Senza di te

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Andai al colloquio un martedì di metà ottobre, mi assunsero e con l'aiuto del direttore Argelli, una brava persona sulla cinquantina, trovai un piccolo monolocale a un chilometro dal lavoro, ma soprattutto alla mia portata.


I giorni precedenti a quello furono un' incubo , prima la lettera di dimissioni immediate alla Davis & Co. Trading, con un susseguirsi di telefonate di colleghi sorpresi dalla mia decisione, poi la chiamata di Alissa, la quale mi raccontò che Jonathan aveva lasciato Firenze il venerdì mattina, dopo il meeting e durante l'incontro fu schivo con tutti, cupo , mi confidò che le chiese se mi aveva rivista e se sapeva come stavo, poi le spiegazioni a mia madre che non si capacitava della mia decisione, l'ingresso al nuovo lavoro, tutti i colleghi curiosi di cosa mi avesse portato a lasciare un posto così ambito come quello alla Davis & Co., il trasloco nella nuova casa in cui entrai il giorno prima di entrare in banca.


Con l'aiuto di Elena riuscii a trovare un equilibrio e a ripartire con la mia vita, lei veniva spesso da me e restava a dormire per non lasciarmi sola, passavamo delle belle serate insieme.


Un giorno di fine ottobre mi arrivò un invito da un collega della banca per andare ad una festa, era un famoso locale di Firenze "party esclusivo" e mi aveva dato due inviti, così la sera chiamai Elena,

< ciao matta ti va di andare ad un party di alta società stasera? Mi hanno regalato due inviti che ne dici?!> gli chiesi 

<dico che è una bella idea, sarò da te per le 19:30 così mi vesto lì e resto a dormire da te va bene?> mi disse carica 

< benissimo, a stasera allora> restò in silenzio qualche secondo e poi mi disse < bentornata amica mia > le risposi 

<grazie matta> .


La sera alle 19:20 era già da me, ci divertimmo a prepararci, ci vestimmo con abiti sexy, io vestitino nero in tulle accompagnato da decolté , Elena con gonna corta a balze e camicetta di seta. 

Arrivammo al locale alle 22:40, dopo aver mangiato

qualcosa a casa, trovammo una fila interminabile di persone che volevano entrare, a quanto pare, c'era qualche VIP all'interno che aveva attirato molti curiosi che cercavano di entrare, noi andammo dal buttafuori con gli inviti alla mano ed entrammo subito sotto gli occhi ed i fischi delle persone in coda.

Appena entrate ci guardammo intorno, 

< accidenti, qua c'è del vippame > mi disse Elena scherzosamente 

< credo proprio di sì > risposi e mi misi a ridere 

< noi pensiamo a divertirci > la sollecitai ridendo 

< vai alla grande stasera > era contenta ed io più di lei a vederla così, ci avviammo verso il bar dove ordinammo due Mojito, mi guardavo intorno ammirando tutte quelle persone che si divertivano, coppie che si baciavano, ragazzi che tentavano l'approccio con le ragazze. 

Salutai alcuni colleghi che presentai anche ad Elena, poi mentre bevevo il mio drink mi sentii toccare sulla spalla da dietro, mi voltai di scatto e vidi... Francesco, quel Francesco! 

< Sei Elisa o sbaglio?!> mi chiese con un sorriso sulle labbra 

< ciao Francesco , si sono io > avevo il cuore in gola, vedendo lui mi tornò in mente Jonathan, il tempo che era passato senza sapere niente di lui e tornò quel maledetto dolore allo stomaco, che da poco mi era passato 

< è bello rivederti, sei stupenda, insomma, bellissima> sembrava imbarazzato 

< grazie anche tu stai molto bene> mi abbracciò, sotto gli occhi spalancati di Elena

La Passione di un AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora