Nora Davis...

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Il van rallentò e vidi un enorme cancello davanti a noi con le iniziali N e L , aprendosi scorsi un viale circondato da prati ben curati ed in lontananza iniziò a spuntare una villa in stile hollywoodiano, era enorme e bellissima 

< Jonathan, mi tremano le gambe > gli confidai 

< sono certo che tremino più a mia madre, credimi! > mi disse in un' orecchio , eravamo arrivati difronte alla porta d'entrata, Jonathan mi prese per mano, Francesco ed Elena erano dietro di noi, ci accolse una signora che abbracciò Jonathan 

< Elisa lei è Celeste > gli sorrisi 

< tanto piacere Celeste, Jonathan mi ha parlato molto di lei > lei mi prese una mano 

< io e Nora non vedevamo l'ora di conoscerti, è un vero piacere averti qua > mi abbracciò ed io ricambiai , Jonathan mi guidò in una sala enorme con un camino così grande che potevo camminarci dentro, divani in pelle e poltrone corredate , delle vetrate stupende che affacciavano sui giardini circostanti, poi udii una voce provenire dietro di me 

< buonasera > era Nora che salutava Francesco e si presentava ad Elena, strinsi la mano a Jonathan, ero tesa, 

<buonasera mamma > gli dette un bacio in fronte e poi arrivò davanti a me. 

Nora era una donna molto elegante con i capelli raccolti , lievemente truccata 

< Elisa, non sai quanto ho aspettato questo momento > mi prese le mani tra le sue 

< non puoi capire quanto ti sono riconoscente per ...> Jonathan la interruppe 

< mamma avrete tutto il tempo per parlare > gli disse dolcemente < no Jonathan, voglio farlo adesso, è troppo importante> riprese fiato, 

< Elisa, io ti devo ringraziare avevo perso mio figlio, non riuscivo a trovare la strada giusta per togliergli tutti quei pesi da dosso, grazie Elisa grazie> avevo le lacrime agli occhi e distinto l'abbracciai e avvicinandomi al suo orecchio le sussurrai 

< lo amo tantissimo Nora e gli ho chiesto di sposarmi > Celeste era vicino a noi ed emise un urlo di felicità che fece girare tutti e Nora mi strinse forte a se e incluse nell'abbraccio anche Jonathan che fece avvicinare 

< ragazzi, vi voglio bene > eravamo tutti emozionati, soprattutto Nora, era bello vederla così felice.
Nella stanza notai una foto con un primo piano di un uomo, 

< quello è mio padre> mi disse Jonathan, notando la direzione del mio sguardo, era impressionate la somiglianza con Jonathan 

< siete due gocce d'acqua Jonathan > lui annuì soddisfatto < allora ragazzi nel giardino posteriore c'è un aperitivo che ci aspetta andiamo?> Nora mi venne vicino prendendomi sotto braccio ed allontanandomi da Jonathan

 < mi piacerebbe conoscere i tuoi genitori Elisa > mi chiese 

< verranno tra qualche giorno Nora, Jonathan li ha invitati > era estasiata 

< perfetto, staranno qua da me farò preparare la camera più bella che ho in casa, per loro> gli sorrisi < sono persone semplici Nora non si preoccupi, sono solo ansiosi di conoscerla > Nora guardò Jonathan sorridendogli 

< non sai da quanto tempo non vedevo così mio figlio, si è innamorato di te dal primo momento che ti ha vista, me lo ha detto spesso, ma lo avevo capito anche da sola> io gli sorrisi, lo sapevo ed era lo stesso per me. 

Passammo una splendida serata, tra risate, ottimo cibo e qualche drink di troppo, Jonathan mi fece vedere la casa, era davvero bellissima arredata da quadri, mobili e oggetti di grande valore, Elena e Francesco non si staccarono mai l'uno dall'altro 

< hai visto quei due? si finiranno a forza di guardarsi > dissi divertita < già che scemi vero?> mi rispose Jonathan senza togliermi gli occhi di dosso, e ci mettemmo a ridere, mi si avvicinò ad un orecchio < non riesco a pensare ad altro che oggi in ufficio, mi eccito solo a ripensarci, mi farai morire tu > mi baciò dietro l'orecchio 

< Jonathan ti prego smettila > gli dissi sotto voce con i brividi in tutto il corpo < bene ragazzi io direi che ora di rientrare ai nostri alloggi che ne dite? Domani devo andare qualche ora in ufficio ho una riunione con il Cda > Nora mi guardò 

< Elisa perché domani tu ed Elena non venite con me a fare un giro per negozi, è tanto che non lo faccio > Jonathan la fulminò con gli occhi ma io parlai per prima 

< penso che sia un'ottima idea Nora, un po' di shopping non ha mai fatto male a nessuno > gli risposi con un sorriso 

< bene fammi sapere a che ora sei libera che vi mando il mio autista, Henry > mi disse contenta 

<benissimo, allora Nora a domani > mi avvicinai ad abbracciarla e lei ricambiò con tanto affetto, poi salutammo Celeste e tornammo all'appartamento con Luca dopo aver lasciato Francesco ed Elena all'hotel.

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