Era quella una gran bella mattina di dicembre.
Il Natale era nell'aria – già da un paio di mesi, quando il signor Brown si era materializzato (termine preciso pronunciato da Aziraphale mentre ne parlava a Crowley) nella libreria, sventolando l'ordinanza di quartiere sulle luci: niente intermittenze o lucine colorate o finti ghiaccioli led, il tradizionale giallo oro su ghirlande a filo unico. Gli alberi di natale? Consentiti solo se le palline non avessero avuto forme bizzarre, del resto se si chiamavano palline c'era un motivo, no? – e le persone mostravano un atteggiamento gioioso, anche se l'andatura aveva un che di isterico e gli sguardi, beh, pure un po' quelli, soprattutto su coloro che non tenevano ancora tra le braccia tre o quattro buste di ipotetici regali. Si percepiva l'aroma della cioccolata calda e, agli angoli delle finestre, poco prima del tramonto, si formavano merletti di ghiaccio davvero molto graziosi. Di tanto in tanto trillava una campanella.
Muriel si era molto documentata su come gli umani trascorressero il compleanno di Gesù, rimanendo assai stupita su quanto sembrassero averlo a cuore, benché non ci fossero per lui torte con le candeline e i regali se li facessero tra di loro. A confonderla in maniera particolare era anche Babbo Natale, da che ne sapeva lei, San Nicola aveva un aspetto piuttosto diverso, barba bianca a parte, e di sicuro non girava di notte su una slitta tirata dalle renne! Aziraphale aveva dovuto spiegarle che quella particolare versione di San Nicola rendeva comunque molto felici gli esseri umani, quindi non c'era motivo di deluderli.
L'angelo amanuense, non più amanuense, ma in presidio in quel particolare angolo di mondo che era l'Inghilterra intera (un bel salto di livello!), restava in libreria a spolverare, leggere libri e fare ottimo tè, ma usciva anche spesso per mettere in pratica le sue nuove conoscenze e portare a termine i piccoli compiti che il Paradiso le inviava, cosa che lasciava davvero molto tempo libero ad Aziraphale, con sua, e di Crowley, somma delizia.
Dunque, era una gran bella mattina di dicembre quando l'ex Angelo Supremo già ex Angelo del Cancello Occidentale prese il montgomery, si avvolse la grande sciarpa con il disegno tartan attorno al collo e uscì, diretto al negozio di dischi di Maggie. In tanti anni lui e Crowley non si erano mai fatti regali di Natale (millenni in realtà, ma la questione dei regali di Natale ai propri cari era relativamente recente), ma quello che stava per arrivare era senza alcuna ombra di dubbio un Natale molto speciale per entrambi e quindi meritava l'adeguato rispetto delle umane consuetudini, compreso un piccolo miracolo meteorologico la sera della Vigilia. Visto che a Londra era assai raro che nevicasse, ci avrebbe pensato lui, una spintarella al tradizionale spirito Natalizio!
L'aria fredda gli pizzicò il naso, si passò la sciarpa fin sopra la bocca e raggiunse l'ingresso del piccolo negozio.
«Signor Fell, salve!» lo salutò allegramente la ragazza, del tutto ignara di ciò che era successo non troppo tempo prima, con tutta la faccenda del Metatron, del Secondo Avvento e lo scampato pericolo. Aveva giustificato la sua assenza con un breve viaggio di lavoro, non troppo lontano dalla verità. «È arrivato proprio questa mattina ciò che mi aveva richiesto la settimana scorsa.»
«Oh, magnifico!» Aziraphale sorrise e si avvicinò al bancone, mentre Maggie prendeva un pacco dallo scaffale.
«Il vinile "The miracle", prima edizione, autografato da tutti i membri dei Queen e con una macchia di caffè a forma di cuore nell'angolino sinistro. Un pezzo unico.»
La donna prese dei guanti di microfibra ed estrasse la pregiata edizione con evidente reverenza.
«Sì, proprio magnifico, sono certo che Crowley lo apprezzerà!»
«Di sicuro, si accerti però che abbia il supporto giusto per ascoltarlo,» lo redarguì lei, piuttosto convinta, poi tornò allegra. «Le faccio un pacchetto?»
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WILL THE NIGHTINGALE SING AGAIN?
Fiksi PenggemarCosa succederebbe se Crowley, nonostante il cuore spezzato, decidesse che non vuole affatto rinunciare ad Aziraphale? Un piccolo "What if" per cercare di sopportare un po' meglio l'attesa della terza stagione di Good Omens.