•Una brutta giornata•
Dopo la litigata di ieri di Tom e Bill non si sono più rivolti parola.
Si erano entrambi chiusi nella loro stanza,Tom non mi parlava e se scendeva al piano di sotto neanche mi guardava in faccia,cosa cazzo ho fatto io?bah.
Bill parlava solo con me e con gli altri ma con Tom non voleva neanche sfiorarci la pelle, in casa ormai c'era tensione anche tra tutti noi.
Dovevamo fargli fare pace ad entrambi perché probabilmente è colpa mia,in fondo potrei cercare di regolarmi e magari Bill non si altera.
Mi alzai dal divano e andai nella mia camera,Tom era sul divano con il telefono e mi misi seduta davanti a lui e gli strappai il telefono dalle mani e lo spensi.
Tu:Adesso cosa ho fatto io per essere ignorata da te?
Chiesi.
Lui non mi guardava neanche,se ne stava zitto.
Probabilmente anche lui incolpava a me di aver litigato con il fratello,lo avevo detto che non era meglio farlo ma lui deve insistere sempre.
Non voleva neanche degnarmi di uno sguardo.
Tu:Non mi parli? va benissimo,non parlarmi neanche quando ti scazzerai,sempre se lo farai.
Gli lanciai il telefono e uscendo dalla porta la feci sbattere.
Andai al piano di sotto e mi infilai le scarpe e una giacca e presi le chiavi della mia auto e andai a fare un giro.
Era una brutta giornata,pioveva e il cielo era sommerso solo di nuvole nere.
Non sono mai stata così triste e nervosa in tutta la mia vita,non capivo cosa avevo fatto a Tom,non mi ero mai sentita così presa in giro da nessuno.
Non volevo tornare alla villa,perché se ci sarei tornata probabilmente potevo stare anche peggio di così.
Passarono un'ora.
Due ore.
Tre ore.
Quattro,cinque,sei,sette ore e non rientravo,ovviamente non avrei passato la notte fuori ma non volevo tornare presto se poi dovevo fare la morta sul divano.
Verso le 11 Luna cominciò a mandarmi messaggi e a chiamarmi più volte,poi a lei si aggiunse Bill,George,Carl,Sky,Gustav.
Tutti tranne Lui,tutti tranne Tom.
Ero fuori da tante ore ed era l'unico a non preoccuparsi.
Spensi il telefono,se non importava a lui perché avrebbe dovuto importare a me?.Pov Tom:
Avevo chiuso a chiave la porta della stanza mia e di Sophia.
Non ero arrabbiato con lei,lei non aveva nessuna colpa però non riuscivo a parlarle,ero troppo stressato,feci l'unica cosa che forse in quel momento avrebbe potuto tirarmi su il morale.
Una scopata.
Sto sbagliando di grosso lo so,ma il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Chiamai una mia "ex scopamica" che probabilmente dopo questa sera avrei cancellato il "ex".
La feci salire dalla finestra.
Erano circa tre o quattro ore che lo stavamo facendo e quando lei andò via ero già più sollevato di prima.
Qualcuno bussò alla porta,non volevo aprire a nessuno nemmeno se fosse stata Sophia.
Bill:Tom Sophia sono ormai ore che non è rientrata.
Disse una voce famigliare alla porta,era mio fratello.
Tom:Sarà a farsi un giro lasciala stare.
Dissi io.
Bill:Tom è dalle 9 di questa mattina che non è rientrata.
Erano le 11:30 di sera.
Era uscita subito dopo che avevamo "litigato".
Iniziai a chiamarla ma il telefono era spento,uscì dalla camera e andai di sotto con i ragazzi,le avevano mandato numerosi messaggi.
La colpa era soltanto la mia.
Se non avessi fatto lo stronzo ora lei starebbe qui con noi.
Fine pov Tom.
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Un amore tra chitarristi
RomanceSophia Salazar una chitarrista di 17 anni che insieme alla sua band chiamata "i The Loyal" una sera si troveranno allo stesso concerto di un'altra band famosa i "Tokio Hotel",stando anche nello stesso backstage dovranno andare d'accordo ma tra i due...