Sweet (fake) serial killer

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Quella mattina Simone ha appuntamento con Daniele per fare colazione insieme prima di entrare a scuola. Daniele è il classico ragazzo che incontri per strada e pensi "Questo è sicuramente un bravo ragazzo". E lo è, effettivamente.

Dal punto di vista fisico, i due sono il giorno e la notte. Simone è alto, con un fisico temprato dagli anni di rugby, capelli ricci e neri; probabilmente Michelangelo lo ha sognato prima di scolpire il David, perché Simone ne è la sua incarnazione. Daniele, invece, è sì più alto del suo ragazzo, ma ha un fisico molto minuto, magro, quei fisici per cui ogni cosa che indossi sembra sempre che abbia rubato i vestiti dall'armadio del fratello più grande; è biondo e ha gli occhi azzurri.

Daniele aveva notato Simone già nei corridoi della scuola, ma non aveva avuto subito il coraggio di mostrare il suo interesse; poi, era il figlio del suo professore di filosofia e non sapeva se la cosa potesse andare a suo favore o meno.

Simone, invece, nonostante avesse fatto coming out, non si sentiva pronto a intraprendere una storia, e, anzi, evitava tutti gli sguardi che si sentiva addosso.

Le cose sono cambiate quando in un'emergenza culinaria di nonna Virginia, Simone non era stato costretto a recarsi al supermercato vicino casa, che è di proprietà dei genitori di Daniele.

Il biondo aveva approfittato del fatto che non ci fossero gli occhi indiscreti dei compagni per lanciare delle battutine a Simone, che non sapeva come reagire se non arrossendo e cercando di rispondere, masticando le parole.

Non ci aveva mai fatto caso Simone agli occhi di Daniele, erano così azzurri che sembravano gelarti sul posto e impedirti di muoverti. E infatti, il pensiero di Simone, dopo quella prima interazione, non si era più mosso da quelle iridi e si presentava al supermercato anche per comprare solo una Goleador alla liquirizia, usando la scusa di un calo di zuccheri per giustificare la sua spesa originale.

Per fortuna ci aveva pensato Daniele a fermare l'altro ragazzo dal dilapidare la sua eredità in caramelle e gli aveva chiesto un appuntamento.

Appuntamento che era andato molto bene, visto che dopo più di un anno, camminano con braccia e mani intrecciate, mentre si dirigono verso la scuola.

"Quindi Manuel viene in classe con te?", chiede Simone al suo ragazzo. "Sì, ma non ci ho parlato molto, anzi non ci ho parlato proprio. Sta sempre sulle sue, guarda tutti come se..." sta rispondendo Daniele, mentre alza lo sguardo e nota che davanti al portone della scuola sono fermi quasi tutti i ragazzi del liceo. "Ma oggi c'è sciopero per qualche cosa?" si ritrova a dire, indicando a Simone la situazione. Il ragazzo sposta lo sguardo da Daniele verso il punto che gli ha indicato, "Mmmm, no, non mi sembra, o almeno sul gruppo della mia classe nessuno ne ha parlato", replica mentre affretta il passo per capire cosa stia succedendo.

Quello che riescono a intravedere appena arrivano di fronte alla scuola sono dei nastri della polizia, di quelli bianchi e rossi per delimitare le zone da cui non si può passare, e il professore Lombardi, loro docente di latino, che parla animatamente con un agente di polizia, indicando una sagoma fatta col gesso sull'asfalto. "Ma lei capisce che qui è stato dissacrato il tempio della cultura italiana? Com'è possibile che non sappiate niente? C'è stato un omicidio e voi non sapete niente. Questo è proprio diventato il paese dei buffoni, dei quaquaraquà..." lo sentono sproloquiare verso l'agente, che non può far altro che cercare di calmarlo; "Professore, si calmi, se ci fosse stato un omicidio, lo avremmo saputo. A me sembra più lo scherzo di qualche studente che aveva voglia di entrare più tardi a scuola", dice l'agente, invitando, poi, tutti ad entrare a scuola.

Simone si scambia un bacio a stampo con Daniele, prima di separarsi per la giornata scolastica, ma la sua attenzione viene subito catturata da un groviglio di capelli ricci, appoggiato al parapetto della discesa vicino alla scuola, che guarda la scena, sorridendo soddisfatto.

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