CIAO DODICI

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Capitolo 4


                                                      E guardare il cielo e dirti: "Raccontami chi eri quando io non c'ero."    





Angel

La mattina seguente sto per addentare i miei pancakes quando il suono del campanello mi interrompe.
Apro la porta e mi trovo davanti Robert, il receptionist del palazzo.
"Buongiorno Robert"
"Buongiorno signorina Thompson, perdoni il disturbo ma c'è un pacco per lei"
Robert mi porge una busta gialla di quelle che si spediscono prima di sorridermi cordialmente e andare via, Mentre torno al bancone della cucina mi chiedo cosa ci sia dentro e senza pensarci troppo apro la busta e infilando la mano tiro fuori due biglietti per una partita di football dei Miami kings e un bigliettino con su scritto 'Ti aspetto, M.'
Maverick mi ha regalato due biglietti per la partita di oggi, Perché vuole così tanto che io ci vada? Come se fosse normale invitarmi ad una partita di football dopo otto anni? Crede forse che io abbia dimenticato il modo in cui mi ha lasciata quando avevo solo 17 anni?
Non appena chiamo Dakota la sento urlare dall'altra parte del telefono perché è ovvio che Maverick mi abbia comprato due biglietti per far sì che io portassi anche lei.
"Passo tra un'ora" sono le ultime parole della mia migliore amica prima di riattaccare la telefonata.
Dopo essermi fatta una doccia decido di indossare una minigonna verde militare con delle catene sul fianco e un top bianco che mi lascia scoperta la pancia e che si abbina perfettamente con le mie Jordan e la mia borsa di Jacquemus.
Un'ora dopo raggiungo Dakota in auto e quando mi vede, la prima cosa che nota è la mia collana nuova.
"Cos'è quella?" domanda squadrandomi con le fessure degli occhi.
"Una collana?" alzo gli occhi al cielo e guardo fuori dal finestrino cercando di essere disinvolta ma la mia amica mi conosce troppo bene.
"Si lo vedo ma non te l'ho mai vista addosso, è un regalo?" si sporge sul mio collo per toccare il ciondolo.
"Si Dakota, è un regalo, possiamo andare adesso?"
Di tutta risposta mette in moto con un mezzo sorriso malizioso sul volto e non appena ci mischiamo nelle strade di Miami un po' troppo affollate probabilmente per la partita, penso di poterla scampare, ma mi sbaglio.
"Chi te l'ha regalata?" chiede senza togliere lo sguardo dalla strada dopo cinque minuti ma è ovvio che non riesca a trattenersi.
"Dak.." la ammonisco per farle capire di farsi gli affari suoi.
"Oh mio Dio" esordisce spalancando gli occhi quando si volta a guardarmi di scatto.
Perfetto.
Mi massaggio la tempia perché so che a breve partirà il terzo grado.
"È stato lui non è vero?" Mi guarda un po' troppo con quella espressione scioccata ma compiaciuta invece di guardare la fottuta strada.
"Dak guarda la strada, non voglio morire" le faccio cenno con la testa davanti a noi dove al semaforo è appena scattato il rosso.
"Non ci posso credere, Maverick ti ha fatto un regalo?" Ora che l'auto è ferma mi scruta attentamente mentre io cerco di non incrociare i suoi occhi per non far trapelare nessun tipo di emozione.
"Si, mi ha regalato anche un peluche, voleva farsi perdonare per ciò che è accaduto ieri sera con Damon"
Prima che possa rispondere devio subito il discorso su di lei prendendo la palla in balzo.
"A proposito di Damon... C'è per caso qualcosa che vuoi dirmi?" incrocio le braccia al petto.
La frenata brusca che sono sicura che Dakota si sia impegnata a fare, per poco non mi fa sbattere con la faccia sul cruscotto dell'auto.
"Siamo arrivate! Presto andiamo"
Senza rispondere alla mia domanda esce dall'auto alla velocità della luce e io non posso fare altro che seguirla.
Non finisce qui.

Non appena entriamo nello stadio e passiamo i controlli, due stuart ci accompagnano nella zona vip indicata sui biglietti che Maverick mi ha regalato.
I ragazzi in campo si stanno riscaldando e quando Dylan ci vede alza un braccio per salutarci e avanza per avvicinarsi con Chuck.
"Buongiorno bamboline, come va?" Dakota lo saluta con il solito bacio mentre io mi limito ad un sorriso.
"Ciao Angel" Chuck mi si avvicina con un sorriso e quei due fari al posto degli occhi che farebbero cadere ai suoi piedi qualunque ragazza in questo stadio.
"Ciao dodici" Gli faccio un occhiolino e accenno alla sua maglia facendo riferimento al numero sulla sua divisa.
"Non mi sono ancora presentato del tutto, mi piacerebbe offrirti da bere nel dopo partita, ti va?" il suo sorriso è davvero perfetto e mi rendo conto di non averlo mai guardato come merita perché è davvero sexy. I suoi capelli castano chiaro sono perfettamente sistemati in una chioma mossa e i suoi occhi sono di un azzurro chiarissimo, quasi imbarazzanti.
Questo ragazzo potrebbe mettere a disagio chiunque con il suo sguardo.
Gli sorrido un po' impacciata.

YOU AGAIN - Ancora tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora