«Cami?»
«...»
«Cami ci sei?»
Sento Giada continuare a chiamarmi dall'altro capo del telefono ma, invece che risponderle, l'unica cosa che riesco a fare in questo momento è continuare a fissare la chiave nella mia mano.
E' dorata, non molto grande, quasi elegante per essere la chiave di una porta sul retro. E' stupido in effetti che, tra tutte le cose che potrei pensare in questo momento, io mi soffermi proprio su questi inutili dettagli. Forse è un meccanismo di autodifesa per allontanare il più possibile il momento in cui mi dovrò confrontare con la realtà. Probabile.
A volte penso di essere una psicologa mancata.
«Siamo nella merda» esclamo alla fine rassegnata.
«Ah ma allora ci sei ancora» si risponde da sola Giada. «Comunque si, concordo. Alla fine dei conti quella della lettera non è stata proprio una bella idea» dice pensosa facendomi scattare.
«Stai scherzando? Ti ricordo che è stata una TUA idea, perché "massimo quando avremo trent'anni e saremo sposate con qualche milionario ci rideremo su"» la accuso rinfacciandole le sue parole di qualche giorno fa. «Beh io non sto proprio ridendo».
«Ok ok hai ragione ora non fa ridere, ma sono ancora convinta che tra un po' di tempo sarà esilarante» accenna una risata. So cosa sta facendo, allunga il discorso di proposito per farmi dimenticare che è in parte colpa sua e probabilmente anche per distrarmi da questo schifo. «Insomma pensaci: avevi una semplice cotta per ragazzo come un altro, senza sminuire Tommaso che per carità non posso non definire bono di prima categoria, poi però abbiamo aggiunto alla storia una lettera romantica, una sorta di effrazione, un migliore amico che ci ricatta e la cotta in questione che alla fine aveva già una ragazza» elenca il tutto con entusiasmo come farebbe un presentatore televisivo mentre ti convince a non cambiare canale durante la pubblicità.
Mi coinvolge così tanto che sto al gioco anche io «Non male comunque, siamo state brave. Fosse un film lo guarderei».
«Dai magari troviamo qualcuno che lo produce» continua scherzosa. «Anche se ti vorrei ricordare che io, co-realizzatrice della storia, non so ancora i dettagli fondamentali di ieri».
«Cioè tu, sapendo che ora ho in mano una possibile prova del fatto che siamo state in quella dannata palestra, pensi ancora a sfamare la tua sete di gossip?» le chiedo tra l'essere scioccata e rassegnata «Sei sempre la solita».
«Tu non mi vedi ma ti ho appena fatto la linguaccia» lo dice come se mi avesse fatto il più grande dei dispetti.
«Molto matura devo dire, allora sappi che te la sto facendo anche io ora».
Ridiamo entrambe, ma subito dopo torno seria riguardando la chiave, così Giada accorgendosene cerca di allentare la tensione.
«Dai tanto per adesso con quella chiave non ci possiamo fare nulla, non vorrai mica tornare in quel posto a ridarla indietro? Magari consegnandola pure all'amabile segretaria?» mi domanda ironica.
«Cosa? No, certo che no. E ci mancherebbe solo ridarla a Tommaso, sarebbe come servirgli su un piatto d'argento la conferma della sua teoria; ancora di meno a Giovanni, non ci si può fidare di chi ha già tradito una volta. Immagino di dovermela tenere per ora» concludo comprendendo che sia l'unica soluzione, in fondo non sarà neanche difficile da nascondere.
«Per forza Cami. Ma pensa al lato positivo, ci potrebbe tornare utile» allude ridacchiando.
«In che modo?» indago io un po' sospettosa, non farò due volte l'errore di fidarmi subito di una sua idea.
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Stars
Teen FictionÈ estate e Camilla, da poco diciassettenne, vorrebbe solamente godersi le tanto attese vacanze senza ansie e stress con la sua migliore amica Giada, ma, come punizione per il suo debito in latino, è costretta a lavorare in un locale, lo Stars. È pr...