La settimana dopo il mio compleanno fu insolitamente tranquilla; mi divisi tra la scuola e casa e tirai un profondo sospiro di sollievo quando finalmente riuscì a passare la maggior parte dei test di fine semestre.
Riuscivo quasi a vedere la luce in fondo al tunnel.
Gli zii mi erano parsi strani, cioè più strani del solito. Ovunque mi spostassi sentivo il loro sguardo puntato sulla mia schiena, sembravano in attesa di qualcosa, probabilmente di un ennesimo crollo emotivo a causa dello stress.
Fu il weekend dopo quella nostra gita fuori porta che cominciai a sentirmi strana; mi capitava sempre più spesso di avere dei forti mal di testa, mi sentivo spossata, debole, facevo quasi fatica a reggermi in piedi, e cosa che so possa sembrare completamente assurda ma riuscivo quasi a percepire quello che gli altri provavano, e non si trattava solo di poter capire quello che gli altri sentivano.
Era come se riuscissi a percepire le loro emozioni come se fossero le mie.
Ma in quel momento non ci feci troppo caso, diedi la colpa all'ansia per gli esami e lasciai perdere; a ripensarci adesso mi sento solo una sciocca.
Un raggio di sole penetrava tra le cortine tirate, illuminando un poco la stanza, non fu però quello a svegliarmi, bensì un mormorio leggero in sottofondo. Strizzai gli occhi, alzando appena le braccia per stiracchiarle, la porta della mia stanza era aperta, scrollai le spalle, sicuramente i miei zii erano al piano di sotto e stavano parlando.
L'hai svegliata, sei contento adesso?
Non avevo intenzione di farlo.
Girai lo sguardo verso il corridoio, aggottando le sopracciglia confusa, quando scostai le coperte e mi alzai quel chiacchiericcio tacque di colpo e io decisi di scendere a fare colazione; arrivando in cucina però qualcosa attirò la mia attenzione, sul frigorifero erano attaccati due post it uno sotto l'altro.
Ragazzi siamo usciti presto per fare delle commissioni, dovremmo rientrare per pranzo. Per favore non fate niente che io non approverei. IAN
L'altro appena sotto portava una scrittura più veloce e meno aggraziata: Ok big bro (anche se probabilmente non leggerai mai questo messaggio) Ivy se ti svegli prima del nostro ritorno sappi che ho dovuto accompagnare quell'idiota di nostro cugino a fare non so cosa, perchè lui ovviamente non è capace di farlo da solo. Se non torno per pranzo chiama la polizia. XOXO Claire.
Ridacchiai appena, staccando i fogli prima di recuperare un bicchiere di succo, il pulsare alla testa ricominciò ad essere sempre più forte, mi portai una mano alle tempie cercando di calmare quel dolore.
Non capivo perché facesse così male.
La ragazza sta entrando in transizione
Era anche ora se vuoi sapere la mia opinione.
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𝐈𝐕𝐘 𝐈𝐥 𝐬𝐚𝐧𝐠𝐮𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐫𝐮𝐢𝐝𝐢
WerewolfIvy ha sempre pensato di avere una vita normale. La sua più grande ambizione era ottenere il diploma e riuscire ad entrare in un'università non troppo lontana da casa; la sua famiglia era la cosa a cui teneva di più. Non riusciva a pensare ad un'esi...