Mio padre

755 30 0
                                    

Ci stavamo abbracciando ormai da... boh saranno 5 minuti. Mi staccai dall'abbraccio e lo guardai negli occhi. Volevo baciarlo, ma allo stesso tempo non volevo soffrire per uno come lui; quindi mi limitai a dargli un bacio sulla guancia.
"Vuoi venire a ballare?" Gli chiesi "certo andiamo" wow. Dico solo wow. Andammo in pista e iniziammo a ballare. Io mi sfrusciavo contro di lui mentre teneva le sue mani fisse sui miei fianchi, non mi dispiaceva in realtà. Qualche ora dopo, erano più o meno le 3 di mattina, decisi di tornare a casa, stavolta mi diedero un passaggio. Arrivata a casa gli salutai e scesi dalla macchina. Entrai in casa senza farmi sentire da mio padre, stranamente non lo trovai sul divano come ogni giorno; ero un po' impaurita se posso essere sincera, per come avrebbe reagito al mio tatuaggio e per cosa avrebbe fatto se avesse saputo di come ha reagito Tom a quel tipo di prima. Senza pensarci troppo entrai in camera mia e accesi la luce. Me lo ritrovai davanti. Avevo molto paura di cosa volesse farmi. "Come cazzo ti permetti a far picchiare un cliente?! Rispondi porca puttana!" Io non rispondevo, non avevo le forze per rispondere. Iniziò a tirarmi schiaffi a manetta, finché non risposi "N-non è colpa m-mia... è stato un ragazzo che l'ha preso a pugni, e io lo ringrazio per averlo fatto" mi tirò i capelli indietro e mi tirò un pugno nello stomaco, ha fatto davvero tanto male "tu devi fare quello che vogliono loro capito?! Ora vai a dormire lurida puttana" uscì dalla stanza e io mi accovacciai per terra davanti alla porta in lacrime. Ma perché a me? Ma perché mi è capitato lui come padre? Ma perché mi merito tutto questo? Non ho mai fatto niente, perché succede tutto questo a me? La mia testa continuava a farmi domande su domande; mi struccai, mi misi il pigiama, e poi andai a letto sempre con tutte queste domande. Mi addormentai.

6:20
Mi svegliai, come sempre purtroppo, mi alzai dal letto e andai in bagno a farmi una doccia. Una volta essermi lavata mi guardai la faccia, cazzo ero proprio messa male, era andato giù pesante stavolta. Iniziai a vestirmi, misi dei jeans cargo con sopra una maglietta bianca gigante con uno scheletro disegnato. Iniziai a truccarmi, cercai di coprire le ferite ma erano troppo evidenti, e dopo qualche tentativo decisi di smetterla. Ormai si era fatta ora di andare a scuola, presi il mio zaino e lo skate, e senza farmi sentire uscii dalla finestra. Non volevo essere picchiata già di prima mattina. Arrivata a scuola incontrai subito Marti. "Ciao amore mio" mi salutò Marti "ciao Martiii" "Cos'hai fatto in faccia? Non dirmi che... mi dispiace davvero tanto" mi disse abbracciandomi "non ti preoccupare, sono caduta dallo skate niente di preoccupante, tranquilla" lei annui. Suonò la campanella ed entrammo in classe, io mi sedetti al mio posto e Marti si sedette al posto davanti al mio, non so perché ma sti cazzi. Entrarono anche Tom e Bill e subito le gallinelle della classe si misero a schiamazzare, che rompi coglioni sinceramente. Tom si sedette accanto a me mentre Bill accanto a Marti, penso ci sia qualcosa tra loro due.
"Che hai fatto in faccia?" Cazzo e adesso cosa gli dicevo? "Em... sono caduta dallo skate non ti preoccupare" Dio che vergogna cazzo! "Io non mi preoccupo per nessuno, solo che sei messa peggio di ieri notte" io sbattei la testa contro il muro e sbuffai; tutta la classe si girò a fissarmi e anche la prof "che cazzo volete? Continuate a seguire la lezione" dissi incazzata ma allo stesso tempo triste. Provai a seguire la lezione ma l'immagine di mio padre che mi picchiava non mi faceva concentrare, appoggiai la testa al banco e cominciai a piangere senza farmi sentire da nessuno. Suonò la campanella è mi sentii toccare la spalla ed era quel coglione di Alex.
"Che cazzo vuoi ritardato?" Gli dissi "stavi per caso piangendo per tuo padre piccolina?" Disse con una risatina alla fine "come... cosa c'entra mio padre?" Dissi alzandomi dal mio banco, erano usciti tutti dalla classe tranne io e lui, cazzo anche Marti se n'era andata.
"Diciamo che l'ho pagato per fare una cosa molto bella su di te..." disse mentre si avvicinava al mio viso. I nostri visi erano vicinissimi, provai a spingerlo via ma era troppo pesante e non c'è la feci, lo guardavo con gli occhi lucidi che quasi mi mettevo a piangere. No tn, non devi piangere davanti a lui, no, non devi. Trattenni le lacrime. "Lasciala stare coglione!" Ci girammo e vidimo Tom con Bill "se non la lascio cosa mi fai eh? Mi prendi a colpi con la tua chitarra? Vattene chitarrista fallito devo completare il lavoro" disse mentre si girava verso di me. Lo guardai un po' impaurita però feci una cosa per togliermelo di dosso, gli diedi una ginocchiata sulle parti basse e quando si piegò dal dolore gli diedi un pugno in faccia. Lui cadde all'indietro e io corsi da Tom e Bill e li abbracciai.
"Grazie ragazzi davvero... mi avrebbe di sicuro violentata" "eieiei tranquilla è tutto finito" disse accarezzandomi la testa Bill, mi stavo affezionando a loro in realtà. "Dai andiamo Marti ci sta aspettando fuori in giardino, è preoccupatissima per te, tu pure cretino che te ne sei andato senza portartela dietro poverina" continuò Bill riferendosi prima a me e poi a Tom.
"Senti non sapevo che facesse la puttana e che la potessero violentare" a quelle parole mi staccai dall'abbraccio e uscii fuori dall'aula e me ne andai a casa, cosa che dovevo assolutamente non fare, cazzo. Entrai in casa e mio padre si fiondò su di me "lurida puttana! Come ti sei permessa a saltare un altro incontro?! Ci servono soldi cazzo!" Mi prese per il collo e mi tirò uno schiaffo. "Mi fai male cazzo!" Gli urlai "Sono tuo padre, posso farti quello che voglio capito?!" Iniziò a tirarmi schiaffi tanto forti da farmi cadere a terra, dove iniziò a tirarmi calci. Dopo qualche minuto si allontanò, io non riuscivo a muovermi. Tornò dove mi aveva lasciata ma questa volta aveva un coltello in mano, ero spaventata e non poco, si avvicinò a me e mi prese per il collo "sei solo una puttana non servi ad altro dovresti solo vergognarti" mi disse mentre mi guardava negli occhi "e tu sei un... bastardo" dissi con le ultime forze in me. Lui si incazzo ancora di più e mi tagliò la guancia con quel coltello poi mi lasciò il collo, buttò per terra il coltello e dopo avermi tirato un calcio alla schiena,uscì di casa.

*Pov Tom*
E adesso cos'ho fatto che se n'è andata? "Sei proprio un coglione" mi disse Bill
"Ma cosa vuoi è lei che si fa pagare per scopare e poi si lamenta" Bill mi guardò male, ma cosa avevano tutti oggi? Tornammo da Martina o come si chiama, che stava piangendo seduta su una panchina.
"Ei Marti perché piangi?" Le chiese Bill. "T-tn se n'è andata via, penso sia tornata a casa ma non dovrebbe essere lì da sola... suo padre... cazzo Bill non posso lasciarla da sola con quel bastardo" si mise a piangere più forte, a nessuno fregava un cazzo quindi nessuno si girò.
"Vuoi che andiamo a vedere come sta?" Le chiese Bill, ma che cazzo io non ci volevo andare da quella. "Si vi prego" disse quella là. Che palle. Ci incamminammo verso casa sua e vidimo qualcuno uscire con delle goccioline di sangue sulle braccia, non ci feci troppo caso in realtà. Marti ci prese per il polso e ci portò dietro a un muretto e ci disse di abbassarci è così noi facemmo. Dopo qualche minuto andammo a casa di tn, suonammo ma non aprì nessuno. Girai la maniglia e si aprì. Entrammo e vidimo tn sdraiata con del sangue per terra, ci immobilizzammo a quella vista. Dopo qualche secondo parlò.

*Pov tn*
Qualcuno entrò in casa e di istinto stetti zitta, dopo qualche secondo però parlai. Dessi per scontato che fosse mio padre.
"Ti prego papà non farmi ancora male" dissi tutta tremolante "Non lo farò più te lo prometto, farò quello c'è vorrai ma ti prego non picchiarmi più, e ti prego... non usare più quel coltello" mi sentii prendere per il polso e di scatto parlai di nuovo, tenevo gli occhi chiusi per non vedere quello che mi avrebbe fatto. "Ti prego papà non farmi male! Ti prego!" Qualcuno mi abbracciò forte e io ricambiai. Dopo qualche secondo aprii gli occhi e vidi Tom Marti e Bill che mi guardavano con gli occhi lucidi. Mi staccai dall'abbraccio e indietreggiai e mi sbattei contro il muro "aaah" mi faceva male la schiena per il calcio di mio padre. "O mio dio tn, cosa ti è successo alla guancia?!" Mi disse Marti, all'inizio non risposi e mi limitai a guardare a terra. "Non è successo... niente" dissi mentre continuavo a guardare il pavimento.
"Ei tn, è tutto finito, adesso andiamo a disinfettare questa ferita va bene?" Mi disse Bill e io annuii. Tom mi ha aiutato a salire le scale per raggiungere il bagno, mentre Marti ci portava verso il bagno. Lei era già stata a casa mia quando ero piccola, prima che mio padre iniziasse a picchiarmi... poi non è più venuta. Ma era meglio così.
"Dov'è il disinfettante?" Li indicai un mobiletto, lui lo prese e con un pezzo di cotone che aveva trovato lì accanto mi disinfettò la ferita. Bruciava di brutto,strinsi i denti per quanto bruciava. "Tn, mi dispiace per averti detto quelle cose, è colpa mia se sei ridotta così" mi disse Tom tutto d'un fiato io lo guardai e gli dissi "Un pò è colpa tua ma non per cosa mi hai detto ma perché hai fermato già due ragazzi, quello di oggi ancora non lo sa, penso... ma quando lo saprà penso che non si limiterà a farmi questo" Tom non rispose e mi fece un sorriso un po' triste.
"Tn così non può continuare, adesso noi dobbiamo andare però se stasera torniamo e ti ritroviamo come adesso io giuro che lo ammazzo quel bastardo" mi disse Marti trattenendo le lacrime. Una volta finito di disinfettarmi la ferita, Bill mi diede un abbraccio e io ricambiai.
"Ora è meglio se andate, se torna papà vi farà sicuramente qualcosa e io non voglio vi accada niente... non me lo perdonerei mai" dopo questa frase ci salutammo e loro se ne andarono. Io ne approfittai per dare una sistemata alla casa, sentii suonare il campanello, andai ad aprire ed era mio padre. Mi spinse via ed entrò in casa. Io andai in camera mia ad ascoltare la musica.

17:53
Mio padre entrò in camera mia dicendomi che c'era una persona che ha pagato per un ora. Io inizialmente gli dissi di no, mi tirò uno schiaffo e gli dissi che andava bene. Lui scese di sotto e indicò al ragazzo o all'uomo dov'era camera mia e lui venne. Aprii la porta e vidi Tom.

Continua...

Mi fai impazzire Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora