3. Il giorno del danno

292 13 13
                                    


ANSIA.

Questa è la parola del giorno.

Sono consapevole del fatto che ciò che faremo stasera io e Giada sia sbagliato per mille motivi diversi eppure, non so perché, qualcosa mi spinge ugualmente a volerlo fare. 

Sono pazza, lo so, sono gli effetti collaterali dell'avere una migliore amica come la mia.

Stasera non solo commetteremo un qualche tipo di reato andando in un posto nel quale non siamo autorizzate ad entrare pur essendo pubblico, ma dopo andrò anche a lavoro come se nulla fosse, facendo finta di essere una ragazza carina e innocente. 

Mi sento già in colpa.

Ho poi un dubbio che non riesco a levarmi, tutti parlano nei libri o nei film di effrazioni varie ma nessuno dice qualcosa di fondamentale: come ci si deve vestire??

Dovrebbe essere qualcosa di scuro stile ladra oppure dovrei usare vestiti normali come se fossi lì per caso? 

Devo proprio chiedere a Giada come era vestita lei la prima volta che ha fatto questa cosa. Non possiamo tralasciare nessun dettaglio. E' già così un piano suicida.

Da quando mi sono svegliata non ho fatto altro che pensare a questa nostra missione e non sono neanche andata a fare colazione, che di solito non salto mai, ma in questo momento mi mancano troppe informazioni per poter mangiare tranquilla. 

Andiamo in ordine.

Gli orari li sappiamo: i ragazzi iniziano alle 18 quindi, in teoria, arrivano almeno un quarto d'ora prima, e in questo tempo si cambiano negli spogliatoi. Secondo Giada sarebbe meglio se noi arrivassimo già dalle 17:30 in modo da avere sotto controllo la situazione e entrare alle 18:15 quando loro hanno per forza iniziato a giocare. 

In tutto ciò io come sempre ho il turno alle 19 quindi dovremo essere molto veloci in modo da arrivare se possibile anche prima allo Stars. Sempre secondo Giada in questo modo non desteremo sospetti.

Piccola pecca: non conosciamo il posto, o meglio io non lo conosco per nulla mentre Giada si è fatta un'idea nella sua prima imboscata. Il punto è che entrambe potremo avere difficoltà a trovare i punti fondamentali, cioè entrata, uscita, spogliatoi ma soprattutto la borsa di Tommaso. Ci manca solo che do la lettera a qualcun altro. 

Ho visto quella borsa cento volte dato che ogni volta se la porta anche allo Stars quindi dovrei essere in grado di riconoscerla, sperando che nessuno la abbia uguale o che lui proprio oggi non decida di usarne un'altra.

Ok sono decisamente su di giri, mi devo calmare. 

Prendo il telefono e chiamo Giada. 

Inizia a squillare. 

Squilla ancora e ancora ma non risponde. 

Parte la segreteria.

Richiamo subito. 

Non può sparire così proprio il giorno in cui dobbiamo fare una cosa del genere. Dobbiamo essere entrambe attive in qualsiasi momento. 

 «Pronto?» la sento sbadigliare dall'altro capo del telefono.

 «Finalmente!» Mi lamento.  «Non dirmi che stavi dormendo».

«Eh invece sì Cami» risponde continuando a sbadigliare.

«Ma se sono le undici».

«Eh vabbè che vuol dire. Ieri abbiamo fatto tardi». Dai rumori di sottofondo che sento probabilmente si sta alzando dal letto «Ti sento nervosa».

StarsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora