"Ci sono così tante forme di coraggio in questo mondo.
A volte essere coraggiosi significa dare la vita per qualcosa di più grande di te, o per un'altra persona.
A volte significa rinunciare a tutto quello che conosci, a tutte le persone che ami, per un bene più grande.
Ma questa volta non è così.
A volte non si tratta che di sopportare il dolore a denti stretti e sforzarsi, giorno dopo giorno, di costruire un lento cammino verso una vita migliore.
Questo è il tipo di coraggio di cui ho bisogno adesso".
Veronica Roth
dal libro "Allegiant"Era tutto completamente buio.
Neppure uno spiraglio di luce.
Killian avvertiva solo un dolore lancinante ai polsi.
Non ne era sicuro ma sicuramente stavano sanguinando.
La testa gli martellava ma non riusciva a ricordare se l'avesse battuta o meno.Era intontito e aveva lo stomaco in subbuglio.
Lottando contro quello stato di oblio cercò di aprire gli occhi.
Sbuffando, pensò a quanto fosse stanco di risvegliarsi ogni volta come se gli fosse passata sopra una locomotiva.
Ci volle un pò per abituare la vista alla semi-oscurita', ma non appena ebbe riacquistato una parte di lucidità, prese coscienza di dove si trovava: era seduto su un pavimento grigiastro, in pietra, duro e gelido, i polsi e le caviglie erano legati da catene spesse.
Anche l'uncino era bloccato al muro.Ci aveva visto giusto: la carne era lacerata da piccole, profonde ferite che perdevano sangue.
La stanza era piccolissima, con una microscopica finestrella rettangolare in alto.
Beh...poco male.
Aveva conosciuto prigioni peggiori.
Fu solo in un secondo momento che si rese conto di non essere solo.
"Buongiorno bello addormentato..."
La gola era arsa dall'umidità e dalla polvere, perciò si schiari' la voce prima di rispondere.
"Swan!...Sai, piccola, non c'era bisogno che mi rapissi. Se avessi saputo che questa..."
Indicò le catene con lo sguardo.
"...era una tua fantasia erotica, ti avrei accontentata subito! Bastava dirlo..."
E alzò il sopracciglio accennando il suo solito sorrisetto impertinente.
"Certo un letto sarebbe stato più comodo..."
"Il tuo ego supera quasi la tua stupidità Capitano..."
"Oh che sgarbata! Non è così che si trattano gli ospiti..."
La donna si inginocchio' sfiorando con la punta delle dita il mento del ragazzo.
L'odore del suo respiro lo colse inaspettatamente.
Le catene tintinnarono al tentativo di allungare la mano per sfiorarla.
"Beh...Allora è un vero peccato che tu non sia un ospite, ma un prigioniero..."
Due splendidi occhi azzurri la inchiodarono e l'Oscura socchiuse i propri per reprimere l'ormai familiare fitta al petto.
Respiro' a fondo, riacquistando subito il controllo e si alzò voltandogli le spalle in silenzio.
Stavolta non si era lasciata cogliere impreparata.
"Ti fa male, vero??..."
Si voltò a guardarlo con aria interrogativa, senza parlare.
"Quando mi guardi...L'ho notato sai..."
"Cosa?"
"Diventi, come dire...sofferente..."
Emma sorrise nervosamente.
"Che assurdità..."
"Ah si?...E allora perché non riesci a sostenere il mio sguardo?!"
"Io sono la Signora Oscura, l'energia primordiale di ogni male, Killian Jones..."
"Ti nascondi dietro queste chiacchiere perché così credi di nascondere al mondo la tua vulnerabilità..."
"Non esiste qualcosa che io non riesca o che non possa fare..."
"Davvero? Sappiamo entrambi che non è proprio così..."
"Tu non sai niente..."
"E' sempre stato così. Forse riesci ad ingannare gli altri, anche te stessa...ma non me..."
"Sei sempre stato così presuntuoso? Non riesco a ricordare..."
"Okay, supponiamo che sia come dici tu. Sei il male in persona, senza scrupoli, affetti e tutto il resto, la domanda dunque nasce spontanea: perché sono qui? Perché non mi hai ancora ucciso!?"
"Non c'è nulla e, ripeto, NULLA che io desideri più che cancellare quell'espressione strafottente e divertita da quel tuo bel faccino da pirata!!"
"Quindi?"
"Vedi, ho altri progetti in serbo per te..."
Giocherellava con una ciocca di capelli, ammiccando soddisfatta.
"Mmm...Interessante! Torniamo alla questione del letto quindi...Quando iniziamo tesoro? "
Uncino le rivolse un'occhiata maliziosa e lei non poté fare a meno di alzare gli occhi al cielo.
"Ma per favore! Non ne saresti all'altezza..."
Il viso di Killian si fece serio di colpo.
"Cosa hai detto?!"
La donna lo guardò confusa.
"Ho detto che non ne saresti all'altezza..."
Il ricordo del loro primo bacio, sull'isola che non c'è, avvolse la mente del pirata.
Sembrava un'altra vita e pareva essere trascorso un secolo da quel momento, ma quelle parole non le avrebbe mai dimenticate.Sorrise.
La sua Emma resisteva...era lì.
Doveva solo trovare il modo di farla venire fuori.
Si erano fatti una promessa qualche tempo prima: lei avrebbe sempre scelto di vedere la parte migliore di lui e lui avrebbe fatto lo stesso.
L'avrebbe mantenuta ad ogni costo.
"E ora che hai da ridere!? Trovi tutto questo tanto divertente!?"
"Assolutamente no, vostra oscura maestà..."
Ridacchio' come un bambino.
"Te la faccio passare io la voglia di ridere..."
E così dicendo, piroettando su se stessa, si avviò verso la porta.
"Ah Swan...!?"
La donna si fermò senza voltarsi.
"Forse...TU non ne saresti all'altezza..."
La porta si chiuse con un rumore secco.
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Il vero amore trova sempre un modo
FanfictionPrimo Capitolo della serie: ''Il vero amore trova sempre un modo '' "La principessa e il pirata" "La memoria del cuore" La storia riprende esattamente dal finale della quarta stagione di OUAT. Emma si è sacrificata per tutti. E' diventata la nuova D...