«Sono sotto casa tua».
«Non ci credo!» Alzo la voce così tanto che probabilmente gli avrò spaccato un timpano ma è l'ultima cosa di cui mi importa. Al diavolo la pacatezza.
«Credici. Vuoi che suoni il campanello?»
«Oddio no! Stai fermo». Mentre lo dico mi alzo di scatto dal letto e mi fiondo alla finestra per controllare, aggrappandomi alla piccola speranza che stia raccontando una cazzata e che non sia realmente qui.
Scosto la tenda e freneticamente guardo tutta la strada in cerca della sua figura che, purtroppo, non tardo a trovare.
E' tutto vero.
Lo vedo poco verso sinistra rispetto a casa mia, in piedi di fianco a una macchina che presumo sia la sua, intento a... fissarmi. Cazzo. Mi ha vista.
Mi allontano di nuovo dalla finestra in panico. Non può star succedendo anche questo.
Ripenso a quello che gli ho detto e mi basta un attimo per cambiare idea «Allontanati subito» rettifico preoccupata.
«Quindi che devo fare?» domanda senza nascondere una risata che mi fa innervosire ma soprattutto incazzare maggiormente.
Ho provato a rimanere calma ma con Tommaso è chiaramente impossibile. Più cerco di tenere sotto controllo la rabbia e il rancore che mi suscita con tutte le sue cazzate, più lui mi provoca combinandone altre. Come gli viene in mente di piombare qui a casa mia? E' impazzito?
«Vai nel parco qua vicino, sicuramente l'hai visto quando stavi arrivando. Lo trovi andando a destra dopo questa via, poi ancora a destra e alla fine a sinistra, dovresti individuarlo facilmente» sospiro pensando che sia l'unica soluzione in questo momento, anche se non mi piace. «E prega che nessuno della mia famiglia ti veda senno è la volta buona che ti ammazzo».
Cammino da una parte all'altra della stanza mentre la mia mente viaggia a tremila prima di concludere «Io ti raggiungo fra qualche minuto».
Detto questo riattacco senza dargli il tempo di rispondere; probabilmente ciò che avrebbe detto mi avrebbe solo dato fastidio e gli avrei urlato in faccia, quindi meglio evitare dato che non c'è tempo da perdere. Spero solo che vada in quel benedetto parco senza fare un'altra volta di testa sua rovinando tutto.
Non posso credere che sia venuto qui. Come fa a sapere dove abito? E' un vero incubo.
Devo assicurarmi che lui sia andato via e che nè i miei genitori nè Mattia lo abbiano visto e sono anche in pigiama!
Raggiungo nuovamente la finestra e vedo la sua macchina imboccare la via che gli ho indicato. Quindi anche lui quando vuole sa usare il cervello.
Mi raggiunge un po' di sollievo ma non posso tranquillizzarmi del tutto. Senza pensarci ancora mi cambio velocemente mettendo il primo paio di jeans che trovo assieme a una delle magliette di Mattia.
Dopo aver anche sciolto e pettinato i capelli mi guardo allo specchio. Come pensavo mi si legge in faccia che sono devastata e come non potrebbe essere dopo due giornate del genere?
Ma lui questo non lo deve neanche solo intuire. Ha già visto troppo ieri, quando è spuntato dal nulla nel vicolo trovandomi in lacrime.
E' il momento di tirare fuori la migliore faccia da poker disponibile. A noi due Corsi.
Quando esco da camera mia penso solo a trovare velocemente mia madre per avvisarla con una scusa che devo uscire; spero solo che non sia in vena di fare domande perché sennò potrei non liberarmi più.
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Stars
Teen FictionÈ estate e Camilla, da poco diciassettenne, vorrebbe solamente godersi le tanto attese vacanze senza ansie e stress con la sua migliore amica Giada, ma, come punizione per il suo debito in latino, è costretta a lavorare in un locale, lo Stars. È pr...