Il paradiso.
Luce incontaminata e ordine. Assenza di rumore. Armonia primordiale. Perfezione.
Noia, avrebbe riassunto Crowley.
Solitudine, pensava Aziraphale mentre camminava verso quello che sarebbe stato il suo "ufficio".
Grandi piani celestiali, il Secondo Avvento. Metatron era stato vago e parco di spiegazioni anche nel momento in cui l'aveva salutato.
Avrai bisogno di un po' di tempo per adattarti. Gli aveva detto, bonario, tanto quanto l'aspetto da buffo zietto che aveva assunto sulla Terra. Ma per Aziraphale non sarebbe bastata un'eternità. Non senza Crowley al suo fianco, consapevole che non sarebbe più servita una telefonata per farlo arrivare, né la proposta di un buon pranzo al Ritz o di una tazza di té, che il demone avrebbe prontamente corretto con del gin.
Si bloccò in mezzo al corridoio, i suoi occhi vagavano dai mocassini dorati che indossava sotto al bordo candido dei pantaloni della sua rinnovata divisa angelica, al vuoto doloroso che avvertiva nel petto. Poi le vide e non ne fu affatto sorpreso. Le lacrime, cadevano una dopo l'altra sul pavimento immacolato. Si portò le mani al viso, premette i palmi contro le guance, serrò le palpebre per lunghi secondi, ma quando le riaprì le lacrime stavano continuando a scendere e il nodo alla gola che aveva da quando aveva lasciato la libreria, divenne talmente doloroso da essere insopportabile.
Strinse le labbra tra i denti, bruciavano ancora, dopo quel bacio.
Il bacio.
Gli umani si baciavano. E avevano mille motivi per farlo: affetto, gioia, divertimento, persino per scherzo. La bocca, l'incontro tra le labbra, era in realtà un tocco così semplice, eppure capace di generare incredibili sensazioni. La morbidezza della carne, il calore della pelle, l'aroma del respiro, come piccole scosse elettriche che guizzavano tra i denti, salivano in alto, confondevano i pensieri e poi calavano di colpo, fino al cuore, facendolo battere come impazzito.
Gli umani si baciavano per mille motivi. Anche per amore.
«Oh, Crowley...»
Avremmo potuto essere noi!
Noi.
Avrebbero potuto esserlo, anche in Paradiso, come angeli. Sì, proprio così, sarebbero stati insieme, avrebbero fatto del Bene collaborando.
Perché Crowley non aveva accettato la sua proposta? Era di sicuro la cosa giusta da fare!
Deglutì e riprese a camminare.
La cosa giusta, sì, eppure il suo cuore era a pezzi.
* * * *
Guidava da quanto? Ore? Giorni? Una maledetta eternità? E dove stava andando? Non aveva una meta, non aveva un luogo che potesse accoglierlo.
La Bentley rombava piano, la radio taceva, nessuna musica, nessun conforto. Dai finestrini il mondo scorreva veloce e insignificante e lui era solo. Di nuovo, dopo tanti secoli.
Quello che provava era qualcosa di difficile da accettare, un miscuglio venefico che scavava sin nelle profondità del suo animo immortale. Non era rabbia, né odio o senso di rivalsa, sentimenti che ben si addicevano a un demone. No, niente di tutto quello, bensì tristezza, solitudine e dolore, un profondo, inconsolabile, straziante dolore.
Maledette Nina e Maggie! Se quello era l'amore era la peggiore crudeltà che Dio avesse potuto inventare!
Fissava la strada grigia che scivolava sotto le ruote della macchina come un nastro sporco e l'immagine di Aziraphale fermo, davanti all'ascensore divino, con le braccia abbandonate e gli occhi azzurri che lo sfioravano un'ultima volta, si ripresentava, era come un fantasma spietato che continuava a tormentarlo con un senso di distacco e lontananza. Avrebbe potuto fermarlo? Avrebbe potuto correre verso di lui, afferrarlo alle braccia, trascinarlo via, stringerlo di nuovo contro di sé e baciarlo? Ancora e ancora fino a quando l'angelo – il suo angelo – non avrebbe capito che loro...
Loro...
D'improvviso la strada divenne una macchia sfocata. Non c'era più un "loro" e lui non riusciva davvero ad accettarlo.
«Stupido, stupido angelo!» Il piede calcò la frizione e subito dopo il freno, la mano inforcò con rabbia la marcia, la Bentley ringhiò ma obbedì prontamente, un mezzo testa coda, polvere e scintille e Londra davanti a lui.
Col cavolo che avrebbe rinunciato ad Aziraphale, col cavolo che avrebbe permesso a quel bacucco di Metatron o agli idioti del Paradiso di portarglielo via!
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WILL THE NIGHTINGALE SING AGAIN?
FanfictionCosa succederebbe se Crowley, nonostante il cuore spezzato, decidesse che non vuole affatto rinunciare ad Aziraphale? Un piccolo "What if" per cercare di sopportare un po' meglio l'attesa della terza stagione di Good Omens.