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"Ognuno di noi è una luna:
ha un lato oscuro
che non mostra mai a nessuno".
- Mark Twain†
«Cristo, Harry! Apri questa cazzo di porta o ti giuro che la sfondo!»
L'indomani mattina il mio buongiorno fu questo: un battere fastidioso ed incessante alla porta ed una serie infinita di imprecazioni.
Sbadigliai. Mi ci volle qualche secondo per riuscire ad aprire gli occhi, poiché, a quanto pareva, le mie ciglia sembravano essersi incollate, rifiutandosi di esporre le mie iridi sensibili al fascio di luce che riuscivo comunque a scorgere al di là delle palpebre serrate.
Ma io non tenevo mai la finestra aperta quando dormivo, né tantomeno la lampada accesa.
Fu allora che aprii di scatto gli occhi.I miei muscoli si rilassarono non appena realizzai di essermi addormentato sul divano, con ancora il bicchiere tra le mani. Sbattei un paio di volte le palpebre per abituarmi al chiarore del mattino che filtrava dalla finestra del soggiorno, la quale, come constatai, era rimasta aperta dalla sera precedente. Mi guardai attorno ancora un po' stordito. Ma per quanto avevo dormito?
Decisi di scoprirlo subito allungandomi verso il tavolino in vetro posizionato difronte al divano, su cui riposava il mio telefono e, nel farlo, giurai di aver sentito ogni mio fascio di fibre lamentarsi per lo sforzo.
Erano le 10 del mattino, e ciò significava che era ufficialmente iniziata l'ennesima giornata di merda per il sottoscritto.
Sbuffai e feci cadere nuovamente la mia testa sul bracciolo del divano.
Chiusi gli occhi per godermi gli ultimi momenti di tranquillità, prima di alzarmi definitivamente, quando, all'improvviso, una voce femminile, all'apparenza piuttosto incazzata, mi chiamò a gran voce:«Harry, porca puttana, apri subito!»
Capii immediatamente che la persona in questione si trovava fuori dalla porta di casa mia.
Mi alzai controvoglia, e, sempre controvoglia, andai ad aprire. Mi si parò davanti il volto furioso di Sarah.
«E tu che cazzo ci fai qua?!» domandai senza nascondere la mia sorpresa, spostandomi di lato per far passare la mora che, come una furia, si precipitò nel mio salotto.
«Dov'è lei?» chiese tra i denti, guardandosi attorno freneticamente.
«Chi?»
Sapevo perfettamente a chi si stesse riferendo, solo mi divertivo a vederla incazzata. Ancor di più se era per mano mia.
Sarah si voltò subito nella mia direzione, riservandomi uno di quegli sguardi capaci di incenerirti sul posto.
«Sai bene a chi mi riferisco» iniziò, avvicinandosi minacciosamente con lente falcate «Quindi se non mi dici immediatamente dov'è, ti giuro che faccio un cazzo di casino!» sbraitò, ad un centimetro dal mio viso.
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Sins » h.s
Fiksi Penggemar"Ti avevo avvisata, tempo fa. Ti dissi che avresti fatto meglio a non innamorarti di me, sarebbe stato un peccato." "Ci sono peccati che sarebbe un peccato non commettere." ATTENZIONE: PRESENZA DI SCENE FORTI E SESSUALI BEN DESCRITTE, USO DI DROGHE...