Capitolo 19

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« Che hai intenzione di fare? » mi chiede Mila seguendomi con passo svelto, tenendo il suo telefono in mano « Perché ti serve che io registri un video? »

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« Che hai intenzione di fare? » mi chiede Mila seguendomi con passo svelto, tenendo il suo telefono in mano « Perché ti serve che io registri un video? »

« Vedrai » dico io, scovando il volto della persona che mi interessa in particolare « Signor Morales, signor Morales! »
Il bidello si volta e mi offre un sorriso, che solitamente non è presente sul suo volto, se non quando parla con me. Il signor Morales è il bidello incaricato per l'area della scuola nei pressi del laboratorio, e avendo io stessa a che fare spesso con quella zona, io e lui ci conosciamo molto bene.

« Amalia! Dimmi » mi invita lui a parlare, avendo capito le mie intenzioni.

« Dovrei farle qualche domanda, registrandola » dico io, indicando Mila e il suo telefono.

Lui acconsente immediatamente e io incomincio a porgli delle domande mirate al mio caso.

« Signor Morales, lei lavora da tanto tempo nella nostra scuola, non è vero? »
Lui conferma la mia supposizione con un cenno del capo, aggiungendo: « Da quasi vent'anni »

« Durante questo periodo, ha potuto assistere a dei cambiamenti riguardo alla struttura del nostro edificio scolastico? »

« Sì, assolutamente » risponde lui « sono state cambiate tante cose. Prima hanno rifatto i bagni, che erano indecenti, e poi là, vedi » continua lui, indicando la mensa « hanno dovuto abbattere la vecchia palestra e restringerla, per sistemare meglio la nuova mensa, più grande... »
« E non sa niente riguardo a passaggi segreti, scorciatoie...? » taglio corto io, cercando di andare al nocciolo della questione.
Il bidello pare rifletterci, per poi negare.

« Neanche di muri più sottili, o strani, che magari suonano a vuoto...»

L'uomo nega di nuovo, ma il suo viso assume un'espressione ancora più dubbiosa « però, ora che mi ci fai pensare...» mormora lui, non del tutto convinto dei suoi pensieri « una parete del mio sgabuzzino non è proprio...normale »

Rimango un attimo stupita: « In che senso? »

« Perché a volte mi capita di dover spostare la dispensa e spesso sbatte contro il muro facendo come un rumore di vuoto » ammette lui, borbottando poi irritato « È da quando hanno rimpicciolito il mio sgabuzzino che il muro è così. L'ho fatto presente più volte al Preside ma non mi ha mai ascoltato »

Io gli chiedo se può mostrarci la parete in questione e lui ci accompagna all'interno del suo effettivamente angusto sgabuzzino.

« Là » indica lui « Quella parete lì. Non è più normale da quando hanno ristrutturato l'intero laboratorio, allargandolo a spese del mio ripostiglio »

Come per mostrarci le differenze, lui bussa su ciascuna delle altre due pareti, per poi picchiare sul muro in analisi, producendo un suono di vuoto.

Anche io verifico di mia volta, notando immediatamente la differenza di materiali impiegati: « Le altre pareti sono di cemento, questa sembra di cartongesso »

« Eh, quelli dei lavori l'hanno rifatta così, probabilmente per risparmiare » si lamenta lui.

« Ed è anche la parete che ha in comune con il laboratorio » faccio notare io, inarcando le sopracciglia « Signor Morales, possiamo spostare la dispensa? »

Lui acconsente e ci aiuta a smuovere quel mobile, tanto quanto basti per permetterci di vedere cosa ci sia dietro.

« Ma...ma quello è...»

« Un buco nella parete » commento io, stupita « qualcuno ci può passare tranquillamente in ginocchio »

Con un gesto chiedo a Mila di riprendere bene la scena e ciò che sta al di là del muro rotto.

« Sembra una parete di legno » commenta lei, ma io mi appresto a correggerla.

« No » intervengo io, avendo riconosciuto cosa abbia davanti « Questo è il dietro dell'armadietto con il lavandino del laboratorio » sostengo io.

« C'è una lezione per caso? » domanda lei « sennò potremmo...»

Io la blocco subito: « Ferma. Non toccare niente » e poi aggiungo, indicandole un punto sui contorni frastagliati del muro « inquadra qui »

Mila fa come le dico, filmando del materiale color verde evidenziatore rimasto attaccato sul muro.

« Sembra quasi lana » commenta lei.

« Lo verificherò in laboratorio » affermo io « Signor Morales, ha una pinzetta e un sacchettino pulito? »

Il bidello mi dà subito il necessario e io raccolgo la prova, riponendola al sicuro da possibili contaminazioni.

« Chiamiamo la prof, poi vediamo che fare »

« Scusi, lei non si è mai accorto che qui c'era un buco?! » esclama la docente di chimica, rivolta verso il bidello

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« Scusi, lei non si è mai accorto che qui c'era un buco?! » esclama la docente di chimica, rivolta verso il bidello.

Lui scrolla le spalle: « Era nascosto dietro alla dispensa, avrei dovuto spostarla completamente per vederlo »

« Possibile che non abbia mai sentito nulla di strano, ad esempio le voci degli studenti a lezione » rincara la dose la professoressa.

« Negli ultimi giorni mi è sembrato di sentirla parlare ad un tono di voce più alto mentre spiegava » ammette lui « ma non ci ho dato così tanto peso perché ormai sono anni che mi lamento di questo dannato muro strano. Se mi fossi lamentato ancora, il Preside mi avrebbe solamente riso in faccia di nuovo »

« Altre stranezze? » domanda la docente e il Signor Morales si affretta ad aggiungere un dettaglio fondamentale.

« Ho ritrovato il mio martello, la scopa e la paletta fuori posto! »

La donna inarca un sopracciglio, scettica: « Dunque? »

« Sono un maniaco dell'ordine, ogni cosa ha un proprio posto specifico. Non li metterei mai in un altro posto che non sia il loro »

« Sta dicendo che qualcuno si è introdotto nel suo ripostiglio? » ipotizza la professoressa e il bidello conferma la sua supposizione con un deciso cenno del capo.

« Qualcuno potrebbe essere riuscito ad entrare nel suo ripostiglio, abbattere il muro e a ripulire il disastro fatto » tiro le somme io.

« Si ma con il mobile del laboratorio davanti al buco, come hanno potuto attraversarlo? » domanda Mila, dubbiosa.

« Il mobile si può spostare con facilità » dichiaro io « contiene cose leggere, con un po' di forza lo si può smuovere »

E lo dimostro spostando l'armadietto quanto basta per farmi un piccolo passaggio.

Mengual || Fermín Aldeguer [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora