Hey boy, you like me a little bit?

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Giovedì è il giorno della settimana preferito da Dante. È il suo ultimo giorno lavorativo, dato che il venerdì ha la giornata libera e si può concedere dei lunghi weekend, passati tra i suoi amati libri di filosofia e le sue amate passeggiate per il quartiere. Ma ogni tanto si concede anche qualche gitarella fuori porta in compagnia della sua moto. Ed è proprio la sua due ruote il motivo del suo malumore.

Anita si avvicina al tavolo a cui sono seduti sia Dante che Simone e nota subito che l'uomo è sovrappensiero, più del solito. Guarda Simone come per chiedergli cosa avesse il padre, ma il ragazzo scuote la testa.

"Tutto bene?" alla fine si decide a chiedere. Dante viene risvegliato dalle parole della donna, la guarda stranito in un primo momento, per poi riprendersi, "Sì, sì. Tutto a posto. Stavo solo pensando a cosa fare questo weekend".

"Grandi progetti?" incalza la donna. Dante sorride prima di risponderle: "Avrei voluto. Avevo intenzione di fare un giro al mare con la moto, ma la settimana scorsa mi sono accorto che faceva degli strani rumori. Dovrei farla vedere da qualcuno prima di usarla, quindi mare saltato per questa settimana"

Il viso di Anita si illumina, come se avesse la soluzione al problema di Dante; e infatti "Ma scusa, che problema c'è? La fai vedere da Manuel, che quello non ce capisce niente de scuola, ma con i motori so che va forte. Quando stavamo al paese passava più tempo nel garage che in casa. Se vuoi te lo chiamo subito, che si sta preparando per andare a scuola, ma gli dico de dasse 'na mossa così gli può spiegar-"

Dante la interrompe, "No, no", dice con una troppa velocità; "Veramente ho già chiesto a un mio amico di dargli un'occhiata e non vorrei che si offendesse, sa venisse a sapere che ho fatto aggiustare la moto da un ragazzo", aggiunge.

Anita sembra credergli. "Vabbè, nel caso Manuel sempre qua sta. Che prendete oggi?".

Quando Anita si allontana dopo aver preso l'ordinazione, Dante si ritrova addosso lo sguardo del figlio.

"Che c'è?"

"Hai chiesto a un amico di dare un'occhiata alla moto?", chiede Simone socchiudendo gli occhi, ché conosce la natura da cazzaro del padre. Dante si limita ad annuire con la testa. "E a chi avresti chiesto?"

"A Marco"

"Marco? Marco quello a cui avevi chiesto di pulire i fari della moto e te li ha rovinati completamente?", Simone chiede in modo sarcastico.

"Quella volta è stato un errore ma di solito-"

"Papà! Me l'avevi promesso. Avevi promesso che avresti dato una possibilità a Manuel. Mi sembra che questa sia quella giusta. Smettila di trovare giustificazioni"

Dante osserva il figlio che sembra intenzionato a non lasciar perdere la questione. "Veramente io ti avevo detto che avrei accettato il tuo giudizio su di lui, non che ci devo fare amicizia", lo rimbecca.

"Ma che ti costa? Lo conosci, così la smetti di pensare che io sia un visionario che dà giudizi affrettati sulla gente e che si fida delle persone sbagliate e-".

 Simone ha ancora altro da dire, ma viene bloccato da un "Ok", detto dal padre.

"Ok?", lo guarda sbigottito. Non pensava sarebbe stato così semplice convincerlo.

"Sì, gli farò riparare la moto". 

Poi, notando che Anita sta arrivando da loro con la colazione ordinata prima, prende in fretta il cellulare e "...Ho capito, non riesci per questa settimana. Vabbè dai, non ti preoccupare, vedrò di risolverla in altro modo. Grazie, comunque. Sì, buona giornata anche a te".

Si sente un grande attore in quel momento Dante e continua la sua recita, rivolgendosi a Simone, "Avevi ragione, Marco è un tipo inaffidabile".

Simone abbassa lo sguardo, prima di scoppiare a ridere sommessamente.

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