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Eve's pov

La coperta rosa e beige era calda, mi avvolgeva come un salame appeso ma almeno potevo avere meno paura per il film che i miei fratelli mi costrinsero a vedere. "Un film horror con i fiocchi", a detta loro. Per me era un inutile e spaventoso film che mi avrebbe procurato più di qualche incubo e spavento quella notte.
<<Sono finiti i pop corn>>
London pensava solo a mangiare durante i film, aveva finito già quattro buste di pop corn e avevamo iniziato il film di soli quaranta minuti.
<<Bhe mi sembra ovvio, li stai mangiando interrotamente>>
<<Mason non dire stronzate, anche Jeremiah li ha mangiati>>
<<Cosa c'entra adesso? Hai fatto fuori già quattro buste, era il minimo che mangiassi dei pop corn>>
Iniziarono a litigare mettendo in pausa il film, la cosa era chiara: avremmo continuato a guardare il film dopo qualche ora.
<<Io non mi alzo per andare a prendere i pop corn, scordatevelo. Non ne ho mangiato neanche uno>>
<<Oh andiamo, Mason! Cosa ti costa?>>
Va bene, dovevo intervenire. Mi alzai abbandonando il calore della coperta che mi avvolgeva e presi la busta, ormai vuota, dei pop corn.
<<Vado io, sfaticati>>
Mi diressi verso la cucina e versai i semi in pentola per poi aspettare che il loro buffo scoppiettio si presentasse alle mie orecchie. Ma il rumore che udii era diverso, uno squillo invase la cucina: era il mio telefono. Lo afferrai, che fosse Ares? Non mi aveva risposto ai messaggi per tutta la giornata, perché chiamarmi? Si sarà pentito del nostro bacio, che stupida che sono. Come poteva innamorarsi di me?
Eppure credevo che qualcosa tra noi due ci fosse, qualcosa di magico che io sentivo nell'aria quando lui mi stava vicino, qualcosa di bello come il suono del suo cuore che batte, qualcosa di armonioso come la sua voce quando mi parla.
Eppure, sembrava pentito, distaccato.
Cosa gli avevo fatto?
<<Rispondi o no?>>
Jeremiah fece il suo ingresso in cucina, potei osservare meglio la sua maglia grigia, ormai stropicciata, che gli avevo fatto lavare qualche giorno prima.
<<Come?>>
Si Eve, fai pure la finta tonta, come no.
<<Eve, Ares ti sta chiamando. Rispondi>>
Tornai ad osservare il display del mio cellulare dove compariva la scritta "Ares" accompagnata da un cuore verde che mi ricordavano i suoi occhi. Rispondere era la cosa giusta? E se mi avrebbe detto che con me era stato male? Non mi andava di tornare a rimuginare sul dolore, non mi andava di sentirmi nuovamente rifiutata.
<< Eve, quindi?>>
Gli occhi di Jer mi bruciavano addosso, attendeva una mia mossa.
Portai il dito sul display e risposi portandomi il telefono all'orecchio.
<<Hey>>
Me ne sarei potuta pentire, ma quella voce mi circondava immediatamente portandomi calore al petto.
<<Hey, Ares>>
Che stupida, "Hey, Ares"? Sul serio? Dio mio, ero impacciatissima.
<<Come mai così tanto a rispondere? I lupi ti hanno mangiato le dita?>> La sua frase fu accompagnata da una risata che riaccheggiava al mio orecchio, era bellissima . Il suono più bello che abbia mai sentito.
<<In realtà stavo guardando un film con i miei fratelli>>
<<Ed era un bel film?>>
La premura delle sue domande mi arrivava al cuore e mi innondavano d'affetto.
<<Non molto, non amo i film horror>>
Non potevo vederlo, ma in me sapevo che stava ammiccando un sorriso.
<<Scusa se non ti ho scritto prima, ho avuto un gran bel da fare>>
<<Tranquillo, lo avevo immaginato>>
Questa mia frase fu seguita da un breve silenzio, non sapevamo cosa dire, oppure lo sapevamo ma le parole sembravano un gregge di pecore che non si disponevano in fila indiana.
<<Stasera hai da fare?>>
La sua frase ruppe il silenzio ormai assordante che si impose tra di noi. Era una richiesta per un secondo appuntamento? Volevo tanto che lo fosse, avrei detto di sì. Si Ares, certo che voglio uscire con te. Voglio passare un altra serata speciale con te e sentirmi bene. Ma una cosa mi riportò ai miei impegni: il display del tablet della cucina portava che era venerdì, proprio quel venerdì. Sarei dovuta andare ad incontrare persone altolocate che lavorano nel settore dei miei per avere delle nuove opportunità e tante porte aperte per il mio futuro. Diamine, avrei voluto uscire con Ares. Mi portai la mano ai capelli e socchiudendo gli occhi gli risposi in modo molto annoiato, volevo stare con lui.
<<In realtà si, dovrei andare a conoscere delle persone con mia madre>>
Uno sbuffo accompagnò la mia frase, oh Ares se solo avessi avuto quella serata libera.
<<Oh, va bene. Non fa niente, spero tu ti diverta>>
La sua voce gentile mi faceva venire ancora più voglia di incontrarlo. Ma subito un idea mi venne in mente.
<<Però domani è il compleanno di mia madre, ti andrebbe di venire con noi? Ci saranno tutti i nostri amici>>
A volte mi rivelavo davvero essere un genio, produceva idee davvero fantastiche.
<<Sicura che non disturbo?>>
<<Tu non disturbi mai, Ares>>
<<Dimmi l'ora e verrò a prenderti allora>>
Un sorriso mi si incollò sulle labbra.

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