La Passione di un Amore

I miei sogni, il mio incubo

Mi svegliai la mattina, erano le 6:35 e Jonathan era accanto a me che dormiva sereno, era la prima volta che potevo ammirarlo così, mentre lo guardavo mi sentivo confusa ed impaurita, i discorsi della sera stavano tornando alla mente, 

"sposarlo" 

continuavo a ripetermi quella parola all'infinito e più lo facevo più mi sentivo la pressione sanguigna salire. 

Mi alzai dal letto ed andai in cucina a farmi un caffè, mi sentivo quasi costretta a fare una cosa che non volevo, anche se lui in realtà non me lo aveva chiesto, mi sentivo come se fossi nel posto sbagliato, decisi comunque di guardare avanti e non dare altro peso a quella sensazione.

Stavo finendo di bere il caffè quando vidi apparire Jonathan assonnato con in dosso i suoi boxer neri e la t-shirt, mi sentivo a disagio a fissarlo e così andando verso i fornelli gli dissi 

< colazione? O solo caffè!> lui mi abbraccio da dietro amorevole e mi baciò sui capelli, < direi solo caffè per ora , la colazione la faccio in ufficio, > poi continuò mentre si stava sedendo sullo sgabello 

< ho dato la settimana di risposo ad Alissa dopo quello che è successo e farò lo stesso con te, voglio che ti riposi Elisa > mi ordinò con tono delicato, ma io non volevo stare a casa, avevo bisogno di tornare alla mia vita 

< no, non se ne parla, io vengo in ufficio > gli dissi decisa 

< accidenti Sig.na Sabatini quanto sei cocciuta, sei stata proprio tu a rinfacciarmi che non ti sei mai presa una pausa da lavoro o sbaglio?!> mi disse stizzito 

< era solo uno sfogo in un momento di rabbia Jonathan, vengo in ufficio, argomento chiuso> gli ribadii. Sistemai la cucina 

< lascia stare tanto oggi viene Vanda a pulire, ci penserà lei > mi disse
prendendomi per mano 

< andiamo a prepararci, ma prima vorrei amarti un pò, che dici?> mi chiese con uno sguardo passionale 

< ma tu pensi solo a quello?> gli chiesi divertita.

Ci amammo nuovamente con ardore e alle 8:00 uscimmo dal palazzo dove Luca ci attendeva 

<Sig. Davis, Sig.na Sabatini buongiorno > ci accolse in tono professionale, ed arrivammo in ufficio. Francamente non avevamo parlato di come comportarci sul luogo di lavoro, ma lui aveva le idee chiare a quanto pare; infatti, prima di entrare nel suo ufficio mi baciò davanti ai dipendenti presenti alla reception nel mio più totale imbarazzo 

< a dopo Signorina > mi disse divertito ed entrò in ufficio mentre io mi andai a nascondere imbarazzata nel mio.
Accesi il Pc e scaricai le mail, poi chiamai mia madre , 

<mamma ciao> risposi subito, < Elisa accidenti a te, ma mi vuoi vedere morta, non mi hai chiamato dopo quello che è successo> era spaventata 

< meno male che il tuo Capo ci ha pensato a noi, è molto gentile e sembra proprio che tenga molto a te> disse tutto d'un fiato < si mamma scusa è solo che ero stremata, dovevo dormire> mentre dicevo quella frase mi tornò in mente la notte di passione sfrenata avuta con Jonathan e continuai 

< volevo dirti che questo fine settimana torno a casa, ho voglia di stare con te ed il babbo> gli confessai < amore, che bella notizia, ti aspettiamo a braccia aperte> la salutai e riattaccai la chiamata, così mi dedicai a quelle cinquanta mail che avevo ricevuto.

C'era qualcosa che non andava, non mi sentivo a mio agio, mi sembrava di trovarmi su un set di un film, dove dovevo recitare una parte che non mi apparteneva. Alle 13.15 andai da Jonathan a domandargli se aveva fame < non ti sei fatta vedere tutta la mattina, indaffarata?> mi chiese mentre si stava alzando dalla scrivania venendomi incontro,