomento relativo a quella ragazza.

Quel nome e quella persona deve sempre essere presente in ogni cosa che sento o vedo. Una persecuzione vera e propria.

« Amalia! Aspettami! » mi richiama Mila, colta alla sprovvista dalla mia decisione.

« Non abbiamo finito di parlare di...» ricomincia lei lungo il tragitto, sistemandosi gli occhiali tondi sul naso, ma io la tronco.

« Si. Abbiamo finito »

« Ma non...»

« Non ne voglio sapere » le dico subito « qualsiasi cosa o persona che sì ricolleghi a Vega, io non voglio né saperla, né avvicinarmici. Ho già troppi problemi con lei, non ne voglio altri in più »

« Ma non è che fosse del loro gruppo » prova a spiegarmi Mila, ma io scuoto la testa.

« Fa lo stesso, non ne voglio sapere » termino io entrando in aula e prendendo posto.

Ma di certo, la mia entrata non è passata inosservata, non da qualcuno.

« Hola, Malaroja » mi saluta una voce fintamente dolce, con una palese nota di sfottò.

Bene, che la persecuzione di oggi abbia inizio.

Mengual || Fermín Aldeguer [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora