Lo stand degli appuntamenti

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"Lo stand degli appuntamenti" è un evento ormai fisso per il liceo "Leonardo da Vinci", almeno da quando c'è Dante Balestra nel corpo insegnanti. Al professore l'idea era venuta guardando con Simone una delle solite teen rom – com che al figlio piacciono tanto e aveva pensato che l'idea potesse funzionare anche per gli alunni della sua scuola.

Tutto prende spunto dal più famoso "stand dei baci" presente nelle fiere delle scuole americane, in cui chi si trova sullo stand deve baciare chiunque gli si presenti davanti, dietro pagamento di un biglietto; tutti i soldi raccolti con la vendita dei biglietti vanno in beneficenza.

Il professore, invece, aveva ideato una sorta di asta, in cui in palio c'erano degli appuntamenti con le persone che venivano scelte dagli stessi studenti. Una settimana prima dell'evento, infatti, gli alunni, erano chiamati ad indicare le persone con cui avrebbero voluto uscire all'interno dell'istituto; ai più votati, poi, sarebbe toccato organizzare un appuntamento per chi avesse vinto l'asta. Ovviamente tutto il ricavato andava in beneficenza.

Quest'anno uno degli studenti scelti per essere "il premio" è stato Simone. La cosa lo ha stupito; dopo il coming out dello scorso anno, non pensava di essere ben voluto, e le battutine che si sentiva rivolgere nei corridoi ne erano la conferma. Non sa cosa sia cambiato quest'anno.

"Ansioso per domani?", chiede Daniele. Simone fa vagare il suo sguardo tra lo scaffale dedicato alle patatine e quello per le bibite analcoliche; quel perfettone di Simone, infatti, ha deciso che durante la settimana sono proibite le uscite, per non distrarsi troppo dallo studio, ma si concede una mezz'ora di pausa prima dell'ora di cena per passare dal supermercato di Daniele.

Gli sorride e infila l'indice destro nel passante del jeans; "Non sono ansioso. E sai perché? Perché sei tu quello che vincerà l'asta per avere un appuntamento con me. E sarai molto fortunato perché usciremo anche se non è il fine settimana", sussurra, avvicinandosi a Daniele, cercando di far incontrare le loro labbra.

L'altro si scosta di poco, e sempre a bassa voce, dice, "Uuuuh, che concessione. Un appuntamento con il mio ragazzo. Sono veramente fortunato". Le loro labbra stanno per incontrarsi, quando vengono interrotti da qualcuno che si schiarisce rumorosamente la voce. Entrambi si voltano e notano che Manuel è proprio a fianco a loro; "Scusate, non voglio rompere la magia che vi circonda. Ma state a blocca' l'ingresso alla mia corsia preferita del negozio, quindi..."; allunga una mano e la fa passare tra il petto di Simone e quello del suo ragazzo per farli separare e poter passare.

"Non lo sopporto proprio", borbotta Daniele, assicurandosi che Manuel non possa sentirlo, "sempre prepotente, con quel sorrisetto del cazzo".

"Bè, effettivamente, stavamo bloccando la corsia. Questa volta non aveva tutti i torti", dice Simone, non sapendo neanche lui perché sta cercando di difendere Manuel: sì, ok, loro stavano bloccando la corsia, ma poteva anche fare il giro per passare.

"Mmppfff", sbuffa Daniele, "Vabbè, non mi va di parlare ancora di lui. Stavamo dicendo..."; questa volta è lui che riduce la distanza da Simone, ma non fa in tempo a tirarselo addosso, che percepisce la presenza di due mani estranee tra i loro corpi.

"Scusate di nuovo, ma non era questa la corsia che cercavo. Anzi, sai cosa? Tu", Manuel indica Daniele, "lavori qua, no? Me potresti da' 'na mano."

Daniele annuisce e specifica "In realtà, il negozio è dei miei, ma sì, ti posso aiutare".

"Perfetto", Manuel gli rivolge uno dei suoi sorrisi più finti, "Allora famme vede' dove sta 'a cannella", lo prende sotto braccio e, insieme, si allontanano.

Non prima di girarsi verso Simone e fargli un impercettibile occhiolino. Impercettibile per Daniele, non per Simone.

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