19. Connor

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Le parole di Lola mi girarono per la testa per tutto il pomeriggio. Ero distratto e mi isolai dal resto del gruppo. Mi finsi perfino addormentato un paio di volte per non giocare a beach volley con i Martin.

Se Lola aveva parlato dei sentimenti di Scarlett significava solo che lei sapeva cosa provava la sua amica per me. In pratica mi stava dicendo di buttarmi. Di fare quello che non avevo mai avuto il coraggio in più di dieci anni, da quando avevo capito che non l'avevo mai guardata come si guarda un'amica.

Dovevo prendere una decisione.

<<Ehi, Connie>>, disse una voce alle mie spalle riportandomi alla realtà. Ero disteso a pancia in giù, il sole stava tramontando sull'acqua e tutti se ne erano già andati. Restava solo Scarlett che si era distesa accanto a me.

La guardai e mi mancò il fiato. Dio se era bellissima. I suoi occhi luminosi, la pelle abbronzata e i capelli bagnati dopo il bagno. Una visione, cazzo. <<Ehi>>, dissi voltando la testa nella sua direzione.

Sorrise. Sembrava davvero felice. <<Va tutto bene? Sei rimasto qui fermo per quasi due ore>>.

Ah, l'aveva notato. <<Sì, tutto bene. Sono stanco>>, mentii.

Mi diede una leggera spinta sulla spalla con la mano. <<Allenarti la mattina presto con me ti sta distruggendo, vecchietto?>>.

Ridacchiai. <<Forse un po'. Non sto dormendo molto>>. Il pensiero di te mi tiene sveglio. <<E non sono vecchietto. Ho solo un anno in più di te>>, protestai.

<<Giusto>>, disse trattenendo a stento un sorrisetto. <<Vecchietto>>.

Assottigliai lo sguardo e scattai in piedi. Un attimo dopo me l'ero caricata in spalla e stavo correndo in direzione dell'acqua. <<Ora ti dimostro che non sono un vecchietto, Scar>>.

Lanciò un urletto fra le risate. <<Connie! Dai, non buttarmi in acqua>>, mi supplicò.

Ero già con l'acqua a metà gamba. <<Troppo tardi>>, e la scaricai. Mi stavo divertendo.

Quando riemerse aveva quello sguardo. Avevo appena cominciato una guerra. Si mise in piedi e mi corse incontro. Scappai, ma dovevo ammettere che volevo proprio essere preso da lei.

Non potevo di certo dirle: "Ehi Scar, fai di me ciò che vuoi. Sono tuo". Avevo pur sempre una dignità di maschio alfa da qualche parte.

Riuscii a schizzarmi più volte e io gliele restituii tutte. Dovevo. Ci ritrovammo immersi con l'acqua fino al petto a lottare. Ridevamo fino a perdere il fiato. Era perfetto.

Allungai una mano e tracciai con il dito un percorso lungo il suo braccio. Aveva la pelle d'oca. Eravamo momentaneamente in tregua. <<Hai freddo>>, dissi.

Scosse la testa. <<Sto bene>>. Mentiva, sapevo riconoscere le sue bugie.

La tirai contro di me e le passai le mani sulle braccia. Era gelida. <<Non sei mai stata brava a dire le bugie>>.

Fece una smorfia. <<Lo so. Non ne sono proprio capace>>, ammise.

Il suo corpo si appoggiò contro il mio. Mi ritrovai a stringerla in un abbraccio e il mio viso si incastrò alla perfezione contro il suo collo. Dovetti trattenermi a forza per non tracciare una scia di baci roventi nel suo punto sensibile dietro l'orecchio.

Le sue mani corsero sulle mie spalle e si aggrapparono. Non mi allontanò. Si fece sempre più vicina. Non c'era che un millimetro a separarci. Non l'avevo mai avuta così. Era una sensazione pazzesca.

Il cuore mi martellava nel petto. Avrei potuto girare la testa e baciarla proprio in quell'istante. Eppure, non so perché, non lo feci.

Afferrai le cosce di Scarlett e la costrinsi ad allacciarle contro i miei fianchi. Era pericoloso quello che stavo facendo. Ero eccitato e la desideravo da star male. Sapevo però che dovevo andarci piano. Gavin si era comportato di merda con lei. La ferita era ancora troppo fresca.

<<Che fai?>>, chiese guardandomi negli occhi. La voce le uscì debole.

<<Ti porto fuori>>, dissi iniziando a camminare verso riva.

Scosse la testa. <<No, altri due minuti così>>, mi supplicò.

Acconsentii perché cavolo ero pur sempre un uomo ed eravamo in una posizione bellissima. Compromettente ma eccitante. <<Okay>>, sussurrai.

Appoggiò il mento sulla mia spalla. <<Connor?>>

<<Mm-mm?>>.

<<Cosa stiamo facendo?>>.

Mi gelai sul posto. <<Adesso?>>.

<<No, cioè anche. Ma io e te così>>. Era arrossita e in imbarazzo nel pormi queste domande. Era carina.

Cercai i suoi occhi. <<Non lo so>>. Un po' mentivo, un po' era la verità. Non ci stavo capendo molto. Ero in paradiso però, cazzo. Il suo corpo caldo contro il mio mi dava alla testa.

<<Non voglio innamorarmi di te>>, disse di getto.

Trattenni un sorriso. Mi aveva appena lanciato una sfida e lei nemmeno lo sapeva. <<Okay>>.

<<Solo okay? Nessuna protesta o obiezione sul fatto che siamo amici? O qualcosa del genere?>>. Sembrava scioccata.

Ridacchiai. <<Solo okay, Scar>>.

Sembrò arrabbiarsi. Non sapevo nemmeno perché. <<Non voglio vada a finire come con Gavin. Non siamo nemmeno più amici. Per questo, promettimelo>>.

<<Che cosa?>>

<<Che non ti innamorerai di me>>.

Strinsi le sue cosce e mi incamminai verso gli asciugamani. Quando la rimisi a terra, raccolsi le mie cose e la guardai. Un'ultima volta. <<No>>, dissi, secco. Poi me ne andai.

Non potevo farle quella promessa.

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