Un attimo prima stavamo scherzando, un attimo dopo Scarlett si era chiusa in sé stessa. Mi dispiaceva davvero per lei. Non si meritava quello che stava passando.
<<Ehi, dove sei sparita?>>, le chiesi.
Riportò la sua attenzione su di me. <<Gavin ieri sera se ne è andato dopo la scenata che ha fatto al falò>>.
<<Andato dove?>>, chiesi galleggiando accanto a lei.
Alzò le spalle. <<Da un amico per un pò>>.
Quindi mio fratello finalmente aveva cominciato a ragionare. Non capivo cosa gli stesse succedendo. C'era sicuramente qualcosa che non andava in lui. <<Come l'hai presa?>>.
<<Mi sento sollevata>>, confessò. Sembrava si sentisse in colpa per questo. Non doveva. <<Non riuscivo più a guardarlo in faccia. Non è nemmeno il tradimento che mi brucia, ma il fatto che le cose fra di noi non stavano andando. Era diventato geloso, possessivo quando non ero con lui, e si dimenticava della mia presenza quando andava alle feste. Succedeva quasi ogni sera>>.
<<Gavin è sempre stato un festaiolo>>. E poi dissi una cosa che mi bruciò ammettere: <<E ci teneva a te>>.
Scosse la testa. <<Non come fidanzata. Come amica forse>>.
Glielo chiedo? <<E tu per lui?>>. Merda, ma perché dovevo fare queste domande di cui avevo il terrore di conoscere la risposta?
Già, perché mi interessava parecchio.
Guardò il cielo azzurro sopra le nostre teste. <<Non lo so. Mettermi con lui era stato facile. È durata più di quello che avrebbe dovuto>>, ammise.
Mi sentii sollevato. Quello non era amore. Non che con me ci fosse mai stato qualcosa di romantico, ma non l'avrei mai ferita. Non ero come Gavin che non prendeva mai niente sul serio. <<Adesso avrai tutto il tempo per rifletterci. Capire quello che vuoi>>.
<<Sì, è così>>.
La guardai mentre era distratta. Aveva i capelli bagnati aperti a ventaglio attorno a lei e uno sguardo apparentemente sereno. Mi sentii di nuovo il ragazzino quindicenne con una cotta mostruosa per la vicina di casa.
Quando eravamo più piccoli, io e Scarlett passavamo molto tempo assieme. Eravamo gli unici due ad amare l'oceano. Passavamo ore immersi nell'acqua a nuotare, a sfidarci.
Eravamo solo io e lei. Era una cosa nostra.
A volte surfavamo, a volte rimanevamo seduti sulle nostre tavole al largo a parlare. Il più delle volte ci distendevamo a guardare le nuvole e cercare di darle una forma.
Era in uno di quei momenti che capii di amarla.
Mi indicò con l'indice una nuvola sopra le nostre teste. <<Guarda, sembra un drago con le ali aperte>>.
Io guardai lei. <<Mm, ne sei sicura? A me sembra un elefante>>.
Rise. Adoravo la sua risata. <<No, guarda meglio>>.
Lo feci. Aveva ragione. <<Ok, forse sì>>, ammisi. Poi notai un'altra forma più lontana. <<Ehi, quello sembra un cuore>>.
<<Dove?>>, chiese scrutando l'orizzonte.
Le presi la mano nella mia, intrecciai le dita e lo disegnai con le nostre mani unite. <<Ora lo vedi?>>. Lei però stava guardando me, non il cielo.
<<Sì, lo vedo>>.
<<Forse è meglio rientrare? Hai la pelle d'oca>>, le chiesi. Era l'ultima cosa che volessi fare.
Annuì. <<Certo e poi mi devi preparare la colazione>>, mi ricordò.
<<Ovviamente. Andiamo>>. Uscimmo dall'acqua e in silenzio tornammo verso casa dopo aver recuperato le nostre cose sparse per la spiaggia. Ci dividemmo nel vialetto che portava alle rispettive case per farci una doccia.
Quando entrai in casa mia, mi accolse il silenzio. Ero solo. Non sapevo nemmeno che Gavin se ne fosse andato. Non mi aveva detto nulla. Non aveva lasciato messaggi. Tipico di mio fratello.
Fresco di doccia, andai in cucina e mi misi all'opera. Preparai i pancake per Scarlett, caffè e uova per me. Arrivò quando avevo già preparato tutto nei piatti.
<<Ok, Reed. Sono impressionata>>, disse venendosi a sedere al bancone accanto a me.
<<Credevi che ti avrei presentato un piatto di uova?>>.
Arricciò il naso. <<Sì, esatto>>.
<<So quanto le detesti. Non lo farei mai>>.
Mi sorrise. <<Grazie Connie>>.
Eravamo a metà della colazione, quando entrò Jesse come se nulla fosse. <<Buongiorno, fiorellini!>>. E addio ad una colazione tranquilla con Scarlett.
<<Devo assolutamente chiudere a chiave questa casa>>, borbottai.
Scarlett scoppiò a ridere. <<Buona idea! I miei fratelli non conoscono la parola privacy>>.
<<Ehi!>>, protestò Jesse. Rubò anche un pancake dal piatto di Scarlett. <<Mmm buoni questi, Reed. A me non hai mai preparato la colazione>>.
<<Geloso?>>
<<Cavolo sì! Solo perché non ho due tette e un bel culo>>, protestò.
Scarlett gli tirò una pacca sul collo. <<Porta rispetto! E poi si sa: io sono speciale>>.
Tossendo disse: <<Solo per Connor>>.
Scarlett si finse offesa. <<Ehi!>>, protestò. <<Allora ridammi quella meraviglia che mi hai rubato>>. Cominciarono una specie di tiro al pancake. Vinse Jesse ma solo perchè più alto.
Poco dopo apparve Louis nella mia cucina. <<Ehi, che si dice?>>.
Sì, dovevo assolutamente trovare una soluzione anti-fratelli Martin.
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INVISIBLE STRING
ChickLit"Lui per me era come quella canzone che ti fa restare fermo in macchina ad ascoltarla, anche quando dovresti scendere e andartene perché ti stanno aspettando. Avrei voluto ascoltare quella canzone per sempre." Scarlett scopre il tradimento di Gavin...