After

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Eve's pov

La serata era degenerata ma non nel modo in cui pensai, erano ormai le quattro del mattino, io ero ubriaca e andata completamente, tutti erano appena andati via . Eravamo rimasti solo io, Ares, i miei fratelli, Melania e Jacopo.
Melania si era ripresa, aveva comitato due volte e Jeremiah l'aveva fatta addormentare in camera di Jacopo. Quest'ultimo invece era ubriaco quanto me e porpio in quel momento stavamo ridendo come due cretini cercando di far silenzio per non infastidire il vicinato.
<<Dai Eve, ora dobbiamo andare via>>
London provava a portarmi in macchina da due ore ma io e Jacopo ci stavamo divertendo talmente tanto che non mi andava di andare via.
<<Nono, rimaniamo quiiii>>
ridevo come una pazza e non capivo il motivo.
<<Si, London rimanete quiiii>>
provo a convincerlo anche Jacopo, ma lui proprio non voleva.
Allora abbracciai Jacopo con aria triste.
<<Dopo ti vengo a rubare sotto la finestra del tuo cane>>
mi sussurrò ridendo e io risi insieme a lui.
<<Ma noi non abbiamo un cane>>
disse Jeremiah che in braccio aveva Melania, dovevamo accompagnarla a casa siccome Bryce già era andato via.
<<Invece si, si chiama...ehm, ehm>>
Provai a pensare qualche nome per il cane ma i miei unici neuroni attivi stavano probabilmente ballando la macarena.
<<Cane, ecco come si chiama>>
Certo, Eve. Credici, sicuramente un cane si può chiamare Cane.
Jacopo scoppio a ridere e cadde per terra e, ahimè, caddi anche io.
Iniziò a farmi male la pancia dalle risate.

Mason aveva appena messo Jacopo a dormire che, appena dopo la caduta e due risate crollò sul pavimento. Uscimmo di casa e l'aria fredda mi rinfrescò la pelle ma mi portò ad avere anche i brividi.
<<Freddo?>>
<<No Ares, si sta bene>>
Non scherzavo, si stava bene con quell'aria fresca che ci circondava.
L'unica cosa fastidiosa erano quei tacchi quattordici che avevo ai piedi.
Erano troppo difficili da portare quando barloccavo.
Afferrai il braccio di Ares per appoggiarmi, tolsi i tacchi e feci un sospiro di sollievo, come se avessi avuto un pantalone strettissimo tutta la sera e proprio in quel momento l'avevo tolto tornando a respirare.
<<Che male ai piedi>>
sussurrai dolorante e poggiando i tacchi li terra.
<<Posso immaginare, sai. Un tacco quattordici è difficile da portare ubriaca. Eppure credevo tu ci riuscissi, occhioni belli>>
Ares mi stava prendendo in giro e io scoppiai a ridere.
<<Non è colpa mia, ma signor piede ha detto basta>>
Spiegai come se fosse una cosa normale o come se fossi una bambina.
Sensa raccogliere i tacchi, iniziai a correre verso la strada ridendo. I capelli erano palesemente fuori posto, i piedi mi facevano male e il trucco era andato probabilmente.
<<Eve! No, ferma!>>
Sentii quelle parole di Jeremiah lontane, non feci in tempo a ragionare che due braccia possenti mi afferrarono.
Oh, era Ares.
<<Sei pazza? Potevi finire sotto una macchina>>
La voce era calma ma aveva il fiatone, doveva aver corso davvero veloce.
La sua presa mi fece un certo effetto, come una strana sensazione allo stomaco, ma ero solo ubriaca.
Mi girai verso la strada e in effetti, stavano passando davvero molte macchine.
<<Ops>>
Iniziai a ridere come una scema e non mi muovevo da lì, così Ares mi prese a sacco di patate provocando ancora più mie risate.
<<Ares, possiamo andare avendere il cocco cosi>>
un idea davvero stupida ma divertente allo stesso momento. Così divertente che anche Ares inizio a ridere.
<<Per te niente cocco, Leen. Stasera hai bevuto e stavi evadendo>>
Era serio ma ironico allo stesso momento, aspetta un attimo. Chi era Leen?
<<Chi è Leen?>>
<<Sei tu, sai: Eveleen. Ci togli Eve e diventa Leen>>
<<Idea geniale, Ares>>
Carino come nome, sul serio.
Arrivammo alla macchina e mi mise giù.
Mason mi abbracciò, poi guardo Ares.
<<Dio, grazie Ares. Se non fosse per te poteva finire sotto una macchina>>
<<Di nulla, Mason>>
<<E tu, Eve. Cosa ti è passato per la mente!?>>
Voleva iniziare con la sgridata ma io iniziai a ridere.
<<Lascia perdere, Mason. Le parlerai domani. Ormai ha bevuto troppo per capire qualcosa>>
London suggerì davvero un ottima idea e si mise al posto di guida, Jeremiah al posto affianco, mentre Melania e Mason dietro.
<<Oi e ora come ci sediamo?>>
Chiesi ingenuamente, non capivo come avremmo fatto.
<<Vieni Eve, ti siedi sulle mie gambe>>
Mason mi fece sedere sulle sue gambe e io appoggiai la testa nel suo incavo collo, ero davvero stanca. Ares si sedette al suo fianco e London mise in moto. Non uscimmo neanche dal viale della casa di Jacopo che io crollai.

La sveglia suonò, mi alzai di scatto e l'ebbrezza mattutina mi arrivò come un secchio d'acqua fredda. O meglio, quello che ebbi era proprio un secchio d'acqua fredda sulla faccia. Aprii gli occhi di scatto e quelli che vidi era esilarante: London manteneva il secchio ormai vuoto guardandomi divertito, Jeremiah mi faceva un video mentre rideva come un matto e Mason aveva in mano uno sparacoriandoli. Un momento, cosa ci faceva lì uno sparacoriandoli?
Neanche il tempo di ragionarci su che Mason li fece esplodere proprio sulla mia testa.
<<Buongiorno, principessa!>>
urlarono in sincrono e io li guardai con uno sguardo che avrebbe potuto ucciderli.
<<Vi odio>>
<<Bhe sai questo è perché sono le dieci del mattino e mamma ha chiesto di svegliarti. In più è la tua penitenza per aver bevuto troppo alla festa>>
Jeremiah spiegava ma io ancora non ricordavo come mi chiamavo, come potevo apprendere tutte quelle parole?
<<Su alzati e preparati che alle 13:00 saranno tutti qui per la nostra bellissima braciata nel giardino di casa>>
Amavo il sabato stavamo sempre tutti insieme: andavamo al ristorante, facevamo braciate, facevamo feste e trascorrevamo del tempo tutti insieme.

Dopo aver fatto una lunghissima doccia e dopo essermi vestita mi specchiai. Avevo il viso davvero stanco e la testa mi faceva ancora male ma i miei capelli erano talmente belli che era una bella giornata ugualmente. Indossavo un top bianco con il logo dell Louis Vitton in piccolo sul lato sinistro in alto e un pantaloncino di jeans nero della stessa marca. Misi le ciabatte e pettinai i miei capelli bagnati che lasciai sciolti e cadenti sulle spalle. Scesi al piano di sotto e trovai già tutti li, ma che ore erano? Guardai l'orologio ed erano le 13:00. Dio, ci avevo messo tutto questo tempo?
<<Eve! Ieri non ti avevo proprio vista! Dove eri finita?>>
Caroline era talmente fatta ieri sera che non ricordava neanche che avevamo ballato insieme.
<<Abbiamo ballato insieme, Lili. Non ricordi?>>
<<Oh vero, giusto!>>
La guardai con una faccia divertita e ci diriggemmo in giardino dove erano tutti.
<<Hey belle ragazze>>
Bryan ci appoggiò le sue braccia sulle spalle e io gli diedi un bacio sulla guancia.
<<Hey, hai una sigaretta?>>
Lui me la porse e io iniziai a fumarla.
Ci diriggemmo al nostro tavolo e ci sedemmo insieme a tutti quanti.
<<Eve, ieri ti ho vista insieme a Ares, avete passato tutta la serata insieme. Ti piace?>>
William era molto spontaneo in queste domande e io avrei anche voluto ricordare cosa avremmo fatto durante la serata, ma non ricordavo nulla. E poi no, Ares non mi piaceva.
<<No William, non mi piace Ares>>
<<Sicura sicura?>>
chiese Sidney ancor più curioso di Will.
<<Ragazzi ma che avete oggi? Siete peggio delle ragazze>>
<<Devo sentirmi offesa?>>
<<No Victoria>>
iniziai a ridere e passammo la giornata in questo modo.

La sera arrivò presto, e tutti andarono via. Stavo giocando a carte con mia madre, mio padre e London.
<<Domani hai i provini, giusto?>>
<<Si, mamma>>
<<Che provini?>>
<<Tua sorella ha i provini per una sfilata>>
<<Oh bhe a che ora?>>
<<Verso le sette di sera, mi puoi dare tu un passaggio, London?>>
<<Eve, tu mi vuoi far guidare di domenica?>>
<<Dai London, per favore>>
<<Non so, è domenica>>
A lui la domenica non andava di fare nulla, neanche alzarsi dal letto.
<<Dai London>>
<<Ma è domenica>>
<<Ti pregoooo>>
Stavo quasi per baciargli i piedi, mi doveva accompagnare. Mia madre lavorava, mio padre anche, Mason aveva gli allenamenti di football e Jeremiah era da Melanie.
<<E va bene>>
<<Grazie, grazie, grazie!>>
Lo abbracciai e continuammo a giocare a carte.

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