Capitolo 27

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Henley

Nella mia testa, mi ero immaginata che la mia riunione con Brandon fosse più strappalacrime ed emozionante. Ma naturalmente, avrei dovuto conoscerlo e, dal momento che si trattava di Brandon, comprendere che sarebbe stato l'esatto opposto.

"Brandon!" Lo chiamai, mentre si dirigeva verso Bennett con le mani protese in avanti.

Ero troppo lontana per fermarlo, ma Bennett colse rapidamente la direzione delle braccia di Brandon e gliele torse, posizionandole sulla schiena di mio fratello. Per un momento rimasi troppo scioccata per poter reagire- Bennett non sembrava il tipo di persona che sapeva come difendersi- Ma mi ripresi rapidamente da questa scoperta, appoggiando le mani sulle spalle di Brandon, trascinandolo lontano da Bennett prima che potessero farsi del male.

"Quindi tu sei il ragazzo, mm," disse Brandon a bassa voce, analizzando Bennett dal basso verso l'alto.

Bennett sembrava comprensivamente confuso. "Scusa?"

"Brandon, non iniziare," dissi cautamente.

"Cosa? Questo ragazzo sta vivendo con la mia sorellina senza il mio permesso," disse Brandon, scrocchiandosi minacciosamente le dita della mano.

Sebastian, dietro di noi, sbuffò, guadagnandosi un'occhiataccia di ammonimento da parte di mio fratello. "Da quando sei circondata da così tanti ragazzi, Henley? Sei la protagonista di un romanzo rosa?" Mi chiese Brandon.

Alzai gli occhi al cielo. "Non è così. Te l'ho già detto. Bennett mi ha offerto un posto dove stare dopo che hanno svaligiato l'appartamento in cui ero in affitto. Dovresti essergli grato che mi abbia accolto in casa sua."

"É sospettoso."

"Posso fornirti qualsiasi dettaglio dei miei precedenti e mostrarti il mio fascicolo immacolato senza difficoltà," constatò Bennett con confidenza.

Brandon lo guardò come se fosse un alieno. Borbottai internamente e picchiettai la spalla di Bennett. "Vedi? É perfettamente normale... Quasi."

"Inoltre, se avessi voluto fare qualsiasi cosa con tua sorella, avrei avuto più di un'occasione," aggiunse Bennett, guardandosi il palmo della mano.

"Perché tu-"

"Wow," disse Ariana, allacciando un braccio attorno alle spalle di mio fratello per cercare di tenerlo tranquillo "Calmati. Bennett sta scherzando. Probabilmente."

Neanche io ne ero sicura. Bennett non era il tipo da battutine, ma da come stava sorridendo fieramente a sé stesso, immaginavo avesse cominciato ad esserlo. Brandon sembrò pensarci su per qualche secondo, quando mi voltai verso di lui per dare inizio al mio interrogatorio. "Cosa ci fai qui? Come hai fatto ad uscire di prigione in anticipo?"

"Sono ai domiciliari," disse, incrociandosi le braccia davanti al petto, mentre Ariana si allontanava, tornando alla sua posizione originaria a fianco al bancone, accanto a Sebastian. Aveva dei muscoli che non aveva mai avuto prima. Forse si era allenato per far trascorrere il tempo in cella più velocemente. "Il mio nuovo avvocato ha richiesto i domiciliari a causa delle nuove prove e il giudice ha accettato. Non penso che Richard sarebbe stato in grado di tirarmi fuori così velocemente."

"Chi è il tuo nuovo avvocato? Quali nuove prove? Perché mi hai tenuta all'oscuro di tutto?" Gli chiesi. "Non avresti potuto chiamarmi e dirmi che stavi per essere rilasciato?"

Le sue labbra si incurvarono verso l'alto, mentre apriva le braccia. "Volevo che fosse una sorpresa, quindi. Sorpresa!"

Strinsi le labbra in una linea sottile. "Sarei potuta almeno venirti a prendere."

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