Avevo fatto una cazzata. Una gigantesca cazzata. Me ne resi conto appena mi staccai dalla bocca di June. Ero ubriaco, molto ubriaco, e avevo ceduto alle sue provocazioni. Erano mesi che ci provava con me e alla fine c'ero cascato.
Mi veniva da vomitare.
Corsi in bagno e rovesciai la cena dentro la tazza del water. Non dovevo bere così tanto, ma Mason e gli altri ragazzi hanno insistito. Mi ero ritrovato un bicchiere fra le mani sempre pieno.
<<Cazzo>>, gemetti appoggiando la nuca contro le piastrelle fredde del bagno.
Era appena passata la mezzanotte quando decisi di lasciare la festa. Erano tutti ubriachi e mezzo svenuti in giardino. Avevo abbandonato June in una delle stanze al piano di sopra e volevo solo scappare.
Non dovevo baciarla. Solo che non avevo opposto resistenza. Non saprei dire perché. Amavo da morire Scarlett, la mia ragazza e tradirla non era decisamente nei miei piani.
Non dovrà mai saperlo.
Tirai fuori il telefono e cercai il numero di Connor, mio fratello. Sapevo che si era offerto di guidare lui quella sera, quindi era sobrio. Solo che non avevo idea di dove fosse.
Lo chiamai due volte quando finalmente rispose. <<Ehi, dove sei? Avrei bisogno di un passaggio>>, dissi biascicando. Ero proprio fuori.
<<Col cazzo. Torna a casa a piedi. Ti farà solo che bene>>, rispose pieno di astio.
Ookay. <<Che cazzo ti prende?>>, domandai un po' più lucido rispetto a prima.
<<Lascia perdere, Gave. Sei un coglione. Hai rovinato la cosa più bella che avevi>>.
Aggrottai le sopracciglia. <<Di cosa stai parlando?>>. Possibile che...? No, Connor non mi aveva visto con June. O lo avrei sentito, giusto?
<<Scarlett non ti merita. Sei un vero stronzo>>, disse.
Mi sedetti sul marciapiedi. <<Lo sa?>>, chiesi ormai davanti all'evidenza. Uno dei due mi aveva beccato.
<<Me lo ha detto lei>>.
Cazzo, cazzo. <<Io...>>, provai a giustificarmi, ma mi resi conto che non c'era niente da dire. Avevo fatto una cavolata enorme e dovevo solo affrontarne le conseguenze.
Sii, uomo, Gavin. Affronta questo ostacolo.
Sospirai. <<Dov'è?>>, domandai.
<<E' appena tornata a casa. L'ho accompagnata io e se pensi che cercarla ora sia una buona idea, ripensaci. Sei ubriaco e lei di certo non vuole vederti>>.
Mi incazzai. Quando si trattava di Scarlett, Connor sembrava sempre saperne più di me. Si sbagliava. Ero io il suo ragazzo. Non lui. <<E tu che cazzo ne sai? Non sei Scarlett! Tu non la conosci come la conosco io! Non posso mollare ora che è incazzata!>>, urlai in mezzo alla strada deserta.
Ero l'unico fuori da quella casa per fortuna.
<<Sei fortunato che non ti ho qui davanti o ti avrei preso a cazzotti!>>. Ed eccolo lì, il figlio perfetto. Quello sempre calmo e controllato. Balle. Connor era peggio di me, ma nessuno se ne era mai accorto. In quel momento lo odiai.
<<Taci, Connor! Risolverò la cosa>>. Sì, ne ero certo. Sarei riuscito a farmi perdonare. Dovevo. Ci tenevo troppo a Scarlett.
<<Buona fortuna!>>, mi prese in giro. <<Dormi lì, fatti June un'altra volta già che ci sei!>>.
<<Vaffanculo, stronzo!>>. Chiusi la chiamata e lancia il mio telefono in mezzo alla strada. Prendermela con Connor era più facile che avercela con me stesso.
Soprattutto però non volevo lasciargli Scarlett così, in questo modo. Non esisteva proprio.
Mi alzai barcollando un pochino e poi chiamai un Uber. Dovevo andare dalla mia ragazza. Era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare. La mia auto arrivò mezz'ora più tardi e mi feci accompagnare a casa.
Io e Scarlett eravamo vicini di casa ancora prima che nascessimo. Le nostre mamme sono molto amiche e i nostri padri erano compagni di canottaggio al College. Siamo tutti una enorme famiglia.
Se i nostri genitori o i fratelli di Scarlett scoprissero del mio tradimento sarei morto. Mi prenderebbero tutti a pugni.
Appena la macchina si fermò, scesi e corsi verso la casa di Scarlett. La chiamai al telefono più volte. Non rispose nemmeno una volta. Provai con i messaggi. Visualizzati. Nessuna risposta.
C'era da aspettarselo.
<<Non ti risponde?>>, chiese Connor alle mie spalle. Non mi ero accorto della sua presenza. Era seduto sugli scalini di casa nostra come se mi stesse aspettando. Aveva assistito a tutta la scena e sembrava davvero felice del mio fallimento, cazzo.
<<Fatti gli affari tuoi>>. Non so per quanto sarei riuscito a mantenere la calma prima di esplodere. <<Tanto tu non aspettavi altro no? Che io facessi una cazzata per averla>>.
Rimase impassibile, ma percepii il leggero guizzo della sua mascella. <<Va a dormire, Gave>>.
Scarlett ignorò le mie chiamate successive e spense anche il telefono. Sorpassai Connor con una spallata ed entrai in casa. Non perché me lo avesse chiesto lui, ma perché avevo bisogno di stendermi. Non avrei risolto niente per quella sera.
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INVISIBLE STRING
Literatura Feminina"Lui per me era come quella canzone che ti fa restare fermo in macchina ad ascoltarla, anche quando dovresti scendere e andartene perché ti stanno aspettando. Avrei voluto ascoltare quella canzone per sempre." Scarlett scopre il tradimento di Gavin...