CAPITOLO 6

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«Certo che sono stato io a liberare Cro... il demone, dalla trappola mortale in cui, senza alcuna autorizzazione, tu lo avevi messo, Michele.»

«Non occorre autorizzazione, un demone in paradiso non può in nessun modo stare.» Fu la replica stizzita dell'Arcangelo.

«Ma era qui sotto esplicito invito.» Aziraphale continuò a fissare Michele negli occhi, stando seduto dalla parte opposta della scrivania, mani intrecciate e una spudorata, finta sicurezza di sé. Insomma, un ben poco angelico istinto lo spingeva ad afferrare il pallido collo di Michele e strapazzarlo a dovere, ma era consapevole che non sarebbe stata la mossa più saggia.

«Questo fa di te un...» Iniziò l'Arcangelo, con un sussulto di soddisfazione, come se lo avesse finalmente colto in flagrante.

«Nessun tradimento.» Lo bloccò sul nascere. «Sono stato autorizzato dal Metatron in persona, voglio dire, in tutta la sua angelicità!»

«Ancora il Metatron!» sibilò Michele e Aziraphale non poté che condividere con lui quel malcontento.

Più approfondiva quello che poteva essere il famoso Secondo Avvento e più si insospettiva sulle reali intenzioni del "Portavoce". Era davvero un comando di Dio? Non riusciva a crederci del tutto.

Inspirò a fondo e ammorbidì il tono di voce, che fino ad allora aveva impostato su un registro severo e di riprovazione. «Mi ha detto che, in qualità di Arcangelo Supremo, avrei potuto scegliere i miei collaboratori, persino si trattasse di un demone, riportandolo al suo stato angelico.»

Nel momento in cui lo disse avvertì una sorta di fitta nostalgica che si riflesse nello sguardo sbalordito di Michele.

Abbassò gli occhi sulle proprie dita intrecciate. «Ma Crowley ha rifiutato.»

«Non si possono redimere i diavoli!» sentenziò Michele, ma sembrava anche lui in qualche modo placato da quella nuova informazione.

«O, forse, non debbono redimersi da nulla,» mormorò, più rivolto a se stesso che all'altro.

Crowley era semplicemente – meravigliosamente – Crowley.

«Per cui, visto che il demone ha rifiutato, chi saranno i tuoi collaboratori?»

Michele lo distolse dai suoi pensieri e dal fatto che, a distanza di così poco tempo, Aziraphale sentiva già il desiderio di tornare sulla terra e scusarsi ancora una volta con il suo demone, per non aver capito e accettato da subito ciò che, in 6000 anni, Crowley gli aveva offerto.

«Voi, naturalmente.» Il nemico del tuo nemico diventerà alleato. «Sarete voi Arcangeli.» Il detto umano aveva parecchio senso ed era giunto il momento di capire davvero a che gioco stesse giocando il Metatron.

* * * *

Dormire era qualcosa di non necessario, come del resto bere e mangiare. Ma in tanti millenni sulla Terra erano diventati piaceri che Crowley e Aziraphale avevano imparato ad apprezzare.

A dire il vero era stato Crowley per primo a tentare l'angelo, ma era stata una scoperta fatta insieme, secolo dopo secolo, con l'umanità in continua evoluzione.

A quel punto sarebbe stato impossibile farne a meno e, anche se non aveva mai analizzato fino in fondo il perché, a lui era sempre piaciuto guardare l'espressione soddisfatta e felice di Aziraphale dopo un buon pasto.

Colazioni, pranzi, cene, pic nic, spuntini, bevute più o meno appropriate. Avevano provato ogni bettola, ogni cantina e ogni ristorante del Mondo, in qualunque epoca e in qualunque luogo possibile e, se prima si incontravano ogni cinquanta, trenta o dieci anni, in quell'ultimo periodo si erano visti e sentiti praticamente ogni giorno. Quanto gli mancava il suo angelo e quanto cavolo ci stava mettendo a ritornare da lui?

WILL THE NIGHTINGALE SING AGAIN?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora