Margharet

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Eve's pov

Uscimmo dal bagno ridendo per la battuta fatta poco prima da Ares, aveva provato a mettermi di buon umore e ci era riuscito.
<<Come va la tua cena?>>
<<Va abbastanza bene, Margharet mi ruba le patatine>>
Sorrisi a quella frase, mi ricordava tanto quando io le rubavo ai miei fratelli.
<<Fa bene, cresce bene così. Anche io lo facevo>>
<<Ah bhe, se farlo la fa crescere bene come te, le lascerò tutte le patatine>>
Il mio cuore si riscaldò, il mio sorriso comparve sul mio volto e le mie guance si fecero rosee.
<<Lei crescerà meglio, sarà bellissima>>
Stavolta fu lui a sorridere.
<<Sai, credo che dopo noi andiamo a prendere un gelato. Ti va di
venire?>>
<<Oh devo rimanere con Margharet, i miei hanno da fare>>
<<Può venire anche lei>>
Mi guardò e io attesi una sua risposta.
<<Sul serio?>>
<<Bhe si, sai stai simpatico anche ai miei fratelli e gli farà piacere>>
<<Se per te e i tuoi fratelli non c'è problema, per me è ok>>
Sorrisi e riuscimmo a raggiungere I nostri tavoli per poi risederci.
<<Avete ordinato patatine? Sul
serio?>>
Scoppiai a ridere, avevano ordinato come minimo un chilo di patatine dopo quell'enorme bistecca.
<<Avevamo fame>>
London scrollò le spalle, lui aveva sempre fame.
Ci girammo di scatto quando Ares parlo: <<Margharet smetti di rubare le mie patatine>>
Margharet si mise a ridere e ne rubò un'altra.
<<Fai bene Margharet, guarda qui>>
Non finii di parlare che ne rubai tre velocemente, una da Mason, una da London e una da Jeremiah.
Arte del mestiere.
<<Eve!>>
Jeremiah mi guardò malissimo e io feci un occhiolino a Margharet.
<<Come hai fatto?>>
La sua voce curiosa e dolce mi faceva sempre sorridere, amavo quella bambina.
<<Anni di pratica, ci riuscirai anche tu . Forse sarai meglio di me>>
Lei sorrise e io rubai dinuovo una patatina da Mason.
<<Non le dici niente?>>
London e le sue domande stupide.
<<No, ormai ci ho fatto l'abitudine>>





Uscimmo dal ristorante insieme ad Ares e la sua famiglia, mi avvicinai a Mason e lo abbracciai.
<<Andiamo a prendere il gelato,
vero?>>
Lui mi guardò ridendo e io gli feci il musetto con gli occhi dolci, di solito non diceva mai di no a quei miei occhietti.
<<Va bene nanetta>>
<<Non riniziare con quel nomignolo, sono due anni che non lo usi. Perché riniziare?>>
Mi chiamava così quando avevo quattordici anni, ero alta un metro e quarantotto precisi. Poi ero cresciuta e mi tolse quel nomignolo, menomale. Doveva riniziare?
<<È bellissimo>>
<<Non è vero>>
Gli misi il broncio incrociando le braccia al petto e guardandolo con sguardo accusatore, perché era la causa del mio broncio in quella serata.
<<Dai, broncio>>
Si mise a ridere e io lo guardai male, rideva del mio broncio!
<<Facciamo così, ti perdono solo se mi compri il gelato al mango>>
<<Certo che te lo compro>>
<<E se portiamo anche Ares e Margharet con noi>>
Mi guardo con un sorrisetto, raramente invitavo qualcuno alle serate con i miei fratelli, soprattutto se in quel periodo erano rare come cene.
<<Vai davvero d'accordo con Ares,
eh?>>
<<È un buon amico>>
<<Mh farò finta di crederti>>
<<Marameo>>
Tornammo vicino agli altri che erano a qualche metro lontani da noi.
London e Jeremiah parlavano con Ares e i suoi genitori mentre Margharet li guardava dal basso.
Mi avvicinai a lei e la presi in braccio dandole un bacio sulla guancia.
<<Finalmente vedo qualcosa!>>
La sua faccia espressiva e le sue braccia piccine che si muovevano erano divertenti.
<<Hai ragione, essere basse è davvero difficile!>>
La mamma di Ares si avvicino a noi e baciò la figlia sulla guancia mentre il padre sulla fronte, era bello vedere quanto ci tenessero a lei e ad Ares.
<<Ci vediamo domani, va bene?>>
La piccola Margharet annuì e li salutò con la sua piccola mano.
I genitori di Ares ci salutarono e andarono via dirigendosi alla loro auto.
<<Andiamo?>>
Tutti annuimmo alla domanda di Mason e ci incamminammo verso l'auto.
<<Quale gusto preferisci?>>
<<Mhh...il cioccolato!>>
<<Davvero? Anche a me piace tanto>>
Parlare con Margharet era divertente, soprattutto dopo le sue esclamazioni.
Adoravo quella bambina, era dolce, simpatica e divertente, molto divertente.
Girai lo sguardo verso la macchina ed era circondata da paparazzi, dio quanto li odiavo!
<<Facciamo una cosa veloce e non vi mettete in mostra?>>
La mia domanda era molto diretta e quasi un obbligo verso i miei fratelli.
<<Va bene, io vado davanti con Mason>>
<<Jer, non ti puoi fottere il mio
posto!>>
<<Mi dispiace, nanetta ma calcolalo gia fatto>>
<<Ora ti ci metti anche tu con questo nomignolo?>>
Jeremiah scoppiò a ridere e i flash iniziarono ad arrivarci addosso come fulmini istantanei.
<<Eveleen, guarda qui!>>
<<Mason, sei magnifico>>
<<Dove siete diretti?>>
<<Guardate qui>>
<<Siete bellissimi>>
Ares mi aprì la portiera e io gli sorrisi, era un bel gesto da parte sua.
<<Grazie>>
Mi sedetti al posto centrale con Margharet seduta sulle mie ginocchia che si osservava tutt'intorno curiosa della macchina.
Ares si sedette affianco a me e mi sorrise chiudendo piano la portiera mentre London la chiuse con una forza tale che avrebbe potuto rompere un grattacielo.
<<London, lo sportello!>>
London, al rimprovero di Mason, roteò gli occhi al cielo e Jeremiah si mise a ridere.
Ah i Palmer, che gente strana!






<<Che bello!>>
Margharet ammirava quella gelateria piena di gusti di gelato e colori sgargianti come la cosa migliore del mondo, sembrava come me da piccola. I miei ci portavano li da quando eravamo bambini, eravamo cresciuti in quel posto.
<<Bella vero? Che gusto vuoi?>>
Margharet si portò l'indice al mento e alzò gli occhi al cielo per pensare, era buffa come mossa ma era adorabile.
<<Dice che così pensa meglio>>
Ares spiegò il perché della buffa posizione della sorella e io sorrisi.
<<Ha ragione, così si pensa meglio>>
La imitai e iniziai a pensare facendo versi pensierosi.
<<Ho deciso!>>
Portò una sua mano al fianco e, con l'altra, alzò l'indice come a dire di avere una risposta.
<<Anche io!>>
<<Che gusto volete?>>
Jeremiah lo chiese ridendo e Ares ci osservava sorridendo con la dolcezza negli occhi.
<<Io cioccolato e mango!>>
Aveva scelto anche lei il mango, amavo quella bambina.
<<Io mango e cheesecake>>
Mason andò a pagare e ognuno fece fare il proprio gelato.
<<Hey, Eve. Sempre il solito?>>
<<Si, Marvin>>
Conoscevamo Marvin da quando eravamo piccoli, era il figlio del proprietario e, a volte, uscivamo anche tutti insieme.
Ormai sapeva il mio gelato preferito a memoria, il mio solo ed unico gelato.
<<Bene ecco a te>>
<<Grazie, sei l'amore della mia vita!>>
<<Lo dici a tutti quelli che ti fanno il gelato?>>
<<Nah, solo a chi mi fa questo gelato>>
Mi misi a ridere e lui portò gli occhi all'insù sorridendo.
Ci andammo a sedere alle poltroncine della gelateria, rosse e morbide che creavano contrasto con il rosa e l'azzurro del locale.

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