Aziraphale si era dovuto appoggiare con le mani per trattenersi, quello che stava facendo Crowly, quello che lui stesso aveva fatto al demone, spinto da una sorta di istinto sensuale che non credeva nemmeno di possedere era davvero, davvero...
Come descriverlo? Le parole non volevano saperne di mettersi in ordine sensato nella sua testa!
Guardava la chioma rossa di Crowley muoversi ritmica tra le sue gambe, ascoltava il rumore umido, scandalosamente eccitante venire dai movimenti della bocca del demone, e come teneva appoggiate le mani sulle sue gambe, come si spingeva contro di lui. Era davvero troppo!Alzò una mano esitante e gliela appoggiò sul capo. «Crowley?» Un certa urgenza nella voce contraffatta dalle tante sensazioni che avvertiva. Forse anche il suo - come lo chiamavano gli umani? Pene? - stava per eruttare quella roba appiccicosa.
Il demone reagì al suo richiamo, solo che smise di fare quello che stava facendo e sollevò il viso verso di lui. Non era che proprio volesse farlo smettere...
«Io volevo solo avvertirti,» bofonchiò.
«Lo so. Lo so, angelo, ma non voglio farti venire!»
«Venire dove?» Di sicuro non voleva cambiare stanza, in quel momento sentiva un'urgenza molto più immediata che spostarsi.
«È così che si dice, quando grazie al sesso raggiungi il massimo piacere.» Crowley schioccò le dita e un tubetto comparve sulla sua mano.
Aziraphale lo guardò confuso e rimase sorpreso quando l'altro praticamente gli sedette in grembo, notò a quel punto che anche il pene di Crowley era eretto e piuttosto consistente, ne dedusse che anche se non lo aveva stimolato in alcun modo lui fosse eccitato. Lo indicò «Vuoi che io...?»
Crowley annuì. «Toccami, Aziraphale, dove e come vuoi.» Poi lo spinse disteso.
Dove e come vuoi. In effetti, anche se non sapeva praticamente niente del sesso, il suo istinto gli suggeriva di accarezzare quel corpo snello ed esposto. Di mordergli la pelle indifesa della gola, raggiungere quei piccoli bottoncini scuri sul petto, delineare la linea sottile della vita fino alla curva dei fianchi e sentirlo ancora gemere e sospirare per lui.
Osservò Crowley aprire il tubetto che aveva fatto apparire e versare il contenuto sul palmo, poi gettarlo via e infine portarsi la mani dietro, non capiva bene cosa stesse facendo ma vide il suo viso concentrato corrucciarsi, socchiudere gli occhi, mordersi le labbra ed emettere un piccolo gemito lascivo.
Fu davvero troppo!
Gli passò i palmi ben aperti sul busto, avvertì i capezzoli irrigidirsi improvvisamente e un lieve sussulto contrarre l'addome del demone, continuò quell'esplorazione, desideroso di avere di più di quelle reazioni ma fu costretto a fermarsi, nel momento in cui Crowley fece la cosa più strana e impensabile.
«Crowley, cosa fai? Sei... sei sicuro?»
Il demone aveva la mascella serrata, ma annuì. «Sì, è strano, ma fidati.»
Fidati.
Lo avrebbe fatto.
* * * *
Quella era la parte difficile. Sui video che aveva visto la facevano sembrare semplice ed eccitante, ma lui aveva approfondito lo studio e, indagando su blog e gruppi di internet, aveva scoperto che, soprattutto per una prima volta, la cosa poteva non essere proprio del tutto piacevole. Bisognava prendere delle precauzioni e lui aveva fatto tutto quello che c'era da fare.
Oltretutto il suo corpo materiale sembrava davvero molto collaborativo, reagiva esattamente come aveva sperato e immaginato. Anche se quel movimento, quella bizzarra e imbarazzante situazione gli stava procurando una sensazione di dolore diffusa che gli faceva stringere i denti, non poteva ignorare le calde fitte voluttuose che lo avvolgevano dal bacino fino a raggiungere i capezzoli e la base della nuca.
Le mani di Aziraphale poi lo accarezzavano e toccavano punti che lo facevano sussultare, quasi come se non ci fosse una pelle a proteggere i nervi sensibili.
Alla fine riuscì nell'impresa, il sesso dell'angelo era completamente in lui, lo riempiva, gli sembrava quasi che fosse diventato persino più grosso di come lo aveva visto. Era giunto il momento di muoversi, si prese qualche secondo per respirare e guardò il suo compagno sotto di sé.
«Questa cosa è...» Aziraphale aveva il viso arrossato. «Molto avvolgente»
«Comincio a muovermi,» lo avvertì. «Tu dovresti dirmi qualcosa di perverso.»
«Che? No!»
Crowley gli ringhiò contro e, quasi per rappresaglia, iniziò a ondeggiare, sollevarsi e riabbassarsi. Come aveva letto si era reso molto scivoloso e il movimento venne più facile del temuto.
«Oh cielo...» gemette Aziraphale. «Oh! Cielo!»
Il dolore divenne meno forte e il pulsare voluttuoso preponderante. Quando oscillò appena indietro il duro e grosso arnese di Aziraphale toccò qualcosa di molto particolare. Un punto preciso che gli strappò un mezzo grido.
Grandioso!
Il suo movimento si intensificò, improvvisamente il suo corpo vibrava di piacere. Aumentò il ritmo e avvertì le dita dell'angelo aggrapparsi ai suoi fianchi e spingerlo, agevolando quel sobbalzare.
Ora gemevano entrambi e sbuffavano e chiamavano reciprocamente i loro nomi.
Poi successe quella cosa che Crowley aveva supposto sarebbe accaduta, ma di certo non immaginava gli avrebbe dato quella sensazione: Aziraphale raggiunse il suo orgasmo proprio dentro di lui. Calore liquido, sensazione avvolgente, non resistette più, gettò il capo indietro e raggiunse a sua volta l'apice e fu così intenso e meraviglioso che, per un attimo, pensò che fosse quello il vero paradiso.
Rimase immobile, accovacciato sulle cosce di Aziraphale e riprendere fiato, solo quando lo sentì chiamarlo raddrizzò la schiena e lo guardò.
L'angelo aveva di nuovo parte del viso imbrattato. Il demone sollevò le sopracciglia. «Scusa, l'ho fatto ancora?»
Aziraphale sorrise, un po' impacciato. «Sì, ma, beh, è stato incredibile!»
Con lentezza Crowley si alzò e infine si lasciò cadere al fianco dell'altro. Le braccia dell'angelo lo raccolsero e lo trascinarono stretto a sé.
«E questo è il sesso umano. Niente male, vero?» Chiuse gli occhi, incastrando la testa tra il collo e la spalla dell'angelo. Si sentiva piuttosto rilassato in quel momento.
«Penso che potremmo inserirlo nelle cose da fare.» Aziraphale prese ad accarezzargli i capelli.
«Buona idea, angelo. Quindi rimani qui stanotte, lo hai detto prima.»
«L'ho detto e lo farò, ma che ne dici di sistemarci più comodamente nel tuo letto?»
«Sì, tra un minuto.» Si sentiva così bene accoccolato com'era al suo angelo, al suo corpo morbido e caldo e avvolto dal suo profumo che non aveva poi così tanta voglia di spostarsi.
Aziraphale continuò ad accarezzarlo e lui finì con l'addormentarsi.
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WILL THE NIGHTINGALE SING AGAIN?
Hayran KurguCosa succederebbe se Crowley, nonostante il cuore spezzato, decidesse che non vuole affatto rinunciare ad Aziraphale? Un piccolo "What if" per cercare di sopportare un po' meglio l'attesa della terza stagione di Good Omens.