...QUATTRO ANNI DOPO...14 Settembre 2020
Erano passati ormai 4 anni da quell'orribile giorno. Giulia aveva accettato ciò che era successo e si era impegnata nel cercare di andare avanti con la sua vita, riuscendoci magnificamente, anche se non senza difficoltà che dovette superare da sola, come sempre. Una cosa di sicuro non era cambiata in quegli anni: la riluttanza di Giulia nel raccontare i propri problemi ai suoi amici per paura di sovraccaricarli di pesi che non spettava a loro portare. Giovanni, invece, si era pentito di ciò che aveva detto, fin dall'esatto momento in cui la ballerina aveva terminato di parlare, riversandogli addosso la verità più dura di tutte: lui l'aveva ferita, l'aveva umiliata, l'aveva accusata e rimproverata. Aveva continuato a darle della "bambina", nonostante Giulia avesse dimostrato tutto il contrario. Lui l'aveva allontanata, aveva scelto qualcun altro sopra di lei, qualcuno che era in strettissimi rapporti con le ragazze che l'avevano tormentata per anni. E anche se Giulia non gli aveva detto mai nulla, tutto era accaduto sotto i suoi occhi e lui non era riuscito a collegare i pezzi del puzzle. L'aveva vista soffrire, dimagrire, quasi piangere davanti a lui, ma non aveva mai capito il perché. Dire che si rimproverava ogni sera per quello che era successo è poco. Era tormentato dal ricordo di quei due giorni, in cui tutto ciò che più contava per lui gli era scivolato via fra le dita, perché era stato lui stesso a mollare la presa.
Allora perché non era mai andato da lei per chiederle scusa e cercare di chiarire? Per orgoglio. Per vergogna. Per paura.
Orgoglio? Giovanni era sempre stato una persona orgogliosa, non riuscendo mai neanche in famiglia ad ammettere di aver sbagliato. Vergogna? Si vergognava per ciò che le aveva detto, per averla accusata ingiustamente, per averla offesa, ma soprattutto perché non era stato in grado di aiutarla, di starle accanto e di capire chi la stava facendo star male. Al contrario, era stato lui stesso a umiliarla, rimproverarla e ferirla più di tutti. Paura? Era terrorizzato dall'idea che Giulia potesse non perdonarlo e dirgli che non sarebbero mai potuti essere di nuovo amici. Era stata la paura a farlo andare via, quando quella sera era andato in accademia per parlarle. La paura di avere la conferma di averla persa per sempre.
A casa avevano smesso di fargli domande su di lei e sul perché non avessero più avuto sue notizie. Giovanni era sollevato al pensiero che finalmente si fossero rassegnati all'idea di non andare più a prenderla in Accademia e vederla gironzolare allegra e piena di vita per casa loro. Sapeva che Susi e sua mamma avevano continuato a sentirsi e, da un lato, ciò gli faceva sperare che forse, grazie all'amicizia tra loro mamme, gli si sarebbe presentata prima o poi la possibilità di riavvicinarsi a lei e chiarirsi. A scuola non aveva mai trovato il coraggio di farlo né il momento giusto per parlarle da soli. Chiara era sempre stata attaccata a Giulia come una cozza e lo stesso aveva fatto Viola con lui. Giovanni sapeva che non era quella giusta, l'aveva capito da come si era sentito dopo l'ultima conversazione con Giulia, quel giorno. La relazione con la bionda si basava quasi esclusivamente sull'attrazione fisica. Viola era senza dubbio una bella ragazza. Quindi sì, sarebbe inutile negare che avevano avuto dei rapporti. Sapeva, però, che tra loro si trattava sempre e solo di sesso. Viola, con le "attenzioni" che gli dedicava, lo distraeva, almeno a volte. Giovanni cercava di concentrarsi su di lei, provando a smettere di pensare a Giulia, almeno in quei momenti. Non ci riusciva sempre, e questo Viola aveva iniziato a notarlo, diventando sempre più nervosa. Prima le loro discussioni erano sporadiche, ora litigavano quasi ogni giorno. Era diventato un incubo. Questa cosa mandava il riccio fuori di testa. Aveva sempre avuto bisogno di tranquillità, pace e serenità, tutte cose che Viola non riusciva più a dargli. Gli unici momenti in cui non litigavano era quando finivano a letto insieme ed era questa l'unica cosa a tenerli ancora legati: l'attrazione fisica. Ma non era stupido, sapeva che non potevano continuare così. Stava solo...aspettando. Cosa? Questo non lo sapeva nemmeno lui.
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Nonostante tutto
Fanfiction~Alla fine, eravamo ancora lì. Insieme. Semplicemente noi, un eterno casino. Intreccio indissolubile. Nonostante tutto.~ Giulia: bella, dolce, simpatica, intelligente, dalla risata contagiosa, insicura, amica fedele e sempre disponibile, con un gran...