CAPITOLO 11

291 19 12
                                    

Erano appena le nove di mattina ma la strada era già piena di gente, un lungo via vai di umani presi dalle loro faccende. Aziraphale lanciò uno sguardo al caffè di Nina con un pizzico di rammarico, ma per il momento era meglio non farsi vedere, non interagire troppo, almeno non finché non avesse risolto quella faccenda del Secondo Avvento.

Per questo si stava recando alla libreria, per qualche motivo Crowley era rimasto lì invece che tornarsene al suo appartamento e lui doveva sapere se era riuscito a parlare con Shax e aveva ottenuto ciò di cui avevano discusso.

Entrò, trovando Muriel seduta sul piccolo divano a gambe incrociate con un libro aperto tra le mani, così concentrata che non si accorse subito di lui.

«Muriel?»

Ebbe un piccolo singulto e lo guardò. «Vostra Beatitudine, siete tornato.»

«Non volevo spaventarti, tutto bene? Hai, per caso, venduto qualche libro?»

Lei chiuse il tomo che aveva tra le mani e si stiracchiò prima di alzarsi. «No, il signor... Crowley mi ha detto che non devo farlo.»

Aziraphale nascose il sospiro di sollievo. «A proposito di Crowley, so che è rimasto qui, dove posso trovarlo?»

«Sta dormendo nella camera da letto. Sa, è rimasto sveglio tutta la notte a guardare dei video su quello strano libro metallico con lo schermo luminoso. Gradisce del tè?»

Crowley aveva fatto ricerche su un computer? Probabilmente stava studiando le informazioni su Enoch e sull'Avvento di cui gli aveva fatto cenno. Gli umani nel corso dei secoli avevano raccolto tante testimonianze e, in effetti, Crowley era molto più bravo di lui con la tecnologia terrestre. Davvero un'ottima mossa! Aziraphale si sentì molto orgoglioso di lui.

«Un tè? Grazie Muriel, volentieri.» Avrebbe concesso a Crowley qualche altro minuto di riposo e nel frattempo avrebbe indagato un po' come andavano le cose a Soho, tramite l'angelo amanuense.

Non ebbe molte informazioni, Muriel frequentava a volte il bar di Nina, ma per lo più si occupava di tenere pulita la libreria e leggere, leggere, leggere. Una cosa però l'aveva capita: perché Crowley gli aveva detto che sarebbe rimasto a bere acqua calda lì. Si prese un po' di tempo per insegnarle a fare il tè e lei ne fu entusiasta.

Salì infine in camera, ma entrò muovendosi in punta di piedi.

Il Demone dormiva sul suo letto, nudo a eccezione di un paio di boxer neri che gli fasciavano i fianchi e l'inguine. Aveva i capelli un po' scarmigliati, l'aria innocente e il suo corpo sembrava quasi del tutto guarito, ormai restavano segni trascurabili sulla pelle. Meno male!

Si prese del tempo per guardarlo un po', nonostante lo avesse invitato più volte a stare da lui, per qualche motivo aveva sempre rifiutato e vederlo ora così rilassato e indifeso nel suo letto gli fece uno strano effetto. Si portò una mano all'altezza dello stomaco, gli umani avevano ragione, sembrava vi svolazzassero tante farfalle.

Sedette sul bordo e sfiorò la spalla dell'altro, dovette insistere un po' prima che Crowley aprisse gli occhi.

«Aziraphale?»

«Buongiorno, ho saputo da Muriel che stanotte hai studiato parecchio.» Non riuscì a resistere e gli pettinò indietro i capelli arruffati.

Crowley si mise seduto e sbadigliò. «Altroché, angelo! Adesso so praticamente tutto su come si fa sesso!»

Aziraphale stava per dirgli quanto fosse fiero dell'impegno che ci stava mettendo per sventare il Secondo Avvento, ma si bloccò. «Su come si fa... sesso?»

«La signora Sandwich, quella della terza palazzina dopo l'angolo, è un'esperta, mi ha spiegato diverse cose e segnato parecchi siti internet su cui guardare. Non immagini quanto sono fantasiosi gli umani!» Crowley sembrava piuttosto compiaciuto, ma quando lo guardò con occhi brillanti forse notò il lieve sconcerto di Aziraphale. «Che c'è? Qualcosa non va?»

WILL THE NIGHTINGALE SING AGAIN?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora