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"Sono assai importanti gli occhi,
sono una specie di barometro.
Vedi chi ha una grande aridità nell'anima,
chi senza una ragione può schiaffarti
la punta dello stivale nelle costole,
e chi invece ha paura di tutto e di tutti."
-Michail Bulgakov
Canzoni consigliate per il capitolo:
-"We Will Rock You", Queen.
-"Glory", The Score.
-"Let Me Live / Let Me Die", Des Rocs.
-"Human", Rag'n'Bone Man.
-"Supermassive Black Hole", Muse.
-"Sour Diesel", Zayn.†
Una volta entrata nella stanza principale di quel capannone fatiscente, uno di quelli vecchi, situati alla periferia della città e ai quali ormai non badava più nessuno, il classico odore pungente di marijuana, alcool e fumo si impossessò in modo brusco delle mie narici.
Mentre avanzavo verso il centro di quelle quattro mura ammuffite e scrostate, un enorme boato si sollevò al mio passaggio, quest'ultimo reso possibile grazie all'intervento di parecchi bodyguard che, con la loro imponente stazza, riuscirono a tenere a bada la folla impazzita, aprendo tra di essa un apposito varco per me. Numerose acclamazioni, e altrettante bestemmie, giunsero dai grandi spalti addossati alle pareti, ai quali mi riservai di lanciare una veloce occhiata, da sotto il pesante cappuccio della mia felpa nera. Questi brulicavano di persone di diverse età, che, in quel momento e come sempre, si comportavano come dei veri e propri animali in gabbia, confinati dietro alle transenne che si ergevano davanti alle sedute, ma che, a dire il vero, impedivano loro un brutta caduta di faccia, data l'irruenza con la quale si stavano sporgendo dagli alti gradini per cercar di vedermi anche solo di sbieco.
Nei casi migliori molti di questi erano uomini rozzi e sudici che conducevano alle spalle della propria famiglia una doppia vita, nell'intento di fuggire, anche solo per un attimo, dalle numerose responsabilità che assillavano la loro prima esistenza, quella di cui infondo non volevano farsi carico del tutto, senza nemmeno il coraggio di ammetterlo a loro stessi. La stragrande maggioranza delle volte si ritrovavano infatti a sperperare gli averi sudati sul lavoro in passatempi illegali come questo o, peggio ancora, ad infilarli all'interno di perizomi attillati con cui, quasi ogni notte, si lustravano gli occhi e non solo, nel bieco intento di rifugiarsi in quell'animalità profonda e pulsionale, propria di ogni essere umano, che consentiva loro di avere tregua dagli impegni quotidiani; alcuni, invece, erano semplici giovani scapestrati poco raccomandabili che, il più delle volte, finivano coinvolti in questa mafia a causa di amicizie sbagliate o di conti in sospeso più grandi di loro, che puntualmente non riuscivano a saldare, finendo così per andare incontro a qualcosa di ben più pericoloso di questo losco giro d'affari, capace di togliergli un qualcosa di molto più prezioso rispetto ad un semplice gruzzolo di soldi; altri erano proprio coloro che, affascinati dalla quantità di denaro trafficata su cui si ergeva questo mondo, e del lusso sfrenato che molto spesso ne conseguiva, desideravano ardentemente farne parte, forse al fine di fomentare il loro ego smisurato. Altri ancora erano semplici drogati che approfittavano di queste occasioni per avere a portata di mano una grandissima varietà di stupefacenti a poco prezzo, oppure vecchi ubriaconi, dai visi scavati e dall'impressione facile, che desideravano semplicemente vedere qualche scazzottata alla vecchia maniera. Rara era la presenza femminile, e, se presente, consisteva per lo più in alcolizzate, drogate o prostitute che, in luoghi di questo tipo, avevano più possibilità di accaparrarsi clienti.
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Sins » h.s
Fanfiction"Ti avevo avvisata, tempo fa. Ti dissi che avresti fatto meglio a non innamorarti di me, sarebbe stato un peccato." "Ci sono peccati che sarebbe un peccato non commettere." ATTENZIONE: PRESENZA DI SCENE FORTI E SESSUALI BEN DESCRITTE, USO DI DROGHE...