Una nuova vita...

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Entrammo in casa e Jonathan accese qualche luce soffusa

< mi dici perché hai guardato male tua madre quando mi ha invitato a fare shopping con Elena domani?> lui mi si avvicinò

<perché non voglio dividerti con nessuno almeno per adesso, poi piano piano ci farò l'abitudine> mi dette un bacio sulla bocca e mi allontanai,

< scusa ma se tu domani hai da lavorare, io cosa dovrei fare...stare qua ad aspettarti?> lui riconquistò lo spazio che avevo messo tra noi

< il mio progetto era di portarti con me alla riunione veramente >

< e cosa dovrei fare io alla riunione ? c'è qualcosa che vuoi dirmi Jonathan?!> avevo il presentimento che lui volesse farmi rientrare alla Davis ed avevo ragione

< vorrei che tu entrassi al mio fianco Elisa, alla Davis, ho bisogno di averti vicino più di quanto pensi > si andò a sedere sul divano ed il suo viso si incupì

< mi dici perché in questa sede tutti sono distaccati con te, in Italia non era così > gli chiesi diretta < lo hai notato?>

< e chi non lo noterebbe Jonathan !> mi fece cenno con la mano di andarmi a sedere vicino a lui

< in effetti quando Annie mi mandò il promemoria per la tua permanenza a Firenze mi sottolineò il fatto di non chiederti niente di personale, che ci tenevi alla tua privacy, ma poi in realtà con tutti i dipendenti fosti molto socievole > mentre mi sedevo disse

< Elisa quando sono entrato alla Davis come presidente nessuno mi aveva mai visto se non in rare occasioni in cui mio padre mi convocava in sede per mettermi al corrente di trattative in corso, le scelte erano due, o entravo come perdente figlio di papà e mi facevo sopraffare da tutto o entravo da Capo a tutti gli effetti, informato e preparato, evitando che qualcuno mi mettesse i piedi in testa, ed optai per la seconda scelta, fu anche la più difficile, mi misi di nuovo a studiare sui testi universitari di finanza, mi lessi tutte le trattative in corso, dormire era un optional, ero snervato e mi dava fastidio anche il rumore dei passi negli uffici, ecco perché tutti mi guardano con lo sguardo basso. > 

ero affranta da quanto raccontava 

< capisco benissimo, ma non credi sia giusto far capire alle persone che ti sono più vicine perché ti sei comportato così?> lui mi guardò 

< si lo credo, ecco perché voglio che tu venga con me domani, ed ecco perché vorrei che mi stessi vicina sempre alla Davis, non sono ancora pronto, ma con te vicina niente mi fa paura > mi fece una tenerezza estrema con quelle parole, lo abbracciai forte 

< ok un passo alla volta, poi io devo tornare a Firenze per sistemare un po' di cose Jonathan> < lo so e verrò con te, qua ho Annie che sarà i miei occhi e le mie orecchie per qualche giorno > mi misi seduta a cavallo sulle sue gambe 

< ci sarò sempre per te amore mio, sempre > mi strinse forte appoggiando la testa sul mio cuore < il 29 Novembre sarà il compleanno di mio padre Elisa, avrebbe compiuto settanta anni quest'anno, pensavo che forse potremmo ...> non lo feci finire di parlare 

< penso che sia un'ottima idea amore mio, il 29 Novembre diventerò tua moglie Sig. Davis > catturammo uno la bocca dell'altro in un bacio pieno di passione, ma ero davvero stanca più del solito 

< sono stanchissima amore, andiamo a letto?! > lui si alzò con me in braccio, mi portò sul letto 

< ti spogli da sola o lo faccio io?> mi chiese desideroso 

< credo che potresti farlo tu! > mi spogliò con delicatezza ed io feci lo stesso con lui, poi fu un'esplosione d'amore infinito, dopo mi addormentai tra le sue braccia forti e calde.

La Passione di un AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora