Capitolo venticinque

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!! Se non ricordate molto dei capitoli precedenti, è consigliato andare a rileggerli.
Buona lettura🪞

Isabel

Al mondo non sopporto cinque cose:
La violenza
La falsità
Gli spinaci
Aspettare, perché sono una persona impaziente.
E la quinta? Semplice, ha un nome e un cognome, delle belle mani, un fisico da urlo e degli occhi stupendi. Sì, è lui.

James Anderson.

Le ultime due cose in questo momento combaciano alla perfezione. Aspettare in aeroporto il volo che devi prendere con la persona che ti ha deluso non è brutto, di più.

Non voglio fare la persona con il cuore infranto che si è fatta film mentali, ma con James negli ultimi giorni a New York mi sono sentita bene, protetta e al sicuro da tutto.

Stavo per scegliere la strada più facile e dolorosa, ovvero il fidarmi e di aprire il mio cuore a lui, ma ora non fa più parte della mia lista delle preoccupazioni. Ci ha pensato a tutto lui.

E odio ammetterlo, ma le sue parole di ieri sera sono state un colpo al cuore per me.

«Non so cosa provo per te, so solo che sono un pezzo di merda che ti pensa ogni fottuto secondo della sua giornata. E scusami se ti ho delusa, ma preferisco andare all'inferno al posto di vederti in pericolo.»

Ho queste parole in mente che vanno in loop come un disco rotto. È autodistruttivo. Più me le ripeto, più il mio cuore si sente male.

In più, al posto di andarsene nella stanza di Diego è rimasto accanto a me. Non saprei come interpretarla come cosa, ma so che ogni fibra del mio essere ha sperato fino all'ultimo che rimanesse vicino a me.

Da masochista che sono ho provato ad analizzare il suo comportamento dopo quella chiamata strana di ieri sera e la frase parola per parola.

Risultato: mi fa male la testa, sono in aeroporto da tre ore e sono le otto del mattino.

Non riesco a capire cosa intendesse con "al posto di vederti in pericolo." So che nella sua vita ci sono delle divergenze di cui mi ha raccontato, ma sento anche che molte cose le ha tenute per sé.

Ma d'altronde non dovrei nemmeno rimuginarci sopra, lui ha voluto allontanarmi e io gli starò lontana. E poi è stato più che chiaro, al nostro ritorno a Los Angeles sarà tutto come prima.

Okay, basta. Pensa a qualcos'altro.

«Allora quali sono meglio?» mi chiese Angelina seduta affianco a me svegliandomi dai pensieri.

«Cosa?»

«Non mi hai ascoltata. Ti stavo parlando delle unghie che dovrò andare a rifare, sono molto indecisa.»

«Scusami Ang, davvero.»

«Isa, è da almeno un'ora che sei immersa nei tuoi pensieri e ormai ti conosco abbastanza da sapere che non è un bene, quindi sputa il rospo. Si tratta di quello stupido di mio fratello, vero?» questa ragazza mi spaventa ogni giorno di più. Come diavolo fa ad indovinare tutto?

«Hai fatto centro, anche sta volta.»

«Cos'è successo?» insistette.

«Ieri sera andava tutto bene, mi ha addirittura baciata in un modo mai successo. Anzi, tutti questi giorni a New York sono andati bene. Aveva deciso di portarmi sul Top of the Rock ed eravamo felici. Sapevo già che quando saremmo ritornati a Los Angeles dovevamo comportarci come prima, ma speravo almeno che l'ultima notte fosse stata splendida. Gli era arrivata una chiamata e si allontanò per rispondere. Quando ritornò era un fascio di nervi completamente incazzato. Gli chiesi chi fosse e se stava bene, mi rispose che non erano fatti miei. Aveva incominciato a dirmi come assurde del fatto che dobbiamo allontanarci. E infine ieri sera in hotel mi disse una frase che non continuo a capire tutt'ora.» spiegai, e il ricordo di ieri mi passò davanti gli occhi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22 ⏰

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